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Top ten dei ristoranti da provare in vacanza: alla volta dell’Italia insolita

Top ten. Avete già scelto le vostre vacanze? Dopo aver suggerito tappe gastronomiche in Europa,  in questo articolo vi presentiamo i ristoranti da provare se capitate in una di queste città d’Italia.

Al Carroponte – Bergamo

L’ineffabile Oscar Mazzoleni è l’anfitrione di una delle cantine più dinamiche e interessanti d’Italia, già premiata in passato da numerose guide, e questa non è una novità. Oggi però il valore aggiunto è dato dalla presenza di Mauro Boroni, cuoco bergamasco con trascorsi in cucine stellate oltreconfine, che ha saputo dare profondità e gusto al menù del Carroponte. Piatti da assaporare nel piacevole spazio esterno del pergolato estivo oppure nella gande sala, per scegliere il vino in abbinamento direttamente da una parete interamente coperta da bottiglie.

Settimo Cielo Rooftop – Venezia

Sull’altana dell’hotel Bauer la cucina frizzante del vulcanico cuoco toscano Cristiano Tomei. Nell’ultima stagione dello storico albergo, destinato a diventare un Rosewood dopo più di due anni di restyling a partire da ottobre, è un’occasione da non perdere.

Trigu – Sassari

Vincenzo Russo, già delfino di Antonino Cannavacciuolo, ha da pochi mesi preso possesso del bel ristorante nel centro di Sassari. Cucina mediterranea con il mare in primo piano e qualche piatto che strizza l’occhio alla tradizione isolana. Anche dessert innovativi grazie all’estro del pastry chef Paolo Ecca, sardo con significative esperienze in giro per l’Europa. 

Fratellino – Pavia

E’ la cucina più easy del Lino, diventato uno dei punti di riferimento del mangiar bene in centro città. Con caffetteria e colazioni, paste express e pizza dal bordo alto, per arrivare tutto d’un fiato dalle 7.30 della mattina fino alla cena. Si parte con un pain au chocolat e si arriva fino al momento del Negroni. La firma è sempre quella, garanzia di qualità, di Andrea Ribaldone. Indispensabile presenza in questa top ten. 

Le Petit Bellevue dell’Hotel Bellebue – Cogne (Ao)

Novità sul versante gastronomico dalle parti di Cogne. Nello storico Relais&Chateaux della famiglia Roullet, che oggi vede in cabina di regia la bravissima Laura, è arrivato un nuovo cuoco, il milanese Marco Viganò a occuparsi soprattutto del delizioso Petit Restaurant. La cucina ha acquisito un passo decisamente più estroso e creativo e offre un’alternativa ai classici e sempre frequentatissimi Bar a Fromage e Brasserie du Bon Bec, gli indirizzi di casa che rappresentano il versante di cucina classica valdostana e della valle di Cogne.

Lux Lucis dell’Hotel Principe– Forte dei Marmi (Lu)

Nel rooftop con vista sulla Versilia che conta si vive una delle esperienza gastronomiche più significative di quest’area geografica. Valentino Cassanelli ha talento e idee da vendere nel piatto ed è magnificamente supportato da Sokol Ndreko, sommelier che sa sempre stupire con gli abbinamenti riusciti quanto inusuali. Ottima anche la carta dei cocktail, per chi vuole prolungare la sosta oltre la cena. 

De Minimi di Villa Paola – Tropea (VV)

Tra le top ten, non possiamo non citarlo. Inaugurato lo scorso anno, il ristorante De Minimi, adfiliato Les Collectioneurs riparte oggi uno spirito e una forte impronta territoriali, affidandosi alle mani già esperte di Giulio Ierace, cuoco con trascorsi importanti a fianco di Luca Abruzzino e Carlo Cracco, tra gli altri. Quindi Ingredienti “dimenticati” e pesce povero in primo piano, per un menù a tutto gusto e che si nutre ampiamente della collaborazione con i produttori della zona. Dai formaggi del Monte Poro al pescato di Tropea.

Da Gigione Macelleria e Hamburgheria – Pomigliano d’Arco (Na)

Il negozio dei fratelli Gennaro e Raffaele Cariulo è il regno della carne come si deve, da acquistare in una macelleria gioiello, oppure da consumare sul posto, in versione burger e con un menù fai da te, dove si può scegliere l’intero contenuto dell’hamburger tra contorni, formaggi, il pane, le creme e le salse. E chiaramente la carne, che può essere di razza bovina Marchigiana, Chianina, di salsiccia di puro suino umbro o con pollo allevato a terra. E perfino in versione take away. 

Artifex del Feuerstein – Val di Fleres (Bz)

La trentaseienne Tina Marcelli è uno dei nomi “caldi” della ristorazione altoatesina e l’Artifex è una preziosa sala per meno di venti commensali che racconta il lato più creativo della sua cucina, all’interno di un vivace family resort quasi ai confini con l’Austria. In carta si evidenzia ancora qualche francesismo latente, ma i menù recenti raccontano bene le relazioni con i produttori delle valli vicine e l’idea di percorrere una strada più personale, magari passando anche attraverso nuove idee, tra cui le fermentazioni in primo piano. Un indirizzo da scoprire.

Quintale – Erbusco (Bs)

Il guru della carne, il toscano Dario Cecchini, è sbarcato da pochi mesi in Franciacorta con un carico di bistecche e costate. Da Quintale, dove il menù parla chiaro in poche battute e senza fraintendimenti, e si passa agilmente dall’insalata del Chianti alla tartare che fanno da apripista alla bavetta, alla pancia e alla panzanese da accompagnare ai fagioli all’olio o alle patate novelle al forno. Un tripudio per i patiti della griglia, con in mano un bicchiere di bollicine locali.

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