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Il trentenne piemontese è uno dei volti Social più importanti del settore enoico: quarto al mondo e primo in Italia secondo la classifica Worldinfluencer

“Come sono diventato un blogger? Per scommessa! Mi stavo laureando al Politecnico in Ingegneria informatica ma volevo dedicarmi al digital marketing, cosi feci delle ricerche nel web che mi portarono al vino: era evidente che il momento di cambiare la comunicazione del settore vinicolo era arrivato. Il 28 gennaio 2016 pubblicai la prima foto sull’account instagram @winerylovers e nell’estate seguente aprii l’omonimo blog”. In soli due anni Simone Roveda ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato, conquistando diverse decine di migliaia dei followers ed entrando nella classifica mondiale come quarto influencer del settore enoico. Anche se lui si definisce un comunicatore digitale del vino di professione. E, per poterlo fare in maniera professionale, ha ottenuto la qualifica di sommelier.

“Per essere un blogger di successo è importante conoscere sia il vino che i meccanismi della comunicazione – spiega Roveda – Una volta che so cosa voglio trasmettere, devo decidere il modo migliore per farlo, altrimenti il mio messaggio non arriverà a nessuno. Avere un grande seguito sui Social fa apparire più autorevoli e una persona indecisa su che influencer seguire, sceglierà sempre il profilo più rilevante.

La stessa cosa vale anche per le aziende che si rivolgono a professionisti in grado di valorizzare al meglio i loro prodotti – conclude Roveda – l’obiettivo è convertire il pubblico in nuovi consumatori”. Un lavoro a tutto tondo, dunque, che richiede studi, aggiornamenti, viaggi e investimenti: “Sono sempre in compagnia del mio iPhone e del mio MacBook, sia nelle giornate di intenso lavoro a casa che in viaggio tra fiere, tour e aziende. A volte è stancante ma poi penso alla conoscenza che assorbo e che nessun libro mi potrà mai dare e la fatica svanisce.

Essere riconosciuto per strada o essere invitato a eventi esclusivi del settore vino è una testimonianza gratificante del buon lavoro che svolgo.” Una carriera esplosiva, dunque, che si è  concretizzata in pochissimi anni: “Ma è solo l’inizio! Il bello del vino è che è un settore così vasto che c’è sempre da imparare. Mi piacerebbe diventare uno dei principali comunicatori del vino al mondo ma so benissimo che la strada è molto lunga. C’è ancora tanto da studiare, viaggiare ed assaggiare e la tenacia non mi manca.

Soprattutto ora, quando la mia famiglia, dopo l’iniziale shock provocato dalla rinuncia alla mia carriera da ingegnere, si è ricreduta e mi ha dato fiducia. E le aziende hanno cominciato a credere in me”.



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