Incontriamo Maria Luisa Manna per andare alla scoperta del suo resort, un luogo d’eccezione che si candida a essere il nuovo hot spot dell’Alto Adige, sito a pochi km da Bolzano
Manna, il resort a 5 stelle, nato sulle ceneri di una vecchia segheria, è perfettamente inserito nell’habitat alpino/mediterraneo, in completa armonia con ciò che lo circonda, secondo il progetto architettonico di Klaus Gummerer dello studio Pichler Projects di Bolzano.
Un progetto a basso impatto ambientale che ha contemplato nella sua realizzazione l’utilizzo di rame, ottone, legno e pietra locale, nel pieno rispetto della natura e del luogo, per realizzare un angolo segreto ai piedi delle montagne, dall’eleganza discreta, dove il ritmo scorre lento e tutto trasmette energia, equilibrio, pace.
Manna Resort, la Struttura
La struttura principale, con tetti erbosi per mimetizzarsi coi prati tutt’intorno, si sviluppa su più piani. Al piano terra oltre alla reception dove oltre all’importante bancone, al soffitto dall’effetto tridimensionale realizzato in noce canaletto, all’originale libreria totem, si trovano alcune suite a tema nazioni del mondo come spiegheremo dopo.
Ristorante, terrazza e spa
A lato si trova il ristorante con la sua terrazza, il bar, lo spazio gourmet e una sala lettura. Al primo piano invece si trovano altre suite, mentre al secondo piano una sala polivalente (per meeting di lavoro, sessioni di yoga o meditazione), il centro fitness con vista sulle montagne e la Spa tutta nera e oro con tanto di tisaneria e saune panoramiche, dalla quale, percorrendo un breve tratto nel bosco, si raggiunge il Manna Medical, uno dei fiori all’occhiello del resort.
Esterno
Ma non solo all’esterno della struttura principale si trovano la piscina, una biopiscina e tre esclusivi chalet per una privacy assoluta. Dal nostro sopraluogo possiamo confermare che è un luogo dalla forte identità, con una spiccata vocazione al benessere del corpo e dello spirito. Una vera oasi lontana dai clamori e dallo stress che nasce dalla passione per la Thailandia, la sua cultura, il buon cibo e soprattutto la profonda conoscenza e la cura del corpo umano. Da qui la volontà di dar vita a uno spazio che metta il ‘well-being’ e la cura dell’anima al centro del suo pensiero.
Il racconto di Maria Luisa Manna
“Questo resort – ci racconta Maria Luisa – è la realizzazione di un sogno che da tempo coltivavo. L’ho concepito come una struttura di eccellenza per il turismo della zona, con un obiettivo: quello di lasciare agli ospiti, dopo il loro soggiorno, il desiderio di ritornare perché qui si sentono come a casa. Quindi l’ho interpretato mettendo in ogni singola situazione, a completamento degli arredi, pensati e concepiti per quell’uso, un insieme di molti oggetti e di arredi da etnici, scovati nei miei viaggi in giro per il mondo, a vintage, che ho raccolto nel corso degli anni.
Spesso i mobili sono davvero particolari come un tavolo ovale di fine ‘800 proveniente da un convento polacco – sito ovviamente nell’omonima sala del ristorante e dove posso prendere posto gruppi da 20 commensali – dove alle pareti tra tutti campeggia un grande pannello di Riccardo Schweizer, a me molto caro, oltre ad altre opere d’arte. Un grande aiuto è stato quello che mi ha dato Enrico Moretti, interior design, per la scelta dei due soffitti in legno della reception e del Ristorante Orangerie, oltre a personalizzare tutte le suite”. Proseguendo poi “Andreas Punter, soprannominato Andi, è stato molto importante per me nella realizzazione del Manna dato che molte idee sono nate anche con lui e da lui”.
Orangerie
Ora veniamo all’Orangerie ristorante concepito come un raffinato jardin d’hiver con tanto di piante che ‘cadono’ dall’alto, in un mood thailandese, un bistrot moderno in cui protagonisti sono i piatti della tradizione italiana, soprattutto quella regionale del Sud, reinterpretati in chiave creativa dallo chef Manuel Astuto e dalla sua brigata di cucina internazionale.
Lo chef, concorde con Maria Luisa, grande appassionata di cucina, ha fatto un focus sulla materia prima, fondamentale per ottenere piatti semplici, genuini, eleganti, in cui riscoprire il sapore originale degli ingredienti di una volta: dalla pasta fresca, rigorosamente fatta in casa, al pane, alla piccola pasticceria, nel segno dell’eccellenza.
La carne arriva dal Piemonte, gli agnelli invece dalla Sicilia, le verdure dai piccoli produttori locali: da ogni regione il miglior prodotto per creare piatti ‘signature’ che siano riconoscibili e soprattutto apprezzati per la loro genuinità. Un esempio? ‘Come se fosse una parmigiana di melanzane’, rielaborazione creativa della ricetta classica, ma anche linguine al pomodoro, risotto con zucca e capesante, entrecôte con cime di rapa e sedano o branzino al vapore con arancia e finocchio.
Una “cucina creativa, di buon senso e di sostanza”, come ama definirla chef Astuto, che è frutto di una passione innata e di una ricerca costante mescolate a ricordi di sapori e profumi d’infanzia. Un ritorno al passato per costruire una nuova identità culinaria, quella del resort e di Manuel Astuto che, dopo 10 anni come executive chef dell’Hotel Laurin di Bolzano, sta effettuando un nuovo percorso di ricerca gastronomica che dalle radici altoatesine vira verso una spiccata mediterraneità, fatta di sapori veraci, colori vivi, profumi decisi.
Proposta gourmet
Primi della tradizione, carni, pesci e verdure cucinati ‘come una volta’ seguendo ricette e metodi di cottura tradizionali. Contrasti e armonie che convivono in piatti spesso serviti e porzionati al tavolo. Non solo. Oltre alla cucina a vista, lo chef ha anche uno ‘chef’s table’ per soli 6 ospiti proprio accanto ai fornelli, dove fare sinergie con chef nazionali e internazionali per cene a quattro mani e serate a tema.
All’interno dell’Orangerie, si trova poi, anche la Sala Convento che descriveva poco sopra Maria Luisa, per un’esperienza di gusto esclusiva. Maria Luisa ci confida poi “Sofia, mia figlia, ha seguito la sua passione per la cucina e di conseguenza lavora al Manna, con la supervisione di chef Astuto”.
Riprendendo poi: “Non appena avremo tutte le persone per completare il team in cucina e nel ristorante, cosa non semplice in questo momento, apriremo anche il Luisa Gourmet”.
È uno spazio esclusivo in perfetto stile Luigi XIII con parquet a lisca di pesce, boiseries color crema, pannelli neri e oro, poltroncine di velluto chiaro con rifiniture gold, specchi anticati e soli 4 tavoli sistemati intorno al grande tavolo centrale con il piano in marmo rosso: è questa la ‘Wunderkammer’ dello chef Astuto, una stanza delle meraviglie in cui poter esprimere al meglio la sua creatività sperimentando con la sua cucina curiosa e aperta al mondo, piatti che raccontano viaggi, scoperte e influenze attraverso originali menù da 5, 7 o 9 portate, per un giro del mondo gastronomico, dalla Thailandia alla Spagna, dal Nord Europa all’Italia, per cene davvero esclusive dato i soli 16 posti in cui poter gustare al meglio quell’incrocio di sapori e materie che fanno della cucina di Astuto uno degli highlights del resort.
Super selezionata la scelta dei vini, custoditi sia in una teca refrigerata così come in una preziosa cantinetta, chiusa da immense porte indiane di fine ‘800. A gestire la carta è Cristina Iuculano, Head Sommelier, che l’ha improntata molto sul Pinot Noir, vitigno che l’appassiona, sia fermo che in versione Metodo Classico, proveniente da ogni parte del mondo.
Le suite, di cui accenniamo poco sopra, raccontano di Africa, Giappone, Russia, Arabia, Lapponia, Francia, Svezia…. Queste sono solo alcune delle 15 località che definiscono le altrettante suite e junior suite del resort, dai 35 ai 43 mq di ampiezza, tutte dotate di sauna privata e terrazza, con una grande vetrata che lascia lo sguardo libero di spaziare sull’incantevole paesaggio delle Alpi e della Valle dell’Adige.
Sono 15 piccoli scrigni pieni di ricordi di viaggio e suggestioni che ricreano le atmosfere di luoghi vicini e lontani: arredi, oggetti e materiali per stanze tematiche davvero uniche. Sono tre invece gli esclusivi chalet, dai 53 ai 74 mq, che il resort ha pensato per chi vuole vivere un’esperienza di totale privacy e relax. Due nella natura, appena davanti alle rocce di porfido, con accesso privato alla biopiscina; il terzo sopra le rocce, immerso in una flora prevalentemente mediterranea e in parte alpina. Tutti e tre con sauna privata e interiors di raffinata eleganza.
Manna Spa
La Manna Spa è un ambiente raffinato, ispirato dall’amore per la Thailandia, con forti richiami all’Oriente: dagli arredi ai profumi, dalle musiche alle tecniche di massaggio ai trattamenti eseguiti da un beauty team. Un menù spa che mette al centro la persona e si prende cura del corpo e dell’anima con massaggi Thai, programmi Ayurvedici, trattamenti specifici che si avvalgono di moderne tecnologie abbinate a prodotti dai principi attivi più funzionali. Inoltre, sauna finlandese, biosauna, calidarium, bagno turco, bagno mediterraneo, docce emozionali, idromassaggio, piscina interna/esterna e una piccola biopiscina balneabile. Tante le zone relax, eleganti e silenziose, e una tisaneria.
Manna Medical
Il Manna Medical è un vero e proprio centro medico, unico e innovativo, dove prevenzione, diagnosi precoce di malattie e un’attenta analisi del proprio stato di salute sono i punti fondamentali dell’approccio olistico e terapeutico del Dottor Anton Obrist per proporre una terapia individuale creata su misura del paziente, percepito nella sua totalità e unicità. In linea con i principi della moderna cura F.X.Mayr (il Manna Resort sarà l’unico centro in Italia) e il potere curativo di una medicina in equilibrio con le leggi della natura, il Dr. Obrist propone percorsi di salute che mirano a rafforzare l’apparato digerente e l’intero organismo, a depurare a fondo il corpo da sostanze tossiche, a scoprire tramite modifiche allo stile di vita un modus vivendi più sano da seguire anche una volta tornati a casa.
Durante la nostra visita abbiamo constatato l’effettiva esclusività del progetto perfettamente inserito nella natura circostante, la speciale atmosfera dell’Orangerie, la bravura di Manuel Astuto espressa in piatti che sono opere d’arte da gustare. Ma soprattutto siamo partiti con il desiderio di tornare, per godere della speciale atmosfera di benessere che è senza dubbio uno dei segreti del Manna Resort.