Tor Vergata apre le sue porte al mondo del cibo: presentato il Master in Cultura dell’Alimentazione e delle Tradizioni Enogastronomiche. In cattedra uno degli chef italiani più amati
Le università sono sempre stati i luoghi dove le persone possono respirare la cultura. L’ateneo di Lettere dell’Università di Studi di Roma Tor Vergata è uno di quei posti, ma c’è di più. In una delle sue aule, precisamente la T12B, si è tenuta l’inaugurazione del nuovo anno accademico del Master in Cultura dell’Alimentazione e delle Tradizioni Enogastronomiche. A fare da “padrino” Antonello Colonna, chef stellato di fama internazionale. Con lui presenti anche l’antropologo, e responsabile del corso, Ernesto Di Renzo e Stefano Carboni, titolare di MG Logos, agenzia di comunicazione specializzata nel settore agroalimentare.
Durante la prima parte dell’evento si è parlato principalmente dell’importanza della cultura e il rapporto che ha con il cibo, soprattutto in Italia. “Il mondo agroalimentare e enogastronomico sono realmente un’asse fondamentale nel nostro paese” commenta Stefano Carboni “Sono il nostro biglietto da visita. L’Italia è la prima meta al mondo riconosciuta per proposta enogastronomica. La gente viene qui non solo per i nostri musei e le nostre città. Tutti ricordano quello che hanno mangiato”.
Dopo un po’ prende la parola anche lo chef Colonna: “Tutto ruota intorno alla cultura. Sia la lingua italiana che il cibo. Noi dobbiamo stare attenti a non contaminare la lingua italiana. Anche le contaminazioni alimentari, storiche e antropologiche provengono dalla nostra lingua, che deve riprendere una posizione e prendere anche delle decisioni”. Lo chef continua il suo discorso facendo esempi del suo lavoro e di come anche le parole sono importanti durante la creazione dei cibi. Comincia poi a parlare della biodiversità: “La cultura è curiosità e grazie a questo una persona può fare con il suo territorio prodotti di qualità. Io sono riuscito a valorizzare la cucina dei miei nonni. Ho dato importanza a un patrimonio che è la cucina del territorio laziale”. Alla fine tutti i partecipanti all’evento hanno potuto degustare i prodotti agroalimentari biologici della Cooperativa Agricola Sociale Capodarco.
Il Master dura un anno accademico, con 1500 ore di lezioni, esercitazioni e tirocini. Tra i percorsi che gli studenti possono intraprendere ci sono: storia e cultura enogastronomica, scienza dell’alimentazione, contenuti e metodi dell’offerta turistica. Inoltre i docenti provengono da associazioni legate al mondo culinario come Slow Food Italia, Agrocamera, Arsial e BAICR Cultura della Relazione.