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Cresciuta in una famiglia di ristoratori, l’ideatrice di Giallo Zafferano ci spiega come trasformare una passione in un lavoro: “Impossibile non sorridere: faccio quello che mi piace fare”

Da commercialista a food blogger il passo è breve. Non ci credete? Chiedete a Sonia Peronaci e avrete conferma. Cresciuta in una famiglia di ristoratori ma priva della voglia di aprire una nuova attività, insieme al compagno Francesco Lopes, è stata l’ideatrice di Giallo Zafferano. Uno dei siti enogastronomici maggiormente seguiti, non solo in Italia, ma anche all’estero. Trasmissioni televisive, libri, interviste. Da qualche tempo anche uno spazio di 400 mq, dedicato principalmente alle aziende, in cui organizzare eventi. Sempre con il sorriso, però. Perché è impossibile non essere felici, facendo quello che ci piace fare. Signore e signori benvenuti nel mondo di Sonia Peronaci. Quello vero. Non quello patinato della tv o del web.

Sonia, come è iniziata questa avventura?

“Non è stata casuale: sono figlia di ristoratori ma non volevo avere un ristorante. La materia, però, mi piaceva: se nasci e cresci in una famiglia dove si cucina sempre, sin dai tempi della nonna, questo mondo ce l’hai un po’ nel DNA. Così, con il mio compagno Francesco, abbiamo deciso di mettere online un sito dove poter cucinare e condividere le proprie idee, senza aprire un locale. Giallo Zafferano è nato in questa maniera. Inizialmente, tra l’altro, non era nemmeno la nostra attività principale. Sia io che Francesco eravamo due commercialisti”.

L’esordio sui Social?

“Inizialmente si parlava solo di blog o di forum. Esistevano anche siti, per i quali era fondamentale contare i click. Oggi è ugualmente importante ma tutte le aziende vanno a vedere più i risultati di Facebook o Instragram che quelli dei portali”.

Qual è il modo vincente per avere visibilità sui Social?

“Creare contenuti. Sono convinta che a lungo termine questa sarà l’arma vincente. Certo, bisognerà stare attenti alle tendenze ma se fai quello che ti piace, non puoi sbagliare”.

Sente responsabilità rispetto ai suoi followers?

“Sicuramente. Quando hai una grossa visibilità devi stare attento a quello che fai. La serietà e la professionalità sono fondamentali. Oggi non è sempre così, purtroppo. Questo è un settore molto affollato e spesso qualcuno sgomita per avere visibilità anche a discapito dei contenuti”.

C’è un cuoco che l’ha particolarmente colpita in questi anni?

“Più di uno. Tra le donne ho conosciuto Rosanna Marziale e Liliana Varese. Molto diverse tra di loro ma entrambe professionali e carine. Tra gli uomini Massimo Bottura e Antonino Cannavacciuolo”.

Progetti in corso o futuri?

“Dopo aver lasciato Giallo Zafferano, nel 2015, abbiamo creato a Milano, quasi senza cercarlo, uno spazio eventi di 400 mq, con tanto di scuola di cucina, pensato principalmente per le aziende. All’inizio era stato concepito per noi, poi altri blogger, giornalisti ed aziende erano così entusiasti del nostro lavoro da chiederci lavorare anche per loro. Sono molto contenta: faccio quello che mi piace fare”.



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