Il più grande critico del vino degli ultimi vent’anni ha deciso di mettere un punto alla sua carriera
Robert Parker dice addio. Arrivata a ciel sereno la notizia del ritiro dell’uomo più influente nel campo della critica enologica. Guru della comunicazione del vino, con il suo giudizio e le sue parole, ha decretato la fortuna (o la sfortuna, dipende dai casi) di numerose cantine ed etichette. Così, a 71 anni, ha deciso di andare in pensione.
Nato a Baltimora dove successivamente diventa avvocato, il primo incontro con il vino lo ebbe in Alsazia: qui la futura moglie Patricia stava studiando in regione. Nel 1978 ha iniziato a pubblicare The Baltimore-Washington Wine Advocate, ribattezzato The Wine Advocate un anno dopo, rivista bimestrale passata dai 600 lettori abbonati del 1978 agli attuali 50.000 abbonati, distribuita negli Usa in ogni Stato federale e in 37 Paesi. Dal 2002 è online il sito con vetrine e-commerce.
La svolta di Parker arrivò a inizio anni ’80 quando recensì la produzione bordolese del 1982 dove a prima istanza fu dichiarata un’annata mediocre, mentre la lungimiranza del guru lo portò ad andare contro tutti dichiarandola, invece, eccezionale. Il tempo gli diede ragione.
Parker aveva venduto nel 2012 la partecipazione di controllo in The Wine Advocate a un fondo di investimento asiatico, mentre nel 2017 Michelin aveva acquisito una partecipazione del 40% nel business, successivamente il gruppo francese ha acquisito l’intero pacchetto.