Nella vastità del panorama vitivinicolo laziale, Riserva della Cascina propone il suo vino biologico lavorando in armonia con la filosofia della sua tradizione
E’ meglio er vino, de li castelli…mai motivo fu più azzeccato! E mentre diventa il leitmotiv della nostra giornata, ci avventuriamo in una delle cantine storiche del Lazio. Direzione: Riserva della Cascina. Attrezzatura: presa, a volo, ma presa. Motivetto. In testa. Noi siamo pronti, e allora via! Ed eccoci sul raccordo. Solita lunga fila di macchine, ma finalmente giungiamo all’ingresso. Un forte odore di vino ci invade, (mica poteva essere altrimenti!). Alla porta ci aspetta la gentile Titolare della Tenuta che chiama all’appello sua figlia Silvia Brannetti. Ma quanto sei giovane Silvia, giovanissima. E’ la prima volta che So Wine So Food si trova davanti una giovane (e donna) a rispondere alle sue domande. Bene Silvia, iniziamo subito. Silvia è a lavoro e specifichiamo subito che l’intervista le porterà via solo pochi minuti. Tempo la prima domanda e Silvia si abbandona ad argomentare le sue risposte nella sua passione. E ci piace il fatto che non le pesa spendere un po’ del suo tempo con noi.
Riserva della Cascina, gande storia, grande tradizione. Ma mica per dire! Era il 1945 quando Giovanni Brannetti compra un terreno nella campagna romana. L’idea fu quella di avviare la coltivazione del vigneto. Chissà se il Sig. Brannetti pensava che un giorno quella piccola terra avrebbe ancora oggi dato i sui preziosi frutti! Lasciando queste osservazioni filosofiche ci concentriamo sui vigneti autoctoni che ancora oggi parlano di quel grande territorio. Chiaramente, oggi, lo fanno con un linguaggio un po’ più moderno. Silvia -le chiediamo- perché non investire in vitigni più internazionali? Perché questa scelta è la stessa di “voler mantenere la linea di costante tradizione territoriale che era ed è l’originale vocazione della cantina stessa”. Parlare quindi con e del proprio territorio. Questo è lo scopo della cantina. Fattore questo che ha determinato la riconoscibilità del vino stesso.
“E’ bene conoscere la mineralità del nostro vino!”
– Silvia Brannetti –
Una delle peculiarità che sale nel calice è proprio quella di sentire i vitigni in bocca e così il Syrah ad esempio, vinificato in purezza, porta con sé tutte le sue note. La tenuta Riserva della Cascina è, fin dalla sua nascita, un’azienda che opera in biodinamica, rispettando valori biologici. E’ chiaro che forse al tempo non era una moda, come lo è oggi, ma innanzitutto amore per quello che si faceva, nel rispetto della natura. Oggi la discendenza ha continuato su questa strada, “senza usare mai concimi chimici” senza avvelenare la terra “perché la speranza è quella di lascarla a chi verrà dopo di noi”. Sagge parole! Ma Silvia, qual è il fiore all’occhiello della cantina? E’ sicuramente il Gaius, da uve Bombino Bianco, 30 mesi sui lieviti, uno spumante metodo brut, frutto di un progetto portato avanti con l’Università della Tuscia.
Insomma, ci sono tutti i presupposti per brindare a questa bella cantina e al suo vino. L’auspicio di Silvia è quello di arrivare anche oltre i confini laziali, perché è cosa buona e giusta conoscere la mineralità di questo vino! Ve l’avevamo detto: è meglio er vino de li castelli…