Tra mito e tradizione
Uno dei dolci pasquali più diffusi e apprezzati è certamente la Pastiera. Le sue origini, come spesso accade per le ricette che affondano le radici in tempi remoti, è avvolta dal mistero. Il mito vuole che essa sia stata creata dalla dea Partenope, ma quel che è certo è che questo delizioso composto di pasta frolla, ricotta, grano cotto, fiori d’arancio e cannella si sia diffuso a Napoli attorno al XVI secolo, diventando il dolce festivo per antonomasia. La Pastiera, infatti, ancora oggi è preparata in gran quantità da ogni famiglia campana, che la regala a parenti e amici in occasione delle festività pasquali. Tradizione vuole che essa venga donata con il “ruoto”, la teglia di alluminio storicamente deputata alla sua cottura e che si mangi il giorno di Pasqua con i propri cari. Imprescindibile, dunque, l’abbinamento con i vini locali; un omaggio alle origini del dolce, oggi apprezzato lungo l’intero Stivale. Ecco i nostri tre vini da bere con la Pastiera.
Castel San Lorenzo D.O.P. Moscato Lambiccato “Rachìa” – Chiara Morra
Zona: Cilento, Campania;
Uvaggio: 100% Moscato Bianco;
Colore: Giallo paglierino tenue;
Gradazione Alcolica: 9%;
Al naso: Pesca bianca, fiori di acacia, salvia, miele;
Al palato: Dolce e delicato, mai stucchevole, piacevolmente fresco;
Lo consigliamo: Perché questo antico vino, filtrato goccia a goccia attraverso i “lambicchi” di cotone, storicamente si accompagna – felicemente – ai dolci delle feste.
Epomneo Bianco IGT Passito “Sygnum” – Antonio Mazzella
Zona: Ischia, Campania;
Uvaggio: Blend di Biancolella, Forastera e “Uva Levante”;
Colore: Giallo ambrato;
Gradazione Alcolica: 14,5%;
Al naso: Albicocca, miele, ginestra, macchia mediterranea;
Al palato: Dolce, avvolgente, di buona persistenza;
Lo consigliamo: Perché il blend di vitigni autoctoni lo rende unico e perfetto per accompagnare i dolci della tradizione.
Passito Falanghina IGP “Omyga” – Ca’ Stelle
Zona: Sannio, Campania;
Uvaggio: 100% Falanghina;
Colore: Giallo dorato con riflessi ambrati;
Gradazione Alcolica: 14%;
Al naso: Albicocca candita, scorza d’arancio, miele, ginestra;
Al palato: Dolce, voluttuoso, di buona persistenza;
Lo consigliamo: Perché richiama ed enfatizza gli aromi della Pastiera.