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Alle porte di Bologna, una struttura eco-friendly che può contare su un ristorante ambizioso e ricco di potenziale

Non lontano dall’affascinante e secolare centro di Bologna, ai piedi del bucolico Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, sorge il Relais Bellaria Hotel & Congressi, vera e propria chicca dell’hospitality emiliana.

Nato nel 2007, dal recupero di una serra metallica destinata all’allevamento di lumache, il Relais Bellaria risulta un fulgido esempio di come l’uomo possa abbracciare la natura, seguendone il ritmo e rispettandone gli spazi.

Il green a 360 gradi

Già dall’esterno, la struttura, capitanata dal dinamico Angelo Carignano, si presenta quasi come un’oasi di pace e tranquillità: vegetazione lussureggiante, scenografici giardini pensili a copertura del tetto e una sensazione di tutt’uno con il verde che circonda e anima il relais.

Per la stagione estiva non mancano poi vere e proprie chicche come una piscina esterna con idromassaggi e aree relax fra palme e ulivi secolari.

L’atmosfera campestre degli esterni viene proiettata anche nella hall e negli spazi comuni, grazie a ampie e luminose vetrate, capaci di donare un magnifico scorcio del Parco dei Gessi.

Le 108 camere a disposizione degli ospiti, riservano una sobrietà quasi scandinava mediante l’utilizzo di legni chiari, luci calde e tonalità cromatiche decisamente rilassanti.

La naturale luminosità, coadiuvata dal verde circostante e dalla meticolosa attenzione del personale in fatto di sprechi, permettono di poter definire il Relais Bellaria una struttura eco-friendly.

La cucina del Corbezzoli

L‘attenzione green che si respira al relais la si ritrova anche nella cucina di Corbezzoli, branca fine dining all’interno del ristorante della struttura.

16 posti a sedere, un’intera parete in vetro e un’atmosfera resa unica da sapienti giochi di luce che suggeriscono e preparano il commensale a una cena non ordinaria.

A cavallo della brigata di cucina troviamo il napoletano Giuseppe Tarantino, classe 1984 che, dal 2017 ha sposato il progetto e la linea “green” del relais.

Al servizio armonico, essenziale e di indole punk, si accosta la mano gentile di chef Tarantino che attinge spesso e volentieri dalle tradizioni e dal mondo vegetale, vero protagonista della sua cucina. Dalla città partenopea alla Bologna “dai fianchi un po’ molli”, un filo diretto fra due città simbolo della gastronomia del Bel paese, con lo scopo ultimo di stimolare i cinque sensi e garantire la digeribilità ai commensali.

Tra i piatti degni di nota, caldamente consigliato il Risotto “Riserva San Massimo” mantecato con bufala affumicata, carota e limone in diverse consistenze e aglio nero di Voghera: un variegato e profondo bouquet di sentori che va a concludersi con una leggera carezza dolce, fil rouge della cucina di chef Tarantino.

Audace e premiato

In una città come Bologna, estremamente legata alle tradizioni culinarie, quella di Corbezzoli si dimostra un’idea coraggiosa, audace ma vincente, come dimostra la forchetta conquistata sulla guida Ristoranti d’Italia 2022 del Gambero Rosso.

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