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Talento e estro creativo, senza dimenticare la vera essenza della romanità. Questa l’esperienza che Giuseppe Di Iorio, giovane executive chef del Ristorante gourmet Aroma, regala ai propri clienti

By Settembre 16, 2015No Comments

Più che un ristorante gourmet, a primo impatto sembra un cantuccio romantico dentro il quale fuggire, tra la magnificenza di Palazzo Manfredi e l’imponenza del Colosseo.

Il successo quasi repentino dell’Aroma, avuto in soli 4 anni, non è stato certo ottenuto senza sacrifici ma lo si deve soprattutto al connubio che lo chef Giuseppe Di Iorio ha creato tra i sapori forti, tipici della cucina romana e l’innovazione della tecnica.
Ha creduto subito nel progetto, ed ha fatto bene, visto che l’Aroma ha ottenuto nel 2015 la Stella Michelin, oltre ad altri importanti riconoscimenti.

Ultimo di 6 figli, allievo dello chef Giuseppe Sestito, con il quale ha lavorato per ben 15 anni, Di Iorio trova la sua mission nel trasmettere “i sapori da bambino”, e indovina il segreto della riuscita di un piatto nella formula: 60 % equilibrio e 40% estro.

La tecnica in cucina certo è importante, secondo Giuseppe, così come il valore aggiunto che può dare lo chef oppure il buon rapporto con la brigata. La sua, è composta da 8 elementi che a ritmo serrato e in uno spazio ridottissimo armonizza sapori che devono soddisfare una clientela esigente come quella romana. La territorialità e il rispetto della stagionalità del prodotto sono alla base delle ricerche di Giuseppe, che descrive estasiato la sua città incorniciata in questo angolo di storia, ponendo le basi per l’esperienza che si regala al cliente: questa è la vera soddisfazione e il motore che muove il giovane chef.

“Cerco di portare a tavola i miei sapori da bambino, quelli che mi hanno fatto appassionare alla cucina”

– Giuseppe Di Iorio –

La cucina mediterranea la fa da padrona, e la semplicità disarmante di ingredienti cari allo chef come pomodoro, olio d’oliva e basilico suggerisce la linearità che c’è dietro lo studio del territorio e soprattutto delle eccellenze italiane.

Linearità che Giuseppe ripercorre attraverso le sue personali esperienze culinarie e che rivive volentieri parlando dello chef che lo ispira, compagno di stella Michelin, lo chef Andrea Berton (stellato Michelin 2015 anche lui, con il Ristornate Berton a Milano). Tra i progetti in corso d’opera c’è un libro e un’altra idea che non ci svela…forse per timore o per scaramanzia.  

La cosa che colpisce è il forte attaccamento alla città di Roma, che lo chef dell’Aroma così descrive: “In alcune giornate sembra di guardare un quadro”.

A dire il vero è la stessa cosa che si direbbe guardando un suo piatto!

 

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