Giunta nel suo momento più importante, la manifestazione veneta ha visto il Gambero Rosso presentare la prima guida italo-cinese sulle bottiglie e i vigneti tricolori. E Di Maio…
Dopo la passerella di numerosi volti noti della politica italiana ed europea, tra i quali Matteo Salvini, Giuseppe Conte e Phil Hogan, la seconda giornata del Vinitaly ha avuto come protagonista Luigi di Maio. “Questa è la mia quarta volta qui – le parole del vice premier – e mi sembra che cresca e migliori sempre di più. Sono presenti aziende che producono da decenni e giovani start up, inoltre avanza sempre più il vino biologico, grazie alla maggiore responsabilità nei processi di produzione”. Accolto da Maurizio Danese, presidente di Verona Fiere e Federico Sboarina, sindaco di Verona, ha poi continuato Di Maio: “Un comparto come quello vitivinicolo aiuterà sicuramente lo sviluppo nazionale in maniera fondamentale anche quest’anno. Il vino rappresenta uno straordinario volano per il nostro export ed essere qui al Vinitaly significa ringraziare tutti i nostri imprenditori che portano nel mondo un’eccellenza del Made in Italy, che contribuisce alla fama del brand Italia. Esportiamo vino italiano anche in Cina. Per questo – ha concluso Di Maio – ribadisco l’importanza di aver firmato il memorandum sulla Via della Seta, su cui siamo arrivati primi tra i paesi del G7”.
E proprio l’Asia è stata protagonista di un momento molto atteso del secondo giorno di Vinitaly: il Gambero Rosso, infatti, ha presentato il nuovo dizionario italo-cinese dei “Vini e vitigni d’Italia”. Realizzata dopo due anni di lavoro con l’Istituto Confucio di Milano, si tratta di un’opera importante per presentare in maniera uniforme e chiara i prodotti enologici italiani in Cina.
Spazio anche al premio Angelo Betti, ovvero il riconoscimento pensato e intitolato alla memoria del fondatore di Vinitaly che fin dal 1973 viene assegnato ai grandi interpreti del mondo enologico italiano su segnalazione degli Assessorati regionali all’agricoltura. Ventuno i “Benemeriti della Vitivinicolutura italiana”: uno per ogni regione.
Nel pomeriggio, invece, l’AIS ha organizzato il primo tasting in assoluto dedicato ai vini affinati sotto il livello del mare: una nuova tipologia di affinazione realizzata per la prima volta in Italia a Portofino una decina di anni fa. Mentre la Fondazione Guida Veronelli ha presentato i grandi esordi dell’omonima guida: i vini che entrano per la prima volta in selezione con un punteggio tra i più alti. E’ stata anche l’occasione per parlare dei nuovi corsi in partenza nel mese di Maggio alla Scuola Veronelli sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. L’8 Aprile è stato un giorno storico anche per la Regione Piemonte: il Consorzio del Vermouth di Torino, fondato dall’omonimo istituto, si è mostrato al mondo.
In chiusura c’è stato tempo anche per un altro splendido momento degustazione: si è tenuto nel padiglione dell’Emilia Romagna, in particolare del Consorzio del Lambrusco di Modena. Qui, alla presenza anche di Anna Anceschi direttrice del Consorzio Prosciutto di Modena DOP, sono stati abbinati due tipologie di Lambrusco (Grasparossa e Sorbara) a due differenti prosciutti dop: uno con stagionatura 18 mesi, l’altro 28. Tanti i presenti, tra curiosi e semplici appassionati: alto il gradimento per i prodotti, provati sia singolarmente che in “pairing”.