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La pastiera dei party chef convincono la giuria: “la preparazione è stata quella che meglio si è distinta per utilizzo di ingredienti naturali senza l’aggiunta di conservanti”

La pastiera. Il dolce partenopeo che, insieme alla colomba, rappresenta le festività pasquali da nord a sud: ma è anche quello che racchiude, in maniera più forte e determinante, il profondo radicamento all’importante tradizione dolciaria delle regioni del sud nelle quali, com’è noto, i pasticceri si sono presentati al pubblico con ampio successo, presentando via via lievitati di eccellente qualità. 

Il 25 marzo, nelle sale dell’Hotel Andreoli a Milano, non solo la colomba ma anche la pastiera ha trovato la sua “Regina” : da un’idea di Stanislao Porzio, coordinatore del già consolidato evento dedicato al panettone – Re Panettone – , per il secondo anno si è voluto dedicare nuovamente attenzione alla “crostata” pasquale, forte anche dell’interesse, sviluppato nel tempo, da parte dei pasticceri, a partecipare alla manifestazione.  

L’evento di Regina Pastiera, che si è svolto a porte chiuse, ha visto il coinvolgimento di una giuria composta da quattro giornalisti ed esperti nel settore dolciario, presieduta da Alberto Schieppati, già presidente di giuria nelle passate edizioni per i vari eventi collegati. 

I giurati hanno degustato ventuno pastiere e stilato una classifica a partire da caratteristiche ben precise ( fra le quali presentazione visiva generale e interna al dolce, espressioni all’olfatto e al gusto, aderenza all’archetipo) che derivano da un disciplinare ben regolamentato in base al quale questo dolce caratteristico può essere definito tale: dicesi pastiera, infatti,  “un prodotto dolciario da forno, di tradizione napoletana e campana, di forma rotonda e bassa, costituito da un guscio di pasta frolla contenente un ripieno cremoso, ricoperto di strisce di pasta frolla disposte a griglia non ortogonale. Il ripieno cremoso è a base di grano ammollato e cotto, ricotta, zucchero, uova, frutta candita, neroli o acqua di fior d’arancio ed eventualmente di crema pasticcera” .

La provenienza regionale dei pasticceri e delle pastiere di loro produzione, ha visto  protagonista soprattutto la Campania ma, inaspettatamente, molte le pasticcerie della zona lombarda hanno voluto competere, quasi a voler sottolineare come la tradizione dolciaria del sud si sia fortemente insinuata e apprezzata anche al nord. 

Tant’è che la Regina delle pastiere in gara non ha trovato il trono al sud, bensì a Vimercate (Mb) dove il dolce dei pastry chef Giulia Ripamonti e Pietro Cartabia, presso la pasticceria “ Elite” , si è aggiudicata la gara con la seguente motivazione : “ La miglior crostata con involucro e strisce superiori di pasta frolla, con un ripieno a base di grano, ricotta, scorze d’arancia candite, zucchero, aromi naturali; dove la preparazione è stata quella che meglio si è distinta per utilizzo di ingredienti naturali senza l’aggiunta di conservanti”. 

Al secondo posto, la pastiera di Salvatore Ciaccioppoli della Pasticceria “ Il Buongustaio” di Sant’Antonio Abate (Na); mentre, al terzo posto, il dolce di Irma Brizi  con la pasticceria “ Savarese” a Roma. 

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