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Didier Mariotti, chef de caves di Veuve Clicquot, presenta a Piazza Duomo, ad Alba, la Cuvèe de prestige della Maison, abbinata alle creazioni artistiche di Paola Paronetto e ai grandi piatti dello chef

La Grande Dame è da sempre l’icona dell’eccellenza della Maison Veuve Clicquot. Questa ricerca dei massimi livelli qualitativi possibili ha dato vita, nel 2021, alla Garden Gastronomy by Veuve Clicquot, un concetto di gastronomia d’autore che è stata elaborata proprio attorno a La Grande Dame.
E che va a valorizzare quegli chef e quelle cucine che puntano su una sostenibilità autentica, non astratta ma concreta, effettiva e credibile oltre che caratterizzata da un alto equilibrio gustativo.
Un programma internazionale, quello della Maison, che lega a filo doppio il vino e il territorio, la natura e la cantina, la gastronomia d’autore e la Cuvée de Prestige La Grande Dame. La Garden Gastronomy by Veuve Clicquot rinnova così il paradigma che ne ha motivato la nascita, ossia mettere al centro della cucina il mondo vegetale, inteso come risposta autorevole al bisogno di alimentazione corretta, espressa a livelli altissimi grazie alle interpretazioni, alla cultura e allo stile che i più grandi chef del cosiddetto Fine dining riescono ad esprimere.
Una visione, quella della Grande Dame, che si rinnova ad ogni appuntamento, grazie ad eleganza, stile, raffinatezza.
Per la presentazione della nuova Cuvée de Prestige, La Grande Dame 2015, Veuve Clicquot ha coinvolto come protagonista Enrico Crippa, lo chef del ristorante Piazza Duomo, Alba, della Famiglia Ceretto.
Lo chef tristellato è da anni un vero maestro della cucina vegetale, al punto che le sue realizzazioni culinarie a base di insalate, declinate in differenti versioni utilizzando numerose tipologie di erbe, verdure e ingredienti naturali sono assurte a fenomeno gastronomico di interesse e di levatura internazionale.
Anche per questo motivo la Maison di Reims ha scelto il ristorante della Famiglia Ceretto, guidato dal grande Crippa, esempio di visione e lungimiranza contemporanea, per presentare alla stampa la propria Cuvèe de Prestige. La perfetta organizzazione dell’evento ha avuto inizio con una visita agli orti, dove Enrico Crippa segue personalmente ogni tipo di coltivazione, dalle preziose erbe officinali fino ai vegetali utilizzati per la realizzazione dei suoi piatti stellati.
Nello spirito della Garden Gastronomy – la culla gastronomica de La Grande Dame, dove le verdure, proprio come l’uva, provengono dai migliori Crus – i 1-31-41-51 riflettono la visione di una gastronomia sicura di sé e totalmente sostenibile, con ingredienti appena raccolti nell’orto.
La cucina di Crippa si è rivelata una volta di più un esempio di attenzione meticolosa per la materia prima, fatta di ingredienti rari e preziosi, e per i ritmi di produzione e raccolta, influenzati da variabili climatiche quotidiane. Una cucina in cui i prodotti della terra sono i protagonisti assoluti.
L’orto di Piazza Duomo comprende anche una grande serra e un appezzamento dove vengono coltivati, in regime biologico e biodinamico, verdure, erbe e fiori che lo chef Enrico Crippa raccoglie personalmente ogni mattina. E che diventano protagonisti della sua inimitabile linea di cucina.
Oltre agli ortaggi comuni, sempre selezionate tra varietà antiche e particolari, vengono curate circa 400 varietà di specie vegetali, con due costanti: ricerca continua e rispetto assoluto: «L’elemento vegetale è oggi uno dei punti cardine della mia cucina e fa sì che le sfumature dei miei piatti cambino di giorno in giorno», ha detto lo chef presentando la 21-31-41-51’ ovvero un mix equilibrato di colori e sapori inaspettati, un piatto che varia a seconda della natura e di quanto offre l’orto e che racconta l’approccio dello chef al mondo vegetale.
Mai uguale a se stessa, in continua evoluzione, da scoprire lentamente assaggiando le molteplici varietà di germoglio, fiori, foglie che la compongono. Un piatto verticale, da degustare dall’alto verso il basso, in perfetta simbiosi con la verticalità de La Grande Dame. L’incontro di Alba è stato anche l’opportunità di conoscere una grande artista, Paola Paronetto, le cui creazioni hanno letteralmente affascinato i presenti, grazie all’essenzialità e ai cromatismi che le contraddistinguono.
Utilizzando un mix di materiali, fra cui carta e argilla, l’artista ha dato vita a creazioni di grande carattere e di assoluta originalità, al punto da risultare perfettamente coerenti con la comunicazione d’immagine della Grande Dame, che ha visto Paola Paronetta talentuosa interprete di oggetti d’arte di grande impatto estetico, in linea con quel concetto profondo di bello e buono che contraddistingue la produzione di Veuve Clicquot.

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