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La manifestazione, giunta alla sua sedicesima edizione, che da sempre lega il proprio nome a quello dei vini naturali, ha dato lustro a ben 150 produttori provenienti da tutta Europa

Il dibattito sulla definizione “naturale”, relativamente al vino, è aperto da anni e a conferma delle diverse filosofie nell’interpretare il termine ce ne sono nate tante associazioni con altrettante manifestazioni in giro per il mondo. Basti pensare che solo in occasione di Vinitaly, un visitatore potrebbe recarsi a Cerea per ViniVeri, a Gambellara per VinNatur, a Verona nel padiglione Organic Hall di Vinitaly, dove sono esposti vini certificati bio, senza parlare di altri spazi “naturali” all’interno della mitica fiera veronese. 

Cerea, tuttavia, ha legato il proprio nome al mondo dei vini naturali, essendo stata la prima kermesse italiana, dedicata ai vini prodotti “secondo Natura”. A questa 16° edizione hanno partecipato oltre 150 produttori, provenienti da Italia, Slovenia, Francia, Austria, Portogallo, Spagna, Repubblica Ceca e Grecia, portando omaggio al ricordo di storico socio di ViniVeri Beppe Rinaldi, emblema di viticoltura sostenibile piemontese, apprezzato in tutto il mondo. Nei tre giorni della manifestazione, dal 5 al 7 Aprile, si sono svolte due conferenze (“Vino naturale e le opportunità di crescita nel mercato dell’Asia orientale” e “Meno rame”), delle degustazioni guidate, le cene di chef Ana Roš, Damjan Fink e Valentino Palmisano abbinate con vini esposti, la presentazione del libro “La leggenda del modesto bevitore” di Mario Palma. Ma la vera gioia per il visitatore è l’atmosfera naturalmente amichevole e rilassata, quando è facile a rompere il ghiaccio con i produttori, ad ascoltare il vino e le sue storie senza barriere di caos, di tempo che scorre, di dimensioni che incutono fretta. 

All’uscita dal capannone una ricchissima Enoteca ViniVeri, dove fortunatissimi viaggiatori su quattro ruote hanno potuto acquistare molte delle chicche presenti a ViniVeri a prezzo di cantina! Noi abbiamo dovuto limitarci a sole due che generosamente vi suggeriamo.

Malvasia 2016 di Aleks Klinec, Slovenia. È unorange estremamente affascinante. Gastronomico da tutto pasto, si apre con note di miele e frutta secca, di ginestra e camomilla, al palato di corpo e persistente, con albicocca secca in finale.

Ansonaco “Carfagna” 2017 di Azienda Agricola Altura. Un bianco particolare da isola del Giglio. Racchiude in se tutto il patrimonio olfattivo di questa piccola isola mediterranea. Al sorso è intenso e deciso con lungo e amarognolo finale.



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