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Poca voglia di utilizzare i fornelli? Ecco cinque golosi crostini che possono fare al caso vostro

Sono ormai due mesi che, su queste frequenze, mi lamento del caldo insopportabile. Le roventi temperature, in abbinamento a un’umidità al limite della decenza, stanno mettendo a dura prova la mia infinita voglia di sperimentare in cucina. Il forno non ricordo nemmeno più come si accenda e i classici fuochi restano spesso e volentieri spenti (che poi, visto il costo del gas di questi tempi, è meglio così). 

Immaginandovi nella mia stessa situazione, ho pensato per voi cinque crostini facili e veloci che vi permetteranno di sfamarvi con gusto senza sudare le proverbiali “sette camicie”.

L’agrodolce

Siamo in estate, ma certe voglie sono come il ghiaccio nei frezeer di casa: perenni.

Per questo crostino utilizziamo due ingredienti vanto della nostra bella Italia, il lardo di Colonnata e la dolcissima cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti (BA), Presidio Slow Food.

Per quel che concerne il pane, visto l’importante grado aromatico dei prodotti appena menzionati, possiamo optare per un classico “Toscano”, privo di sale.

Tagliate la cipolla ad anelli fini e cuocetela in pentola, a fuoco minimo, con un cucchiaino di zucchero, un pizzico di sale, olio evo, due cucchiai di Aceto Balsamico di Modena I.G.P e un goccio d’acqua. 

Tostate il pane e, appena tolto dalla teglia, adagiateci sopra delle sottili fette de “l’oro bianco di Colonnata”. Il calore del pane permetterà al lardo di sciogliersi e sprigionare tutta la sua aromaticità. A concludere, una buona dose di cipolla a temperatura ambiente. “Lo sto bramando e son solo le otto della mattina.

Il cocomero e il mare

Mi perdonerà l’ottimo Hemingway (grande amante del buon bere e sul quale realizzerò presto un articolo) se, per il nome di questo crostino, traggo ispirazione da uno dei suoi romanzi più celebri.

Anche in questo caso una ricetta golosissima e di una semplicità imbarazzante: realizzate una dadolata di cocomero e tonno crudo, condite con due abbondanti giri di olio evo e un pizzico di sale.

Tostate due abbondanti fette di Pane di Matera I.G.P e il matrimonio è fatto! 

Un’accortezza: essendo un crostino basato sulla differenza di consistenze, consiglio di scegliere un cocomero sodo, adatto a contrastare la morbidezza del tonno fresco. 

La Milano “marittima”

L’amore fra la città meneghina e l’avocado è ormai cosa nota e acclarata. Aggiungere una nota ittica a questo binomio potrebbe rendere il rapporto ancora più interessante.

Aprite l’avocado (occhio al nocciolo!) e con un cucchiaio svuotatelo della polpa; schiacciate quest’ultima con i rebbi di una forchetta e arricchitela con olio evo, succo di limone, sale e un finissimo trito di menta.

Foderate il fondo di una padella con carta forno, aggiungete un filo d’olio e, quando il tutto sarà ben caldo, cuocere dei gustosi filetti di ombrina. Qualche minuto per lato saranno sufficienti alla cottura e permetteranno al pesce di non asciugarsi troppo. 

Fetta di michetta milanese ben calda, cucchiaiata di crema di avocado, filettino di ombrina e, per concludere, grattugiata pepe rosa. Il risultato? Crostini deliziosi. “Siamo al top“.

La puccia di famiglia

La struttura della puccia pugliese non rientra nella categoria dei crostini, ma a me piace, quindi ve la propongo lo stesso

Che Einstein abbia pronunciato queste parole è cosa perlomeno dubbia; ció che è acclarato è la bontà della ricetta familiare che sto per proporvi.

Macinato di manzo, Parmigiano, pangrattato, uovo, sale, pepe e un cucchiaino di senape. Sporcatevi le mani e mescolate fino ad avere un composto bello sodo. Con mani bagnate, formate delle polpettine che andrete a cuocere prima in padella con un filo d’olio, poi aggiungendo della passata di pomodoro, sale e foglie di basilico.

Con un coltello affilato, ricavate delle sottilissime fette di melanzana, ungetele con un filo d’olio e grigliatele per qualche minuto. Aprite la puccia, adagiatevi all’interno le polpettine arrotolate con le fette di melanzana e condite con il sugo di pomodoro rimasto. 

Bisogna usare il fuoco? Si, ma il risultato “val bene una doccia”.

Ritorno a casa

Dal lardo, all’avocado, fino alla puccia pugliese. Ora però è tempo di tornare a casa, nella mia Romagna.

Abbondante rucola ben lavata, Parmigiano grattugiato al momento, pizzico di sale e pioggia d’olio evo. Frullate tutto fino ad ottenere un pesto cremoso.

Prendete una fetta di Prosciutto Crudo di Parma spessa almeno mezzo centimetro e tagliatela a fiammiferi. Rosolate il Prosciutto per qualche attimo in una padella antiaderente.

Fetta di pane ben calda, squacquerone, cucchiaiata abbondante di pesto, fiammiferi di Prosciutto croccante e, per concludere, granella di noci passata in padella. “At salút”.

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