Anticipata da una mostra fotografica, la nuova edizione della manifestazione meneghina andrà in scena dall’2 all’8 maggio: food, cinema, periferia e tante novità
La Milano Food Week compie dieci anni e vivrà in anteprima attraverso una mostra fotografica che dal 27 aprile al 5 maggio “vestirà” Corso Vittorio Emanuele di immagini e di ricordi. Due percorsi visivi, a cura de La Cucina Italiana, che disegneranno l’evoluzione del food e di quella Milano che si è guadagnata un posto di rilievo nel panorama nazionale e internazionale.
Opening della settimana più golosa dell’anno per giovedì 2 maggio, con la performance di Viviana Varese. Venerdì 3 maggio sarà la volta dei “tre tenori”, ovvero dei tre Marchesi boy, Andrea Berton, Davide Oldani e Daniel Canzian che renderanno omaggio al loro maestro realizzando ciascuno una ricetta in suo onore. Si parte quindi con un calendario con oltre 100 eventi tra showcooking, aperitivi, proiezioni, dj set, forum e charity e un milione di persone attese: 40 gli chef coinvolti, quattro cucine in città e dieci temi per raccontare un settore in continua evoluzione. “Milano deve avere la capacità di diventare un hub turistico dell’enogastronomia” dichiara Federico Gordini, ideatore e organizzatore della Milano Food Week. “Sicuramente la nostra è la città più ricettiva d’Italia, specchio delle nuove tendenze che si riversano su tutto lo stivale. Tanti i format, anche esteri come Starbuck’s, che stanno scommettendo su questa piazza”. Gordini si ricorda bene i primi passi, quando il 31 gennaio 2008, presidente del comitato giovane della Milano Expo Committee, lanciò quella settimana legata al food che doveva essere un “aspettando Expo” e che si è rafforzata negli anni con una sua precisa identità. E dalla Milano Food Week sono nate altre manifestazioni che arricchiscono una Milano sempre più gastro-edotta: Bottiglie Aperte nel 2012, Vivite il festival del vino cooperativo nel 2017, fino alla Milano Wine Week lo scorso anno. Quattro le cucine tematiche disseminate per la città: il cuore pulsante di Stage Kitchen (in Piazza Duomo), dedicata agli eventi più spettacolari della settimana; Lifestyle Kitchen (nella nuova location di CityLife) dove confluiranno i trend gastronomici e si analizzeranno le reciproche influenze tra stili di vita e abitudini di consumo; Fashion Kitchen (al Brian & Barry Building di San Babila), hub dove la moda incontrerà il cibo, e Young Kitchen (all’Università IULM), teatro di dibattiti, esperienze e laboratori in università.
Dieci anni rappresentati da altrettanti temi: Milano e il food, Stage food, Sound Design food, Health & wellness food, International food, Millennials e gen-z food, Fashion & lifestyle food, Food Business, Sostenibilità e Aperitivo. E a questi dieci temi si affianca anche il cinema: il CityLife Anteo ospiterà per tutta la settimana una rassegna curata dal critico Marco Lombardi. E per il futuro? “Ci sposteremo nelle periferie, un modo per far conoscere e riqualificare, anche agli occhi del grande pubblico milanese e non, il circuito che abbraccia la città” racconta Federico Gordini. “Il food deve essere un elemento di forte integrazione, fonte di aggregazione di culture culinarie provenienti da tutto il mondo”. E un piccolo passo nel presente di questo progetto c’è: sono già coinvolti come sedi di eventi nell’edizione 2019 Barrio’s – un centro di aggregazione nato nel 1997 nel quartiere della Barona grazie ad alcune Onlus e al Comune di Milano che ha concesso gli spazi – e Mare Culturale Urbano, una vecchia cascina del 1500, a ovest di Milano, che, partendo da una forte dimensione locale, sviluppa scambi a livello internazionale, favorendo il rinnovamento e lo sviluppo culturale.