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Dall’atelier alla vigna: lo stilista di Alghero ha creato le nuove etichette dell’azienda vinicola sarda. La “sfilata” romana sui banchi di Retrobottega

Oscarì, i fratelli Ambat, Catore e Mustazzo. Un dandy parigino, due marinai, un pugile e un brigante ingiustamente incolpato. Sembra la compagnia di uno spettacolo teatrale, la sfilata di maschere allegoriche o i protagonisti di un romanzo. E invece è il prologo del racconto di una delle notti più incredibili dell’anno, quella tra il 23 e il 24 giugno, celebrata da centinaia di anni con riti e usanze: la notte di San Giovanni.

Ci troviamo in terra sarda, nella città più catalana d’Italia, Alghero: quelli citati sono cinque personaggi che interpretano l’eccellenza del territorio e hanno trovato il loro autore in Antonio Marras, lo stilista che li ha vestiti. È stata proprio la cantina Sella & Mosca a rivolgersi all’artista suo concittadino per realizzare la nuova linea di etichette. Lui fin da principio ha sposato la collaborazione.

“Con Sella&Mosca condividiamo l’amore per Alghero,Barcellonetaper i nostalgici, i tramonti infuocati quando il sole cala dietro Capo Caccia, il gigante che dorme sul mare mentre il faro illumina come una stella cometa tutto il golfo”. Racconta Antonio Marras, “abbiamo in comune i profumi del mirto e dell’elicriso, l’ambat, il maestrale, il mare, le tinte scure degli uliveti e il rosseggiare delle vigne”.

Il nuovo progetto della famiglia Moretti nasce dopo l’acquisizione della storica azienda di vini nel 2016. Passata dal Gruppo Campari al Gruppo Terra Moretti, appunto, Sella e Mosca non solo ha rilanciato una produzione che puntasse sull’artigianalità e mirasse ai mercati esteri, ma ha deciso di “alzare ancora l’asticella”, come racconta Eleonora Guerini, brand ambassador.

“Vitigni tutti sardi, una selezione nelle vigne che parte da un parco vigneti straordinario. Parliamo di 550 ettari sulla cui base è stato fatto un lavoro certosino nello scegliere quali fossero le zone più vocate per la produzione del vermentino, del torbato e del cannonau. Quattro vini che raccontano la sardità nel modo più complesso di ricerca della qualità e del legame con il territorio, ma allo stesso tempo semplice perché sono vini che prima di tutto vogliono arrivare, senza sovrastrutture”.

A essere vestiti, quindi, un vermentino, un cannonau e un torbato, proposto in due versioni: una classica e un metodo classico. Quattro vini che raccontano la sardità in maniera molto contemporanea frutto di un incontro fortuito avuto dalla stessa Eleonora: “sono entrata per caso nella boutique Marras ad Alghero per provarmi una gonna e lì ho pensato: forse è proprio lui la nostra risposta!”. Creativo, passionale, propositivo: Antonio Marras ha creato le etichette dopo uno scambio molto fitto sul senso assoluto di questi vini.

Antonio Marras si è ispirato alla notte di San Giovanni per disegnare le sue etichette, rifacendosi a quel rito companatico in cui le persone stringevano un patto di eterna amicizia. Nell’antico mondo contadino diventare compari, quindi promettere il comparatico, significava essere legati alla reciprocità, ovvero promettersi favori e disponibilità anche attraverso lo scambio di doni. Chi s’incontra nella notte di San Giovanni è compare per tutta la vita.

“Con questo lancio parliamo di terroir umano prima di tutto”. Premesse che vengono attese ed esaltate anche grazie all’abilità di Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice, la prodigiosa coppia di Retrobottega che ha curato il press lunch romano per il nuovo volto della storica cantina Sella&Mosca.

Oscarì, Alghero Torbato – Spumante Metodo Classico. Personaggio amante della letteratura, appassionato di Oscar Wilde. “Forse proprio a Parì, la patria dell’intraprendenza, della seduzione, dell’amore e della trasgressione, dove il vizio diventa virtù”.

Retrobottega abbina Tartare di barbabietola rossa con fonduta di Parmigiano Reggiano e smi

Ambat, Vermentino di Sardegna. “Sa di mare in burrasca e luce riflessa”. Ambat è la parola utilizzata in Sardegna per definire il temporale che, di solito, si verifica a metà agosto e cambia completamente il tempo per un paio di giorni. Due marinai perché il vermentino è un vitigno che si ritrova in Sardegna, Liguria e Toscana. In queste zone toccate dal mar Tirreno è il navigante a raccontare l’uva.

Retrobottega abbina Crepinette (rete di maiale) con misticanza selvatica e cardi, ravanelli e foglie di cappero; Animelle glassate e puntarelle

Catore, Torbato Fermo. Identifica un pugile: crasi tra Cassius Clay idolo di un pugile esistente che aveva vissuto ad Alghero e si chiama Salvatore. Il torbato è un’uva molto affascinante e complicata che ha in sé l’anima combattiva, da tirare fuori anno dopo anno. “La massima espressione di Sella&Mosca del vitigno, come il pugilato era l’arte nobile dello sport”.

Retrobottega abbina Bottoni di lingua con spuma di pepe verde; Risotto al mosto di malto e speck affumicato

Mustazzo, Cannonau di Sardegna. Brigante che arriva dalla zona barbaricina, sardo dell’entroterra. “è come un bandito romantico, forte, misterioso, ardito e leale”.

Retrobottega abbina Maialino di Mora romagnola con verza e caco mela (fuori menu creato per la presentazione)

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