Toccare i sentimenti con il cibo. Questa è l’enogastronomia per Leonardo Romanelli
Stazione Termini: tra la confusione dei pendolari, noi di So Wine So Food siamo qui per incontrare uno dei pilastri della critica enogastronomica italiana: Leonardo Romanelli. L’emozione è tanta, ma svanisce non appena iniziamo a chiacchierare. Romanelli è pronto a raccontarsi e noi pronti ad ascoltare. Partiamo subito da qui: cosa osserva il critico enogastronomico? Romanelli è chiaro; per quanto concerne le guide a più mani, il critico si attiene ad uno schema ben preciso per mantenere una linea più neutrale possibile: uno sguardo all’ambiente e uno tutto allo chef per capire se ha veramente qualcosa di diverso da dire, un’occhiata alla carta dei vini e infine il giudizio sul piatto. Diverso invece lo stile che usa per il suo blog, uno stile libero da tecnicismi e rivolto a un target davvero variegato e colorito, orientato all’intenzione di invitare il lettore a provare personalmente un piatto o un vino. Questo perché per Romanelli la missione della critica è quella di educare il consumatore alla comparazione di più cibi appartenenti alla stessa categoria. Quello del critico è un mestiere affascinante, ma il problema è come diventarlo, ecco perché ci spiega Romanelli che: Critico ci si inventa, specialmente qui, nel Bel Paese. A proposito di Bel Paese, avete mai sentito parlare del fenomeno dell’Italia Sounding? Ecco, l’altro compito della critica enogastronomica: salvaguardare il Made in Italy: molte industrie straniere sfruttano il nome italiano, proponendo prodotti che foneticamente ricordano i nostri, ma che in realtà non ricalcano affatto l’eccellenza italiana. Per scoraggiare questo fenomeno dobbiamo tener conto del fatto che sempre più turisti sono attratti dall’enogastronomia italiana; essa è in grado di creare un ricordo che se ritrovato in una bottiglia di vino comprata all’estero o in un assaggio di un piatto, potrebbe diventare un business fondamentale tutto da sviluppare, senza dimenticare però i veri valori italiani. Dopo questo messaggio, Romanelli ci saluta e siperde di nuovo tra i pendolari della stazione, lasciandoci un po’ del suo mondo.
“Critico ci si inventa, specialmente qui”
– Leonardo Romanelli –
Valentina Forte
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