L’ultima lezione di marzo ha avuto il vino come argomento di discussione: in cattedra la maitre e sommelier del Ristorante 1978, Laura Paone
Ci siamo ricascati: una nuova lezione all’Academy con scenario il Ristorante 1978. Ore 9.30, la porta rossa di Via Zara a Roma continua a brillare e a darci il benvenuto. Dietro di essa gli altri partecipanti al corso ed una sempre sorridente Laura Paone, la Maître/Sommelier del 1978 che anche questa volta ci prenderà per mano e ci farà fare un viaggio. Dopo qualche piacevole scambio di battute e un bel caffè, iniziamo. Prima di arrivare a degustare un vino bisogna capire come avvicinarsi ad esso.
Il suo scopo? Formare professionisti. La prima cosa che ci viene spiegata è come approcciare nella costruzione di una carta dei vini. Sono molte le cose da tenere presente: il tipo di cucina, la tipologia di locale, dove vuole posizionarsi il ristorante, la tipologia di clientela ed anche il budget a disposizione. Solo dopo aver preso in considerazione tutti questi fattori si inizia a scegliere quali e quante etichette avere in cantina. Subito dopo iniziamo ad approfondire i vitigni e, supportati anche dai video che Laura ci fa vedere, capiamo la complessità, la pazienza e la passione che sono assolutamente indispensabili per essere viticoltori e fare un buon vino. Affrontiamo termini e tecniche, utili a comprendere meglio questo mondo e poi ci immergiamo nella degustazione del nostro primo vino. È un Pinot Nero.
Laura ci spiega come presentare una bottiglia, come stapparla e servirla a tavola. I gesti non sono meccanici ma sembrano voler portare rispetto alla bottiglia o meglio al suo contenuto. Può sembrare un po’ enfatico, magari un po’ teatrale, ma dopo aver visto cosa si deve fare per ottenere una buona bottiglia non ci sembra poi così esagerato. Inoltre siamo qui per imparare. Ci viene spiegato magistralmente come approcciare al calice. Proviamo a riassumere in poche parole: dapprima è l’esame visivo con l’aspetto e il colore, poi quello olfattivo con intensità e complessità poi quello gustativo dove si esaminano struttura, equilibrio e qualità. Certo che di strada ne abbiamo tanta da fare ma questo inizio è davvero entusiasmante.
L’Academy ci sta facendo capire quanto può essere bello conoscere e apprezzare con i giusti metodi il vino, anche se non dovesse divenire, in futuro, una professione. Dopo un po’ passiamo ad un altro vino eccezionale, un Sangiovese superiore riserva del 2012. Anche qui affrontiamo i passaggi del primo ed iniziamo a degustare con un po’ più di consapevolezza e questo ci fa godere di ciò che stiamo bevendo ancora di più. Grazie Academy. Grazie Laura.