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Milena Vio e Igor Iavicoli, due giovani imprenditori, portano in Italia il primo ristorante dedicato alla cultura della popolazione norrena. In cucina chef Mauro Molon pronto a fornire anche un’alternativa vegana

Valhalla. Così si chiama il primo ristorante vichingo d’Italia che, fresco d’inaugurazione, ha aperto a Milano, a due passi dalla Darsena. Il locale, novità assoluta degli ultimi tempi, propone piatti tipici dell’antica cultura nordica, rivisitati in chiave moderna e con un tocco gourmet. Tanto per trovare un punto d’incontro tra i “nostri” sapori, ottenuti grazie ai nostri prodotti, e le specialità norrene: in pieno stile fusion. Dare vita al menu del Valhalla non è stato facile: è servita un’approfondita ricerca sulla cultura, gli usi e l’alimentazione dei vichinghi.

L’idea è venuta a due giovani imprenditori: Milena Vio (28 anni) e Igor Iavicoli (32 anni), entrambi grandi appassionati di mitologia nordica. Il nome, Valhalla, invece,è stato scelto con una motivazione precisa: era il termine con cui si indicava il Paradiso dei “guerrieri valorosi”, richiamando i miti di Odino. La Valhalla, infatti, era considerata la dimora eterna per gli eroi caduti in battaglia con onore. I vichinghi immaginavano un mondo divino, la Terra di Mezzo, come un luogo con mura altissime, le asce dei guerrieri, le panche ricoperte dalle armature e dalle vesti da battaglia. E poi, banchetti con fiumi di idromele (il famoso nettare degli dei), vino e birra, tutto servito dalle indomite valchirie. Il Valhalla milanese ha cercato di ricreare questo mondo ultraterreno grazie al lavoro dell’architetto Andrea Murciano e del designer Gianpaolo Morelli. E la cucina? Ovviamente l’attrazione principale del Valhalla è la “dieta” vichinga.

Parliamo di piatti tipici, riproposti sotto una luce più raffinata, che riescono a sposarsi anche con i palati moderni. Il giovane chef Mauro Molon (34 anni) ha reinterpretato abilmente le ricette degli antichi in modo tale da renderle appetibili per i gusti odierni. Ogni piatto, poi, ha un nome che ricorda la mitologia di Odino. Ecco allora l’Hildsvin, il cinghiale alla birra, il Gulltopp, gli sfilacci di cavallo, il Tanngnjostr, la tagliata di capriolo, il Vedhrofolnir, la quaglia al ginepro, l’Himinhrjodhr, il midollo di manzo gratinato, l’Ullr, la tartare di cervo. Ma ci sono anche proposte per i vegani come il Bifrost, carpaccio di rapa rossa con seitan affumicato o il Nidhafioll, polpette di ceci in salsa di carciofi. Ad accompagnare i piatti, birre artigianali, idromele e vini, tutti selezionati da diego Borella.  Riassumendo: Valhalla è un piccolo angolo vichingo che si affaccia sulla Darsena. Perfetto per quei momenti durante i quali si vuole evadere dal tran-tran quotidiano e rifugiarsi in un’atmosfera mitica.

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