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Alberto Serena convoca a Milano la stampa per un brindisi augurale, all’insegna delle prelibatezze dello chef Daniel Canzian, allievo del maestro Gualtiero Marchesi, ai tempi del Marchesino in piazza della Scala

Mangiare e bere sono due riti primordiali che di per sé rispettano profondamente i cicli della natura: se praticati nei modi e con le tempistiche adeguate, permettono al corpo umano di esprimersi al meglio nelle attività, fisiche e intellettuali, che vengono a lui richieste.

Questo stesso rispetto si esprime, analogamente, per la produzione del vino e nelle attività agricole in genere. L’adeguamento ai tempi dettati dalla natura che favoriscono la buona riuscita di un vino, è l’attività primaria antecedente al “ parlar di vino”. Le fasi lunari ne sono un valido esempio: fra superstizione e scienza, hanno  da sempre accompagnato l’uomo, guidando la sua attività a partire soprattutto nella comprensione delle condizioni adeguate per iniziare a coltivare la  vite.

Tante le filastrocche tramandate a tal proposito ma che, in realtà, rivelano da sempre tante verità e nelle quali, il nesso fra la descrizione meteorologica del mese in corso e i tempi per poter iniziare a vendemmiare, è fortemente evocativa per poter comprendere molti aspetti relativi alle caratteristiche del vino. 

I viticoltori sanno bene che la Luna è in grado, con la sua forza di attrazione verso la Terra, di influire sulla qualità del vino: imbottigliare nella fase di luna crescente consente di ottenere ottimi vini frizzanti, la luna calante è perfetta per quelli con un lungo invecchiamento, mentre la fase di plenilunio è il momento giusto per imbottigliare qualsiasi tipologia di vino.

Questo aspetto per certi versi “ magico” nel raccontare i vari aspetti che caratterizzano  il “ nettare degli dei” , lo conferma il CEO Alberto Serena  della storica azienda vinicola “Montelvini”, ambasciatrice veneta del territorio, situata nel cuore della DOCG Asolo Montello: infatti, in occasione della colazione pre natalizia “- “ Bubbles & Tarots for breakfast” – accompagnata dal delizioso panettone  “Mi.O” , realizzato dal corregionale chef Daniel Canzian, la connessione con gli astri e il vino presentato in abbinamento – il passito “ Luna storta” , facente parte della collezione Vintage -, si è espressa proprio nei tempi che sono stati utili alla vinificazione, cioè in fase di luna calante, momento adeguato per far nascere quei vini che devono maturare a lungo per poi esprimersi all’apice della loro identità olfattoria e gustativa. 

Il vino è delicato, con un’alta concentrazione zuccherina – derivante dall’appassimento delle uve sui graticci – ma poco stucchevole ( consigliato anche a coloro che non amano particolarmente i passiti o in genere i vini tendenti al dolce) e che – abbinato al panettone dello chef realizzato, invece, con una bassa concentrazione di zuccheri, sostenuto e valorizzato dalla pasta di arancia arrostita all’interno di un impasto equilibrato in termini di sofficità e masticabilità – rende il connubio passito – panettone elegante e di sicuro successo per un dopo cena brillante e festoso. 

Una festa che si rispetti, come il Natale, non può non essere suggellata da una bollicina : e così, le “ chicche” dell’azienda trevigiana – F 333 , un prosecco superiore Docg brut millesimato del 2022 e il Prosecco Rosè superiore Doc millesimato 2020 – si sono presentate anch’esse come ottime ad accompagnare un dolce.

Il primo, prodotto in produzione limitata, ha la peculiarità di essere stato spumantizzato solo da mosto : il vino che ne è seguito è risultato beverino e stuzzicante, dalle bollicine delicate e connotato da un non fastidioso sapore di lieviti. Il secondo, invece, ha la caratteristica di aver fatto un affinamento prolungato sulle bucce e di aver fatto esaltare, per quanto possibile, le caratteristiche tipiche del pinot nero, dalle note fortemente aromatiche. 

L’attenzione per il linguaggio astrale si è concretizzata anche in un’ esperienza inusuale dedicata alla lettura dei tarocchi con il celebre astrologo e percettivo Massimo Giannone: un’attività che, quasi al termine di un altro anno, è  risultata utile per indagare sé stessi e porsi con coraggio all’anno che verrà. Guardando la luna e farsi guidare dai suoi naturali movimenti. 

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