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Vi raccontiamo come la fiera del vino italiano più famosa al mondo è riuscita a ” Fare Sistema”

In effetti, chiamarla “fiera” è, ormai, riduttivo. A Verona si parla di “Sistema Vinitaly”. Noi, nel nostro magazine, possiamo tradurlo come un’esperienza a tutto tondo, polivalente, per target e interessi diversi. Chiunque sia il visitatore – sommelier, ristoratore, tecnico o semplice (che poi non lo è mai) appassionato – al Vinitaly ha vissuto un’esperienza a doc, igt e docg.

Partiamo dall’area prettamente fieristica: parliamo di 95.500 m2 circa! Più di 4000 cantine e decine di migliaia di etichette, provenienti da 35 paesi produttori del mondo. Impossibile visitarli tutti, impensabile degustarli in una sola volta. Ed ecco, quindi, che il pubblico diventa sempre più “business”: enologi, sommelier e 32.000 buyers di 143 paesi. Per districarsi meglio tra gli impegni, il catalogo interattivo di Vinitaly è passato quest’anno a essere redatto in nove lingue anziché tre: all’italiano, il cinese e l’inglese si sono aggiunti tedesco, spagnolo, francese, portoghese, russo e giapponese. L’App dell’evento si è arricchita con funzionalità davvero utili, come, per esempio, “memo” e geolocalizzazione ed è sincronizzata con il portale on-line per ottimizzare il tempo del visitatore. Tra meeting programmati presso gli Stand e degustazioni selezionate dalle proposte di “Tasting ex… press”, “Walk around tasting” dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso, c’è stato tempo anche per le masterclass sui vini artigianali dell’Associazione Vi.te. e tante altre ancora.

Da quest’anno i vini naturali hanno avuto una nuova casa: Organic Hall di Vinitalybio, dove ha trovato spazio anche l’Associazione Vi.Te. – Vignaioli e Territori, lasciando maggiore campo ai vignaioli indipendenti, in costante aumento, di FIVI nel Padiglione 8.

International Wine Hall, poi,si è ingrandito sia di superficie che di espositori e di eventi organizzati.La new entry di quest’anno è il gruppo di produttori dalla Croazia. All’interno della Hall sono stati organizzati seminari-degustazioni di vini spagnoli e portoghesi, australiani e cileni, francesi e ungheresi. Per la sezione distillati, oltre agli “etnici” come il Sake giapponese, anche il Pisco peruviano, il Rum della Repubblica Dominicana, la Tequila messicana e la Vodka russa.

Naturalmente, come cibo comanda, uno spuntino tra un appuntamento e l’altro è stato d’obbligo. Le opzioni hanno spaziano dai piatti del “Ristorante d’Autore”, firmati da Viviana Varese di Alice Ristorante, a Daniel Canzian del Ristorante Daniel, da Silvia Moro del Ristorante Aldo Moro (PD) a Giovanni Ricciardella del Ristorante Cascina Vittoria (PV); “Self-service d’Autore” in collaborazione con l’associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe propone, invece, piatti degli chef Iside De Cesare e Romano Gordini, Alfonso Caputo e Paolo Donei, Emanuele Donalisio e Renato Rizzardi, Nikita Sergeev, Silvio Battistoni, e Roberto Tonola;Al Ristorante Goloso i cuochi della Federazione Italiana Cuochi; allo Speedy Goloso regnava finger food, mentre il Beerstró rianimava il palato con una buona birra.

Altra novità dell’edizione 2019 è stata Vinitaly Design:una fiera nella fiera dedicata all’oggettistica per la degustazione e l’arredamento, molto utile per operatori dell’Ho.Re.Ca e fonte di idee per intenditori e appassionati del vino.

E parliamo, appunto, di appassionati. Il “Sistema Vinitaly” ha pensato anche a loro, cioè a voi, nostri cari lettori, preparando un Fuori Vinitaly chiamato “Vinitaly & the City”. Nei luoghi più belli di Verona come Piazza San Zeno, l’Arsenale, Piazza dei Signori, Palazzo Carli, Cortile Mercato Vecchio, ma anche a Bardolino, Valeggio sul Mincio e Soave, sono stati organizzati tantissimi eventi di qualità, dove il vino si è mescolato con la musica, lo spettacolo e, ovviamente, il cibo. Uno su tutti (giusto per farvi venire l’acquolina in bocca) è stato “Sorsi d’Autore” di Fondazione Aida che ha coinvolto personaggi come Pif, Joe Bastianich, Negrita e tanti altri con lo sfondo di musica e champagne dei piccoli vignerons. Non è stato da meno “The Swing Cooking Show”, guidato dal comico Paolo Cevoli con la partecipazione di chef più estroversi, mentre Ridil suona swing.

Per l’occasione sono state sviluppate delle proposte di street food gourmet accompagnate dai migliori vini italiani e esteri. Nei paraggi tante cantine a porte aperte, per degustazioni e tour tra le vigne.

Un Sistema che funziona, che ne dite?



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