So Wine So Food intervista Diego Lanzoni, presidente di Edoapp
Edo come educare, Edo come mangiare. Questi i concetti che dal 2013 ispirano tre giovani informatici del Cesena Lab e una tecnologa alimentare nell’elaborare un’applicazione per cellulare che aiuti gli italiani a conciliare scientificamente cibo e salute. Sembra ci siano riusciti: a breve Edoapp supererà i confini dell’Italia per sbarcare nel Regno Unito, a testimoniare l’attenzione e l’eccellenza italiana non solo nel settore dell’enogastronomia ma anche in ambito tecnologico. Perché mai sviluppare un algoritmo che parli di alimentazione? Diego Lanzoni, presidente di Edo, è chiaro nell’esporci le ragioni: nel 2013, di alimentazione si cominciava a parlare tanto; l’Expo era alle porte e l’Unione Europea aveva da poco fissato gli standard per l’etichettatura alimentare.
“Mangiare bene significa saper scegliere”
– Diego Lanzoni –
Davanti al consumatore cominciavano a comparire sempre più dati, tra porzioni medie, valori nutrizionali, ingredienti, additivi. Come rendere fruibili a tutti le etichette e le certificazioni dei singoli alimenti? E’ qui che arriva la risposta di Edoapp con un numero, un numero da 1 a 10. Perché tutti, anche i meno esperti, possano approcciarsi al cibo in maniera semplice, oggettiva, e salutare. I quattro di Edo, però, non si sono accontentati di questo: dalla salubrità del cibo, l’obiettivo è passato all’identificare la compatibilità tra prodotto e utente. Ogni persona ha esigenze diverse: Edo spiega, sulla base dell’età e del sesso della persona che sta utilizzando l’applicazione, i pro e i contro degli alimenti scelti, le curiosità e gli esercizi fisici necessari per consumare le calorie assimilate. Edo è uno strumento che assume importanza scientifica: supporta la scelta dei prodotti e indica eventuali alternative, sempre sulla base di parametri indicati da enti nazionali quali SINU e CREA, degli studi comunitari e della dieta mediterranea. Oggi, come ci spiega Diego Lanzoni, del binomio cibo-salute se ne parla ancora poco: gli italiani parlano di cibo perché amano mangiare, cose buone principalmente; ma negli ultimi tempi è cresciuto l’interesse nei confronti dell’impatto del cibo sulla nostra vita. Non è facile, infatti, seguire un’alimentazione sana: ci vuole tempo, sensibilità e consapevolezza. Senza togliere importanza al gusto, che rimane, per Lanzoni, indispensabile nel conciliare educazione alimentare e piacere.
Ilaria Salvino Alboni
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