Dalla nascita all’affermazione di una tra le più rappresentative DOC d’Italia: la dinastia franciacortina crede nella sostenibilità e nelle innovazioni.
La famiglia Ricci Curbastri vanta una storia degna di libro: personaggi illustri, eventi gloriosi, valorosi contributi alla storia del paese. La saga comincia nel XIII secolo, quando Pietro Ricci Curbastri viene esiliato da Firenze e si ritira nei suoi possedimenti a Lugo e a Bagnacavallo in Romagna, dando inizio alla storia agricola della dinastia.
Oltre al celebre matematico italiano Gregorio Ricci Curbastro, a cui si deve il calcolo differenziale determinante nell’elaborazione della teoria di relatività di Einstein, ci sono stati personaggi del calibro di Lorenzo Ricci Curbastro, attivista delle Guerre d’Indipendenza Italiane a fianco di Giuseppe Garibaldi e di Riccardo Ricci Curbastri. Nel 1914 è stato tra i primi piloti militari italiani ma è rcordato anche come fondatore della cantina in Franciacorta intorno a cui si è sviluppata la attuale azienda di famiglia.
Oggi l’azienda passa nelle mani di Gualberto, alla diciottesima generazione della dinastia. Manager formatosi tra la Bocconi, la EBS Universität für Wirtschaft und Recht in Germania e la Jönköping International Business School di Jönköping in Svezia, è già vicepresidente della Strada del Vino di Franciacorta e consigliere del Consorzio Vini Franciacorta. Suo nonno, Gualberto anche lui, è stato tra i fondatori della Doc Franciacorta nel 1967 quando ha fatto una totale restaurazione dell’assetto aziendale, scommettendo tutto sull’attività vitivinicola della famiglia. In Questo investimento ha puntato sul’avvio del turismo enogastronomico che ha preso poi piede su tutto il territorio nazionale. Figlio e padre rispettivamente dei due Gualberti, Riccardo Ricci Curbastro ha dato un’ulteriore spinta alla crescita dell’azienda, aumentando la superficie dei vigneti da 2,30 ha a 29 ha e della cantina fino a 2500 mq. Coerente alla sua carica di presidente di Equalitas, la società che propone un modello di sostenibilità unico e condiviso per il settore vitivinicolo italiano, Riccardo ha fatto investimenti nella sostenibilità ambientale arrivando a produrre il vino da varietà resistenti alle crittogame, alla totale autosufficienza energetica con pannelli solari e alla vendemmia 2018 totalmente bio.
Così, affiancato dal padre Riccardo e dal fratello Filippo, enologo con significative esperienze nel Vecchio e nel Nuovo Mondo, il 28enne Gualberto si trova a gestire due importanti tenute vitivinicole (Ricci Curbastri in Franciacorta e Rontana di Brisighella in Romagna), un bellissimo ed informativo Museo Agricolo e del Vino, ed un agriturismo al Lago d’Iseo.
“Malgrado la giovane età Gualberto dimostra di avere tutte le carte in regola per affiancarmi nel gestire le nostre imprese di famiglia. Basti pensare alla crescita a doppia cifra del fatturato registrata negli ultimi due anni, alla recente sperimentazione del racconto del vino attraverso la tecnologia blockchain con My Story e alla creazione del primo vigneto urbano nel centro di Capriolo, grazie al progetto ‘Scopri il vigneto’, dedicato alle scuole e alla scoperta del paesaggio tradizionale della Franciacorta, ormai in gran parte scomparso.” –non nasconde il suo orgoglio Riccardo.
Ricambia Gualberto: “Rappresentare la 18esima generazione di una famiglia così importante e ricoprire un ruolo di primo piano in una delle realtà vinicole più rappresentative d’Italia è un enorme privilegio, ma anche e soprattutto una grande responsabilità che sono felice di condividere con mio padre. La sua riconosciuta esperienza nel settore insieme all’amore per la terra e all’attaccamento alle proprie radici sapranno sicuramente guidarmi nelle scelte future che continueranno a basarsi sulle logiche della sostenibilità, dell’innovazione e della responsabilità sociale verso il nostro territorio”.