Vinitaly, Conferenza stampa a Roma con il ministro Patuanelli, per illustrare il grande ritorno, dopo due anni di pandemia, della imminente, attesissima fiera veronese
Ci ha pensato Gianluca Semprini, ottimo giornalista della redazione romana della Rai, a moderare gli interventi dei sei relatori protagonisti della conferenza stampa del 54mo Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile prossimi a Verona.
La sede prestigiosa dell’evento, il Palazzo della Pilotta, a Roma, ha accolto i giornalisti per ascoltare e capire come sarà il prossimo Vinitaly, che ritorna dopo due anni di emergenza pandemica.
Vinitaly, valore della manifestazione
Ha aperto le danze il presidente di Veronafiere SPA, Maurizio Danese, che ha ricordato il valore della manifestazione, diventata nei decenni il riferimento internazionale per il vino, non solo italiano ma di tutto il mondo. “Dopo due anni di assenza -ha detto Danese- Vinitaly ritorna alla sua collocazione originale, con un quadro espositivo che riporta idealmente alle edizioni prepandemia. Il quartiere espositivo è al completo, con 4.400 aziende da 19 nazioni, a conferma di uno scenario di grande vivacità, sul mercato produttivo, ma anche sul fronte degli enoappassionati”.
Nonostante lo scenario geopolitico in drammatico movimento e un’emergenza pandemica che vorremmo lasciarci definitivamente alle spalle, Vinitaly c’è, ed è più presente e attivo che mai, a giudicare anche dal consolidato rapporto con le aziende vitivinicole, che sono le vere artefici del successo del vino italiano sui mercato globale.
Vinitaly, “progetto strategico”
Ci ha pensato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, a porre l’accento sul “progetto strategico” di Vinitaly, una sorta di piano industriale che tiene conto di tre fattori: il tema dei rincari, che sarà al centro di questa edizione, il monitoraggio dei mercati, la risposta alle aspettative delle imprese. Aspettative che Veronafiere ha raccolto commissionando una ricerca ad una società tedesca super partes, quella di Roland Berger.
Inoltre, ha aggiunto Mantovani: “le tendenze entrano a pieno titolo nell’agenda di Vinitaly. L’attenzione ai contenuti sarà ben evidenziata da tre aree start io dedicate rispettivamente ai Micro-mega Wines (ovvero le piccole produzioni di eccellenza), gli Organic Wines, con area dedicata chiamata Vinitaly Bio, gli Orange Wine, con una partnership con il Festival sloveno dedicato a questa tipologia vinicola”.
Insomma, progettualità ben definite e dalle visioni contenutistiche ben caratterizzate, tese a fare della prossima edizione della fiera un evento dal forte contenuto mediatico, oltre che di volano economico per il settore. Fra gli altri interventi, va ricordato quello del Sindaco di Verona Federico Sboarina (ha sottolineato l’importanza dei legami con la cotta di Verona che, notoriamente, durante Vinitaly si trasforma in un vero e propri hub di accoglienza enogastroninca, culturale ed artistica per i visitatori della fiera) e di Roberto Luongo, direttore generale ICE. Denis Pantini, responsabile Nomisma Wine Monitor ha, dal canto suo, presentato un’indagine dell’Osservatorio che mette in evidenza le tendenze e le scelte in via di definizione nell’universo dei consumatori. In questo caso, sostenibilità, bio e mitologi sembrano essere le nuove prove chiave per capire i mercati del futuro, in una logica di “svolta green” a trazione soprattutto giovanile.
Vinitaly, analisi del Ministro Patuanelli
Ha concluso la conferenza stampa romana l’atteso intervento del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli. Un’analisi, la sua, sullo scenario economico dell’agroalimentare italiano, non scevra da momenti di preoccupazione per l’attuale situazione geopolitica, con anche riferimento agli aumenti dell’energia legati alla crisi bellica. “Vinitaly, ha detto Patuanelli, è un evento incredibilmente importante e le fiere rappresentano un valore essenziale a supporto del made in Italy. Il vino è cresciuto molto negli ultimi 20 anni: dal 2000 il valore delle esportazioni è infatti quasi triplicato. Detto questo, non mi accontento che il vino italiano sia il secondo al mondo per valore delle esportazioni e il primo per quantità”.
“Il settore – ha aggiunto il ministro – è costretto ad affrontare alcune criticità a partire dall’aumento dei costi di produzione e delle materie prime, difficoltà destinate ad aumentare con il prolungarsi della crisi. Non va tutto bene – ha proseguito Patuanelli – anche per gli attacchi al mondo del vino, in particolare quelli legati al Nutriscore e al temuto bollino nero.
Un’ipotesi non accettabile, che l’Italia farà il possibile per scongiurare”. Sul nuovo decreto sui vini sostenibili, il ministro ha annunciato l’adozione di un bollino di riconoscimento: “Avremo – ha concluso – un marchio unico e un percorso di integrazione che coinvolgerà tutti i sistemi di etichettatura con certificazione di qualità e di sostenibilità”.