Skip to main content

Villa Fiorella è quell’art hotel della costiera che lascia letteralmente basiti per la moltitudine di aspetti che mai immagineresti di trovare tutti insieme

Sicuramente riuscire a percorrere le strade della penisola sorrentina e della costiera amalfitana è un’esperienza che rimane nel cuore. “Quì dove il mare luccica e tira forte il vento”, canzone poesia di Lucio Dalla, è proprio il must di questa penisola che da ogni punto vi troviate vi lascia stupefatti. Che sia nella costiera amalfitana, a Positano o nella penisola sorrentina, ogni piccolo punto di vista affascina anche il turista habitué di questi luoghi. A Villa Fiorella, però è tutto più bello!

Sempre più turisti non solo italiani ed europei ma anche americani, russi, giapponesi e cinesi, fanno tappa in questo posto meraviglioso che tutto il mondo ci invidia. Gustare una delizia al limone vista mare, o magari vista Capri, raffrescati dalla brezza che viene dal mare non è una cosa di tutti i giorni. Sulla strada poco dopo Sorrento, precisamente nel paesino di Massa Lubrense, Villa Fiorella spicca come art hotel.

Villa Fiorella Art Hotel

Dalla volontà di Alberto Colonna nasce un elegantissimo hotel curato in ogni angolo che gode di una vista veramente mozzafiato. Sin dal principio, e quindi dal parcheggio davanti la reception si possono ammirare le diverse opere d’arte che sono presenti all’interno delle camere, nella hall, accanto al ristorante Scirocco e in ogni angolo. Alberto riesce a mitigare passione e professionalità coronando il sogno condiviso con il nonno e l’amore per l’arte del padre.

Proprio al nonno Antonino dedica la selezione di olio presente al ristorante dell’hotel, un gesto nobile che valorizza i sacrifici del tempo. L’omaggio al padre invece traspare per la cura e la minuziosa attenzione delle opere d’arte contemporanea che possono essere anche acquistate. Nomi celebri a livello internazionale come Sironi, Miltos Manetas, Chen Zhen, Takeo Hanazawa, Luigi Mainolfi e molti altri sono gli artisti presenti a Villa Fiorella Art Hotel.

L’hotel

Le 23 camere, ciascuna il 20% più grande e spaziosa rispetto la media, permettono ai clienti il completo rigenerarsi di corpo e mente fra la vista  Vesuvio – golfo di Napoli – Capri, la piscina a sfioro riscaldata e la spa interna. A completare la stimolazione dei sensi per chi ha il privilegio di soggiornare a Villa Fiorella sono presenti ulivi secolari e le immancabili piante di limoni, simbolo della costiera.

Allietare corpo e mente attraverso il relax necessita però la soddisfazione del gusto. Il ristorante Scirocco è perfetto per chi ama stuzzicare. A bordo piscina fra ulivi e fiori colorati è possibile assaggiare piatti ben composti, sfiziosi, ottimi per un light lunch. Pensata per assaporare un coctkail perfettamente bilanciato al tramonto e scrutare ogni piccola insenatura della costiera invece, Clielo Sky lounge risulta la parte piu alta dell’hotel.

Da questo punto si rimane deliziati dalla scia delle barche che al fanno ritorno verso Napoli da una giornata a Capri e dalla incredibile quiete. Vini alla mescita e cocktail analcolici completano l’offerta con piccoli snack croccanti. Infine Terrazza Fiorella è il ristorante che ancor di più celebra arte ed eleganza. Tavoli contemporanei in gres porcellanato, opere d’arte all’ingresso e muri di vetro garantiscono una vista 360 gradi.

Cena a 4 mani a Villa Fiorella

L’8 Ottobre ha preso forma l’interessante collaborazione con lo chef resident di Terrazza Fiorella Carmine Mazza e lo chef del Grand Hotel Parker’s di Napoli Domenico Candela (1 stella Michelin). Una cena a quattro mani con un piacevole abbinamento dei vini Caparzo. In questo evento il territorio e l’innovazione sono stati i pilastri dei due chef che hanno trovato una sinergia e una collaborazione singolare. Il feeling è convogliato nella creazione di piatti con forte aderenza al territorio e l’innovazione di alcune pietanze che hanno portato a risultati sorprendenti.

L’abbinamento dei vini Caparzo, soprattutto i brunelli, ha permesso un perfetto abbinamento cibo vino sebbene non fosse cosi scontato. Le due differenti personalità hanno generato armonia ed equilibrio sebbene ci fossero distinte scuole di cucina.

Chef ed esperienze

Carmine Mazza ha la Campania nel cuore. Quando, ogni giorno, osserva il Vesuvio si emoziona, viaggia con la mente e il brivido della sua maestosità permette ancora più estro ed inventiva in cucina. Le origini di Torre del Greco e l’esperienza del vicino Don Alfonso infondono nei piatti quanto più di territorio ci posso essere. Suo è il primo nella cena a quattro mani Mandorla e alloro: una piatto di pasta misto corta, mandorle fermentate, tostate e salate, chiudendo con infuso di alloro e ginepro.

Domenico Candela, invece, è lo chef del ristorante di uno degli hotel più antichi di Napoli. Partenopeo di origine, l’esperienza lo ha portato oltre le Alpi dove in Francia ha ampliato la sua formazione riuscendo a tornare nel luogo di origine. Ha sempre amato la sua terra ma contemporaneamente ha fatto tesoro di tutte le sue vicissitudini.

“Ricordare per me significa riportare nel cuore i momenti dell’infanzia e ritrovarli nella studiata alchimia dei sapori, degli odori, dei colori che sono nei miei piatti” dice lo chef.

Salse e riduzioni non possono mai mancare, le ulteriori esperienze accanto a prestigiosi chef italiani hanno permesso di ampliare la dedizione al mondo della cucina e al rigore di un lavoro difficilissimo. Stagionalità ed aderenza al territorio si toccano con mano ma anche fermentazioni e sferificazioni consentono allo chef di trattare la materia prima anche fuori stagione.

Nella cena a 4 mani sua è l’apertura con il piatto 4 aprile 2012 : una terrina di Fois Gras delle Lande marinato con pain d’epices. Gelatina al mango e specialty coffee brasiliano, purea di mela fermentata e pan brioches. Cosi come il secondo dal nome Ghiadola : animella di vitello del Sannio cotta al burro nocciola, millefoglio di daikon e foglie di cappero, gel di ponzu ed emulsione alla radice di barbaforte. Quest’ultimo, abbinato con il Brunello di Montalcino La casa 2018 di Caparzo è risultato un abbinamento veramente armonico.

La cena a quattro mani è la ciliegina della torta che un Hotel di tale pregio poteva offrire. Carmine Mazza insieme allo stellato Domenico Candela hanno acceso ancor di più i riflettori in un contesto unico nel suo genere. Villa Fiorella Art Hotel brilla a Massa Lubrense e promette ancora più esperienze esclusive legate al mondo enogastronomico. A chiudere la completezza della struttura, una cantina con oltre 3000 bottiglie e 700 etichette menzionata dalle maggiori testate enoiche e premiata per profondità e vastità della carta dei vini, che dire, impossibile trovare una nota negativa.

Potrebbe interessarti anche questo articolo.

Leave a Reply

14 − tre =

Close Menu

So Wine So Food

I più grandi chef, le tendenze internazionali, gli eventi più trendy e le cantine migliori in territorio nazionale e internazionale.

Project by K-Lab Project

© 2015 SOWINESOFOOD
Iscrizione al registro stampa del
tribunale di Velletri (Roma) N. 15/2016 del 18/08/2016

T: 0691516050
E: info@sowinesofood.it