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Mimesi di Firenze, ovvero rivoluzione pop della tavola

Mimesi è il nuovo ristorante fine dining di Firenze. Uno spazio minimal nello stile dove i veri interpreti sono i piatti nella loro complessità. Una estetica e una costruzione artistica unica che rimanda a un’architettura moderna. Il locale, all’interno dell’Hotel Dimora Palanca, è una location da “tenere d’occhio”, un indirizzo per chi di cucina vuole assaporare il meglio.

A dirigere la brigata è Giovanni Cerroni. Il giovane chef ha saputo rivoluzionare i gusti e gli orientamenti della Toscana. Il suo è il giusto apporto di fantasia che rompe gli schemi della cucina tradizionale italiana. Una scelta azzardata, per molti, ma che diventa un’inedita proposta contemporanea: frutto di un’ispirata perizia tecnica di respiro internazionale.

mimesiIl nuovo menù rinnova l’amore dello chef per la stagionalità, la rotondità delle fragranze, per le materie prime locali. Un manifesto a sostegno dell’economia del territorio e dei prodotti che tengono in considerazione gli aspetti etici da cui il cibo non dovrebbe più prescindere.

Una cucina che rompe gli schemi

Tra i prossimi appuntamenti la cena a quattro mani in programma venerdì 25 febbraio. Una cena esplosiva, una sfida ai fornelli tra Italia e Spagna. La serata sarà un inno alla creatività con una parata di stelle al Dimora Palanca di Firenze, nelle sale sfarzose dell’hotel. In cucina, per la prova tra giganti del gusto, Terry Giacomello e Giovanni Cerroni. Un tandem di fantasisti dell’enogastronomia moderna. Il Mimesi, vedrà gli interpreti indiscussi dei due “Assi” della ristorazione internazionale.  Due spiriti affini, ma con un mordente differente tanto da riuscire a creare delle strabilianti idee per il palato. 

I due assi: Cerroni e Giacomelli

La serata vedrà da un lato Cerroni e di contro Giacomello che ha apportato la sua filosofia in Spagna, tra i fornelli del Mugaritz, ristorante due stelle Michelin tra i più innovativi al mondo. Il primo stava lavorando lì come giovane capo partita, il secondo, già detentore di una stella e protagonista di una divertita e divertente rottura del panorama enogastronomico italiano, era di passaggio per uno stage. Una volta tornato in Italia, si ricordò di quel brillante giovane romano, passato in breve tempo da stagista a chef de partie, e lo chiamò nella brigata del suo Inkiostro a Parma.

La proposta della serata è espressione dell’armonia che c’è tra i due cuochi. In tavola otto portate che riassumono le diverse visioni e danno vita a un dialogo ideale tra i piatti che è contrasto, armonia e giocoso confronto. 

Da una serata evento, a una carta rispettosa della cucina italiana vera, infatti il Mimesi propone per la primavera una selezione di pietanze che rappresentano un incrocio di gusti e di sapori. Le tre carte partono dai vegetali con due delizie di contrasti come “Fungo, levistico e radice di prezzemolo” e “Cavolfiore, mandorla e latticello”. Quella da cinque piatti, asse portante della proposta, prosegue con la magnifica pasta ripiena “Cappelletto al topinambur, carciofi e limone nero”, “Ombrina, funghi e porro”, concludendosi con un dolce incentrato su un vegetale, la freschissima “Pera… no waste!”, nome che è una chiarissima dichiarazione di intenti. 

Ricetta manifesto che non conosce stagionalità e che Cerroni ripropone nei menu il “Risotto alle ostriche affumicate e shiso”. Unico piatto di carne è l’“Agnello con verza e patate” e nella carta più lunga, dopo il fungo e il cavolfiore, a introduzione di pasta ripiena e risotto, c’è l’intensa sapidità marina della “Seppia con ricci e bergamotto”.

Ogni menù viene aperto con il saluto dalla cucina che è un divertissement di amuse bouche per tutti i sensi, come il fake croissant con chantilly al rafano e uova di salmone, serviti su piccoli cubi di marmo, ovviamente, toscano. E chiuso con la leggera dolcezza di una delicata piccola pasticceria.

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