La carbonara leggendaria dello chef romano arriva nella città dei fiori. Tra le novità, la collaborazione con Paolo Tranchida di pizzeria Fra Diavolo
Dopo il divorzio con Alessandro Pipero, con cui ha condiviso la stella Michelin, Luciano Monosilio circa un anno fa aveva aperto Luciano Cucina Italiana in pieno centro a Roma. Alle spalle di Campo de’ fiori realizza piatti della tradizione italiana e romana, impossibile non citare la sua carbonara, con qualche interpretazione in chiave gourmet.
Il format è stato giudicato da tutti vincente e raddoppia, così, anche in Liguria: Luciano, infatti, valica i confini laziali e inaugura a San Remo. “Voglio elevare anche qui i piatti della tradizione nazionale e delle diverse regioni con una formula di ricercatezza, buon cibo e, soprattutto, riproducibilità. Senza rinunciare alla qualità”.
E le novità non sono finite: nasce anche una nuova collaborazione con Paolo Tranchida, ideatore e fondatore delle pizzerie Fra Diavolo. La sfida dei soci Luciano Monosilio, Mauro D’Errico e Gianluca Lotta è quella di portare l’innovazione e il progetto ‘Cucina Italiana’ anche in nuovi contesti culinari e territoriali.
La nuova sede di ‘Fra Diavolo’ ha aperto proprio a fianco al locale sanremese dove Luciano cura la parte della ristorazione all’interno della pizzeria napoletana. “Siamo a 2 locali ora, ma l’obiettivo è quello di aprirne un centinaio, se contiamo le 8 pizzerie Fra Diavolo siamo già a 11 locali. Le prossime aperture sono Nizza, Monferrato, Cuneo e Novara: una qualità standardizzata ma con un modello aziendale da impresa”.
E per la cucina? Come è cambiata? “Abbiamo pensato di mantenere i nostri classici romani, ma di affiancarli ai piatti tipici delle regioni in cui Luciano Cucina Italiana aprirà. Qui a Sanremo riproporremo il coniglio ripieno e il baccalà alla ligure. Le trofie al pesto e piatti ancora più tipici, come possono essere l’insalata russa e le acciughe al verde. Il concetto di Cucina Italiana in questo modo diventa ampio, divertente e stimolante: l’idea è quella di creare un bagaglio di esperienze gastronomiche tradizionali che possano poi confluire in un unico menu per tutti i locali, dove poter davvero mangiare le realtà dello Stivale ovunque siate”, racconta Luciano Monosilio.