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Con i suoi 47 ettari a corpo unico, di cui 38 a vite ed i restanti ad orto ed ulivo, Tenuta di Pietra Porzia è oggi una delle più importanti realtà vinicole della zona del Frascati e dei Castelli Romani

By Novembre 4, 2015No Comments

In una zona bonificata circa 30 anni fa utilizzando la terra della stazione di Colonna e della Banca d’Italia, Tenuta di Pietra Porzia, azienda di proprietà dei Conti Giulini, produce oggi il suo Frascati Superiore ma anche un interessante rosso doc Roma.

Tenuta di Pietra Porzia si torva esattamente in una delle bocche del vulcano di Albano, in una zona bonificata circa 30 anni fa utilizzando la terra della stazione di Colonna e della Banca d’Italia. Nella parte centrale, come illustra con chiarezza il Dott. Russo, enologo dell’azienda, oggi scorre un canale a cielo aperto che convoglia tutte le acque di drenaggio dei vigneti permettendo in questo modo di estendere la vigna anche nella parte centrale della tenuta, prima lasciata agli arbusti. Ed il tutto per un totale di circa 55 ettari di cui 38 a vigneto, 12 a oliveto e i restanti suddivisi tra agriturismo, casali e cantina. Nella parte alta della tenuta si trovano i vitigni del Montepulciano, Cabernet e Merlot, mentre nella parte bassa ancora quello del Merlot e di un ultimo vitigno particolare: il Lecinaro.

“Eravamo alla ricerca di qualcosa che caratterizzasse i nostri di più vini rispetto al classico Montepulciano e Merlot, e dopo aver sperimentato alcuni bianchi e alcuni rossi, il Lecinaro è quello che ci ha colpito di più”

– Michele Russo –  

Quest’ultimo è un vitigno della zona di Frosinone che la Tenuta ha adottato da poco più di tre anni, colpita dal suo sapore intenso di cacao e sicura, in questo modo, di dare una marcia in più alla sua produzione. Vinificato in purezza, infatti, il Lecinaro sprigiona uno straordinario sentore che permette di saltare addirittura il passaggio in legno.

La Tenuta arriva così a registrare una produzione di circa 220.000 bottiglie, che varia dai 3500, 3600 ettolitri di vino tra bianco e rosso, non rappresentativa però della totalità visto che una buona parte viene direttamente venduta in cisterna ad altre cantine. Il mercato di riferimento poi non è solo quello italiano ma anche e in buona parte estero tra cui figurano paesi come Germania, America, Giappone ma anche Nigeria e Portogallo. Un business che la Tenuta ha potuto sviluppare anche grazie al marchio Liolà, brand di abbigliamento dei conti Giulini, famiglia proprietaria della cantina.
Di riconoscimenti, poi, ce ne sono tanti, come quelli arrivati da Luca Maroni, quelli come miglior vino della Regione Lazio con l’etichetta bianca nel 2013, ma non sono tutti in mostra, quello che c’è da ritenere in realtà è di sicuro che il prodotto di punta della Tenuta resta il Frascati Gold Label DOC, quello che un tempo era chiamato etichetta nera.
Entrando nella cantina ci si imbatte poi in una grande targa in marmo a terra con due date: 1892 e 1994. La prima data indica l’acquisto della Tenuta da parte degli attuali proprietari, i conti Giulini appunto, mentre la seconda data è relativa all’anno di ristrutturazione della cantina. Laddove c’erano tutte vasche in cemento, nel ‘94 sono stati inseriti i serbatoi in acciaio inox, più moderni, più facili da pulire e che permettono di gestire in maniera più semplice tutto il processo di vinificazione.
Ma a Tenuta di Pietra Porzia il moderno si sposa con l’antico ed è proprio dalla parte moderna con i serbatoi in acciaio inox, che si accede a quella vecchia: una grotta sotterranea probabilmente scavata nel tufo in epoca romana composta da lunghi corridoi e da dove i preti, prima dei Giulini, facevano rotolare le loro botti. Uno spazio mozzafiato e suggestivo utilizzato in Tenuta nelle occasioni di degustazione e durante le visite turistiche. 

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