Una coppia di amici che hanno fatto della professione la missione di vita. In questo modo hanno rivoluzionato l’offerta di un’area, la Brianza, gastronomicamente “timida”
Il Lago di Alserio è una location perfetta per scoprire la natura in Brianza. Bacino d’acqua compreso all’interno del parco regionale della Valle del Lambro.
Il verde intorno alle sponde del lago è caratterizzato da numerosi percorsi escursionistici, perfetti per gli amanti del trekking in una zona campestre con alberi secolari, dal sapore antico e anche un po’ “pittorico”. Quanti hanno intenzione di mantenere una buona forma potranno infatti scatenarsi lungo l’anello che circonda il lago praticando dello sport immersi nel verde e tra gli animali.
Ville, lavatoi, casolari, opifici sono tutti da ammirare nel loro splendore, dato che essi raccontano secoli di storia e cultura che si sono sviluppati in questo magico angolo della Lombardia.
Tutta questa prolusione per dire che nella zona alta di Alserio troviamo un locale, conosciuto in paese per molti anni come pizzeria, che da Settembre dell’anno scorso ha aperto i battenti: il Ristorante Cà Mia. Inserito in una bella location con giardino e parcheggio privato, è una villetta che si sviluppa su due piani con ampi spazi estivi per potersi gustare il fresco delle alte piante e poter essere serviti di piatti dalla grande griglia a vista.
La ristorazione interna è dislocata su due piani, in quattro salette per un massimo di 60 coperti, ben distanziati. Il benvenuto vi viene dato da ambienti luminosi ed eleganti, regalandovi il sapore di un’esperienza gastronomica di ottima cucina sfornata da due giovani chef, amici per la pelle, (Simone Tanzi e Guglielmo Curcio) che si sono ritrovati in questo angolo di paradiso, offrendo un menù ricercato e in continuo sviluppo, dove sono le materie stesse le protagoniste dei piatti.
La loro filosofia sta in poche parole: “Ogni singolo ingrediente per noi è importante, per questo cerchiamo costantemente la qualità in quello che adoperiamo, nel pieno rispetto della natura e seguendo la disponibilità dei prodotti secondo le stagioni. La stessa filosofia che abbiamo in cucina si riflette anche in cantina, con una carta vini ricercata e in continua evoluzione, frutto di idee e riflessioni per dare vita ad accostamenti mai banali e sempre diversi”.
Simone è figlio d’arte, il papà Antonio ex chef ora è qui a fare da supervisore. Questa passione ha portato Simone a intraprendere da giovane la professione di cuoco (che negli anni gli ha permesso di poter vantare esperienze importanti come George Blanc, Davide Caranchini e Antonia Klugmann) mentre il fratello Alessandro, pur avendo un’altra attività, la sera è presente in qualità di sommelier ed estensore della carta dei vini dove potete scegliere bottiglie di ogni regione d’Italia con qualche offerta francese della Champagne, della Loira e della Borgogna; inoltre si trovano anche vini della Slovenia, di Germania, del Canada e Nuova Zelanda. I prezzi sono davvero “onesti” e si può anche trovare sei vini offerti al bicchiere.
In cucina l’alter ego è Guglielmo Curcio (anche lui ha 27 anni come Simone ed anche lui è cresciuto da Caranchini, ristorante Materia, Stella Michelin in Cernobbio); in sala responsabile è il giovane Gianluca molto attento anche al servizio dei vini.
L’offerta è variegata e segue come detto le stagioni. L’elencazione dei piatti è minimalista e quanto vi suggeriamo è stato ripreso dalla nuova carta invernale proposta dalla settimana scorsa. Durante la mia visita mi è stato servito il Menù Ricordo di Francia: Amuse bouche; terrina di animali da cortile; lumache in verde; gateau di fegato; pollo allo Champagne e come dessert: chartreuse, carota e yogurt.
Il pane e i grissini sono fatti in casa e serviti con burro salato.
Una prima visita che è stata piacevole e che certamente va ripetuta, ma con la convinzione che questi giovani troveranno di certo la loro giusta via per potersi esprimere al massimo delle loro capacità offrendo una cucina leggera, gustosa e territoriale con quel tocco “francesizzante” che tanto piace agli ispettori della Rossa. Un indirizzo destinato a crescere in una zona che ne ha davvero tanto bisogno.