L’arte bianca dello Stivale racconta un settore in crescita: a dimostrarlo l’ultima Guida del Gambero Rosso dedicata all’arte della panificazione
Sono 350 gli indirizzi che rivelano la qualità del pane italiano con tradizioni regionali e storie di artigiani di nuova e vecchia generazione. A presentargli tutti insieme Gambero Rosso nella prima guida italiana dedicata interamente ai migliori pani della penisola.
Grandi nomi di panificatori hanno contribuito in modo importante alla ripresa di questo settore, iniziata già da qualche anno, grazie al lavoro attento che doveva avere come unico obiettivo la qualità.
Dei ventimila panifici italiani ne entrano in guida poco più di 350 e, come da previsioni, si attende ancora una crescita.
Ed è proprio sul versante della produzione che bisogna ripartire: il pane italiano paga lo scotto della corsa al lievito di birra e alle lievitazioni flash, dal momento che tutto deve essere pronto in tempi “commerciali”.
“Si arriva ai riconoscimenti con tanto impegno, un progetto ben chiaro dall’inizio – dice Davide Longoni, uno dei cinque padri della panificazione moderna secondo il Gambero Rosso – per riportare il pane alla sua dimensione agricola. Il fatto di far crescere i ragazzi, che qui sono tanti, è stata per me una fonte di arricchimento”
Sui giovani, inoltre, si concentra il lavoro delle migliori panetterie italiane: nuove leve che emanano voglia ed energia di imparare e continuare un mestiere artigianale e così antico. Il pane, come alimento agricolo, rispetta la sua tradizione: “Vino e pane hanno un forte valore simbolico nella cultura occidentale. Fino agli anni 50 pane e vino erano due alimenti, poi il vino è diventato un alimento con dei valori superiori: gusto, sapori, degustazioni. Il valore aggiunto di un vino è cresciuto molto – continua Davide Longoni di Milano, premiato coi tre pani – Abbiamo le varietà, i produttori, un ampia sperimentazione di tecnich. In Italia abbiamo 250 tipi di cereali e i panettieri devono saperli valorizzare”.
In sintesi, è il panificatore a scendere in campo, valorizzando il lavoro agricolo, generando un prodotto naturale, ricco dal punto di vista nutrizionale. Al consumatore spetta scegliere in maniera etica e consapevole.
Pane & Panettieri d’Italia: i Tre Pani. Il massimo.
Sono in totale 36 i Tre Pani che riempiono le nostre regioni: la Guida premia e incoraggia chi da anni ha deciso di investire sul pane e invita consumatori e giovani ad apprezzarne il valore.
PIEMONTE
Vulaiga – Fobello (VC)
Marcarino Roddino – Roddino (CN)
Ficini – Torino
Perino Vesco – Torino
Luca Scarcella. Il Forno dell’Angolo – Torino
LOMBARDIA
Voglia di Pane – Brescia
Grazioli – Legnano (MI)
Crosta – Milano
Davide Longoni – Milano
Le Polveri – Milano
Forno Del Mastro – Monza
VENETO
Olivieri 1882 – Arzignano (VI)
Marinato – Cinto Caomaggiore (VE)
Forno Zogno – Conselve (PD)
Forno Veneziano – Piove di Sacco (PD)
Saporè Pizza Bakery – San Martino Buon Albergo (VR)
TRENTINO ALTO ADIGE
Panificio Moderno – Isera (TN)
FRIULI VENEZIA GIULIA
Jerian – Trieste
EMILIA ROMAGNA
Forno Brisa – Bologna
Cappelletti & Bongiovanni – Dovadola (FC)
O Fiore Mio Hub – Faenza (RA)
La Butega ad Franton – Guastalla (RE)
TOSCANA
Pank La Boulangeria – Firenze
Lievitamente – Viareggio (LU)
MARCHE
Pandefrà – Senigallia (AN)
LAZIO
Panificio Bonci – Roma
Antico Forno Roscioli – Roma
CAMPANIA
Malafronte – Gragnano (NA)
La Francesina Boulangerie – Portici
PUGLIA
Panificio Adriatico – Bari
Il Toscano – Corato (BA)
Lula – Trani (BT)
BASILICATA
Pane e Pace – Matera
SICILIA
Panificio Guccione – Palermo
I Banchi – Ragusa
SARDEGNA
PBread Natural Bakery – Cagliari