The Tuna King of Japan, Kiyoshi Kimura, inaugura il mercato ittico del 2019 acquistando per una cifra folle un pinna blu
The Tuna king of Japan: così identificano Kiyoshi Kimura. È la mente al vertice della Kiyomura Coorporation, nonché proprietario della catena Sushi Zanmai, e aveva già stupito il mondo nel 2013, quando pagò il top price per l’acquisto di un pinna blu. Alle soglie del 2019 ha sorpreso di nuovo il mercato ittico pagando 2,7 milioni di euro per un esemplare di tonno rosso di ben 278 chili, proveniente dalle acque del nord del Giappone. Alleggeritosi le tasche, Kimura dichiara di “aver fatto una follia”: una follia che ha segnato un inizio anno da record per il mercato Toyosu di Tokyo.
Quasi 3 milioni di euro per un singolo esemplare di pinna blu. Un dato preoccupante, sintomo del fatto che il tonno rosso stia scomparendo dai nostri mari: minacciato dalla pesca intensiva dei Giapponesi e dal moderno trendfood del sushi, questo pesce rischia davvero di estinguersi per assecondare la fame – o meglio la fama – dei sushi addicted. Basti pensare che i giapponesi costituiscono almeno l’80% del mercato ittico del mar Mediterraneo, luogo di riproduzione di questa specie.
Il tonno da record allora diventa l’emblema del consumismo irrefrenabile e dell’incapacità di capire quanto le risorse ittiche mondiali siano sempre più depauperate e a rischio. A combattere questa rovinosa tendenza ci hanno pensato anche gli eco-chef italiani: teste gourmet che puntano a scoraggiare la pesca e il conseguente consumo di tonno rosso, mirando piuttosto alla sensibilizzazione riguardo l’argomento. Le tre stelle Michelin firmate Chicco Cerea, hanno da tempo escluso il pinna blu dal loro menù. Sulla stessa linea si schierano gli chef dell’associazione Relais&Chateaux, mentre altri chef stellati italiani non rinunciano al tonno, a patto che sia rigorosamente sostenibile; è il caso di Moreno Cedroni, bistellato marchigiano che inneggia al mare con tutte le sue creature e creazioni: ecco che allora il tonno bianco – o anche detto Bonito – sostituisce a tavola quello rosso, tranne che per i carpacci. Esistono sempre delle alternative, e per parafrasare Joyce, ricordiamoci che solo oggi possiamo scegliere il mare del nostro domani.
Valentina Forte