All’Excelsior Hotel Gallia di Milano in scena la sesta edizione della manifestazione che mette in contatto i produttori di vini naturali e molti tra gli chef più importanti per creare abbinamenti vincenti
In Italia, negli ultimi anni, è molto vivace il settore di eventi Food&Wine. L’interesse del pubblico non cala, casomai al contrario: diventiamo sempre più curiosi e attenti a ciò che mangiamo e beviamo. Tuttavia, c’è ancora tanta strada da fare anche per i professionisti del settore, i ristoratori. Quante volte ci capita di mangiare nei posti dove un’accurata proposta gastronomica non viene accompagnata da una altrettanto oculata offerta enologica? Purtroppo spesso.
Così, con lo scopo di colmare certe lacune, è nata la manifestazione “Io Bevo Così”. L’intento era proprio quello di creare un incontro tra i produttori dei migliori vini naturali con i professionisti del settore Ho.Re.Ca, facendo sposare le eccellenze nelle proposte enogastronomiche vincenti. L’evento, quindi non è puramente divulgativo, piuttosto ha un carattere pratico: insegnare agli chef, sommelier, proprietari e ai manager della ristorazione a trattare i veri vini della terra nella loro attività quotidiana, offrendo ai loro clienti un valore in più. Pochi giorni fa, all’Excelsior Hotel Gallia di Milano, si è tenuta la sesta edizione di “Io Bevo Così”, confermando il successo dell’evento con il raddoppiamento degli spazi e degli stand dei produttori, dovuto alla sempre crescente partecipazione degli operatori del settore della ristorazione. Sono state stappate migliaia di bottiglie di 800 etichette differenti, provenienti dalle conduzioni sostenibili in Italia, Francia, Austria e Grecia; si sono svolte delle degustazioni didattiche; e, come ogni anno, l’apogeo dell’evento è stata la cena di Gala, preparata a molte mani. Naturalmente, tra gli artefici c’erano gli chef resident del Gallia, Vincenzo e Antonio Lebano con Sandwich di manzo cotto e crudo, nocciole e cime di rapa; lo chef Cristiano Gramegna del Ristorante Rosso di Sera di Castelletto Ticino (NO) con Insalatina tiepida di ceci, crudo di scampi, lime e nervetti di vitello; lo chef Salvatore Giuliano dello storico Ristorante Mimì alla Ferrovia di Napoli con Candele di Gragnano alla genovese; Eugenio Boer del Bu:r con Il mio riso: Nino Bergese; Alberto Gipponi del Ristorante Dina di Cussago (BS) con Vi rode il fegato; Alberto Sparacino, chef del Cum Quibus a San Gimignano (SI) con La lingua con l’ostrica; e lo chef Riccardo Escalante del ristorante Flora di Busto Arsizio (VA) con il dessert “Delica”. Il tutto, ovviamente, in un sapiente (la consulenza è del Ristorante Da Vittorio (3 stelle Michelin) abbinamento con i vini presenti all’evento.
Neonila Siles
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