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5 piatti per rispondere all’eterna sfida mare o montagna

“Mare o montagna? Una della domanda più gettonate quando si tratta di viaggi, di paesaggi, di prodotti e anche di enogastronomia. Il mio road trip alla scoperta dei sapori e dei gusti più particolari mi ha portato anche ad assaggiare piatti che interpretano al meglio l’essenza e i sapori intensi del blu del mare. Richiami e profumi di uno degli elementi che amo di più nella vita. Ma la montagna mi ha sempre ispirato, ho sempre amato mangiare in quei chalet di legno ad alta quota, nelle vecchie baite circondato dalle montagne dove poter godere delle tradizioni della cucina di montagna.

Ecco una lista dei 5 piatti che mi ricordano di più questi due elementi: il mare e la montagna:

-Il King Crab del Noma, Copenhagen. Rimango colpito dal signature dish di Redzepi: il King Crab. Scansionando sul telefonino il QR Code trovato nella sabbia sulla quale era adagiato il King Crab è stato possibile ricostruirne le origini (pesava quasi 3 kg e proveniva dalla Norvegia, alla faccia della tracciabilità…). Impossibile non citare il re dei crostacei dei mari del nord.

-Il filetto di agnello di Inter Scaldes (Kruiningen, Paesi Bassi). Servito con finocchio, lavanda di mare, timo e ancora peperoncino. Un piatto che mi ricorda sia la montagna grazie al timo dall’aroma forte e pungente e la carne di agnello tenera e gustosa abbinata alla lavanda che dà un tocco di eleganza quasi nobile al tutto,  riportandomi alle distese di lavanda a ridosso del mare quasi fino a sentirne il profumo

-L’osso scavato ripieno di una tartare di agnello, pesto di montagna, pepe di montagna e un ottimo burro dolce del St. Hubertus dello chef Niederkoffler . Le Dolomiti sono chiare e visibili in questo piatto. Il St.Hubertus ha scelto di “cucinare la montagna” con pietanze del luogo, per promuovere la territorialità e la stagionalità

-L’insalata di granchio de Il Faro di Capo d’Orso. Il signature dish, per inciso anche il piatto che più mi è piaciuto del pranzo: granchio al naturale, grattugiata di limone (Il Faro di Capo d’Orso possiede anche un limoneto di proprietà), pomodoro confit, un disco di consommè di pomodoro gelificato, sul quale viene montata una panna acida, del caviale di aringa e ricci di mare. Il Faro si trova in Costiera Amalfitana, precisamente a Maiori. A picco sul mare. Con un panorama da togliere il fiato. Questo fino a che non si arriva ad assaggiare le creazioni di Sodano: gustose, fantasiose e in completa armonia con i sapori del mare.

La canocchia marinata, semi di frutto della passione e olio al pepe rosa di Mauro Uliassi.  Quando parlo di mare non posso non citare Uliassi che ogni volta mi regala emozioni infinite. A partire dalla location tra il porto canale e la spiaggia. Luogo che, come recita il loro sito internet, è bello sempre, in tutte le stagioni, con il vento o con la pioggia, con la neve oppure quando le giornate sono immobili sotto il sole dell’estate .

Emozioni che si ritrovano anche e soprattutto nei piatti.  Utilizzare i prodotti del mare, saperli domare, gestire ed equilibrare non è per niente semplice”.

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