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Il valore dell’ambiente si difende a fatti, e non a parole. Roberta Bianchi e Paolo Pizziol hanno fatto della loro azienda vinicola un esempio eloquente di come si possa produrre nel rispetto assoluto della natura e dei suoi ritmi

È diventato il tema del momento, purtroppo citato spesso a sproposito. Come ricorda il grande Carlin Petrini, fondatore di Slow food, il concetto di “sostenibilità” ha un significato ben più ampio di quello che domina la scena mediatica attuale (e del quale si parla spesso a sproposito).

E poche sono le aziende che applicano questo concetto in modo serio e credibile alla propria produzione: in ambito vitivinicolo, ad esempio, ci sarebbero molti spunti da recepire per definire il concetto di sostenibilità in modo compiuto. E possiamo anche individuare realtà imprenditoriali che fanno la differenza, riempiendo di qualità e valore un concetto che, talvolta, rischia di rimanere astratto.

Villa Franciacorta, ad esempio, ha negli anni dimostrato in modo sempre più incisivo la convinzione che non si può prescindere da questi aspetti nella gestione di un’attività che, come in questo caso, ha a che fare con la terra, con i prodotti ad essa legati e con il territorio in cui si è radicati e si opera.

Di seguito alcuni punti che riassumono ile molteplici sfaccettature dalle quali questa tematica è stata affrontata da parte della famiglia Bianchi-Pizziol, proprietaria di Villa:

Cura dell’ambiente circostante e recupero conservativo dell’antico borgo.

Realizzazione delle cantine perfettamente interrate, evitando ulteriore consumo di suolo e minimizzando l’impatto visivo, quest’ultimo rappresentato solo dai portoni d’ingresso adagiati ai piedi della collina.

Attenzione all’utilizzo di energia rinnovabile, attraverso la realizzazione di un impianto fotovoltaico di 100 pannelli solari sulle coperture in grado di produrre annualmente circa KW 62.000.

Inerbimento dei vigneti (sin dagli anni ’60) in grado di generare crediti di CO2, grazie a un sequestro permanente di CO2 che un vigneto inerbito garantisce.

Uso della fisica e non della chimica nella stabilizzazione e nella chiarificazione dei vini con la tecnica del freddo.

Igienizzazione delle botti e della cantina senza detergenti, ma con il solo uso di getti di acqua bollente.

Recupero dell’acqua piovana, che prevede il riutilizzo della stessa per irrigare il prato della collina sovrastante, per la pulizia dei locali di cantina e per tutte le operazioni di lavaggio indispensabili in fase di vendemmia.

Sviluppo e mantenimento di un Sistema di Gestione Ambientale, certificati dal 2015 attraverso il sistema ISO , riesaminandone periodicamente l’adeguatezza e l’efficacia.

Progetto di alleggerimento della bottiglia con riduzione del peso al fine di ridurne l’impronta ecologica. Questo ha comportato la realizzazione di una bottiglia più leggera dal 2016. La bottiglia è entrata nella gamma dei prodotti della vetreria e si tratta di un vero e proprio esempio di “Sviluppo più che Sostenibile: è generativo di valori” (Cit Roberta Bianchi).

Selezione dei fornitori e sollecitazione degli stessi alla certificazione ambientale.  

Tutela della biodiversità in campagna: il paesaggio a Villa Franciacorta è vario, non omologato. Boschi di querce e noci, siepi, ulivi, parte a seminativo; in vigna inerbimento controllato e semina di specie azotofissatrici; sfalcio dell’erba a filari alterni per permettere la vita agli insetti fitofagi e di conseguenza di quelli entomofagi.

Biopass: Sistema di verifica e studio della ricchezza del suolo in termini di sostanza organica e biodiversità del suolo: ricchezza  di specie e popolazioni diverse.

Tutela della biodiversità in cantina: utilizzo di lieviti indigeni selezionati all’interno della cantina.

Presenza di arnie con api che pascolano nei terreni della azienda. Le api sono un indicatore biologico importantissimo, sensibile e capace di evidenziare la totale assenza di fattori inquinanti, pena la morte.

Distanza dei terreni di tutta la proprietà da arterie stradali ad alta percorribilità.

 Il Borgo Villa Franciacorta è dunque un esempio concreto di Sviluppo Sostenibile, non a caso l’Università Cattolica di Brescia ha scelto per rappresentare all’università di Cambridge un case history di riferimento sulla sostenibilità ambientale.

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