Lisbona, la città portoghese è in eterno movimento. Nuove aperture, da Kabuki fino all’Epic di Francesco Francavilla, lo chef laziale di grandi esperienze internazionali
Lisbona. Poche capitali europee dimostrano di avere il dinamismo o la capacità di reinventarsi e proporre nuove esperienze gastronomiche come accade invece a Lisbona ormai da diverse stagioni.
Lisbona, la capacità di reinventarsi
La capitale portoghese, pur avendo vissuto con notevoli difficoltà gli anni della pandemia, e non avendo ancora ripreso del tutto il trend positivo da destinazione turistica tra le più ricercate in Europa, che aveva intrapreso prima del 2020, mantiene pur sempre vivo uno spirito creativo e una voglia di mettersi in gioco davvero encomiabile, come dimostrano le nuove aperture che si susseguono nel corso anche solo degli ultimi mesi.
Così si sono affacciati in città indirizzi di cucina italiana e asiatica, i quali sono andati ad aggiungersi a un corposa lista di ristoranti capaci di diversificare l’offerta di cucina tradizionale lusitana, e che in molti casi hanno coinvolto anche importanti cuochi stellati. Ma andiamo per ordine.
Nuove aperture
Una delle aperture più attese e significative è stata quella, recentissima, di Kabuki, filiale portoghese del ben noto brand spagnolo presente a Madrid (con stella) e a Valencia, che ha sempre messo in campo un mix di cucine tra Oriente e Mediterraneo dove tartare, nigiri, sushi, maki e temaki la fanno da padrone.
Oggi, con l’indirizzo di Lisbona, curato dall’esperto cuoco Andrés Pereda, che da quindici anni lavora per il gruppo Kabuki, ci si spinge più verso l’Oceano Atlantico, con la materia prima locale a far timidamente capolino tra le pieghe di un menù di alta qualità dove i rifornimenti, almeno all’inizio, parlano ancora molto la lingua spagnola e le relazioni con i produttori iberici.
Certo, ci sono i Carabineiro con sushi rice, ma anche il Tonno con pane e pomodoro (Pa amb tomaquet) alla moda spagnola, il Lombo gallego con chimichurri e la Wagyu. Insomma, materia prima eccellente, in un ambiente dal rigore asiatico suddiviso in tre ambienti e su tre livelli.
La grande sala principale, sotterranea, con il banco per osservare i movimenti dei cuochi in presa diretta, il bar al primo piano per approfittare di una squisita mixology, di piattini bento e di un’esperienza gastronomica più agile e, infine, la sala al secondo piano destinata a full immersion da degustazione, che hanno spesso come protagonista un’unica materia prima selezionata, dal tonno al merluzzo, passando per l’anguilla o i gamberi.
La cucina italiana a Lisbona
Ma come detto, anche la cucina italiana sta prendendo piede a Lisbona, con, ad esempio il nuovissimo ristorante Allora, ospitato all’interno dell’Epic Sana Hotel di Marques de Pombal.
Il cuoco, Francesco Francavilla, origini laziali ma un passato speso in buon parte in India come responsabile di ristoranti d’albergo, è arrivato da poche settimane e ha già dato un’impronta di solida cucina del Bel Paese a tutto gusto, con in primo piano piatti classici e riconoscibili ma anche qualche intrigante mix con i prodotti locali d’eccellenza.
La sala, nuova, con cucina aperta e a vista, si accompagna a un ampio angolo bar e l’intero ristorante trasuda di mediterraneità, con un’offerta ampia e divertente, che passa dalle ottime paste a piatti di carne e pesce alla griglia, dal gelato all’italiana a un’ampia scelta di vini. Un’idea di cucina comfort con stile che in poco tempo ha già raccolto le adesioni di un nutrito gruppo di estimatori locali che frequentano il ristorante soprattutto nelle ore serali complice anche l’ambiente vivace e un po’ internazionale.
Infine, vale la pena spingersi nel quartiere un po’ periferico di Campo Pequeno per provare la cucina di Fogo, il secondo ristorante del cuoco stellato portoghese Alexandre Silva. Come si evince dal nome, il core business qui è la cucina a fuoco vivo, nel forno o alla griglia, indistintamente di carne o di pesce.
La formula è se vogliamo piuttosto semplice, ma di grande presa e indubbio gusto: fuoco e proteine animali in un’idea di cucina ancestrale, diretta, senza misteri e facendo uso rigoroso di prodotti organici locali, con il piacere della condivisione al tavolo, in stile un po’ rustico.
Da non perdere, tra gli altri, i gamberi dell’Algarve, i cannolicchi e l’ottimo pane fatto in casa. Anche qui, in un trend ormai diffuso, si passa attraverso le scelte di cocktail di un bar all’ingresso del ristorante o pescando in una bella carta dei vini.
Ormai da un paio di stagioni Fogo rappresenta una delle esperienze gastronomiche indiscutibilmente più brillanti di Lisbona, sempre se non siete vegetariani…