Camesasca : “Servono forme di turismo rigenerativo che possano rigenerare sia le persone che i territori”
Vivere in modo ecosostenibile è possibile. Parlare di un turismo che fa parte di un sistema innovativo e sostenibile lo è altrettanto. Queste sono le parole che ci hanno accompagnato durante tutta l’intervista con Andrea Camesasca alla guida del Rural Resort Il Corazziere.
Situato sull’Isola di Baggero, frazione del Comune di Merone, istituita nel 1722 da un gruppo di monache benedettine. Un resort green nella splendida cornice del Parco Valle Lambro per un turismo completamente ecosostenibile
Il Corazziere da sempre si è contraddistinto per essere una struttura rispettosa della natura e del riciclo, improntata verso una filosofia green.
Per Andrea Camesasca la sostenibilità è costituita da diverse anime che nel suo Rural Resort dialogano e si fondono per dare vita ad un progetto che abbraccia un pensiero frutto di tanto studio e ricerca.
Come sta ripartendo il settore del turismo?
Piano piano tutto sta ripartendo al meglio. C’è una grande voglia di tornare in Italia, anche per quanto riguarda gli stranieri. Purtroppo adesso ci troviamo davanti l’incognita della guerra che ancora un po ‘ ci preoccupa. Però c’è sicuramente grande interesse ed euforia.
L’importanza di investire nella sostenibilità per chi opera nella ristorazione o nell’accoglienza riguarda l’aspetto etico dell’attività? Oppure ci possono essere anche aspetti, risvolti economici?
Innanzitutto dobbiamo fare chiarezza sul termine sostenibilità.
La sostenibilità ha tre anime: quella economica, quella ambientale, quella sociale. Nel Rural Resort Il Corazziere siamo molto attenti a questo. Abbiamo un codice etico preciso e un bilancio di sostenibilità. Ma l’anima della sostenibilità ambientale non è l’unica che ci sta a cuore.
Dietro vi è proprio un progetto di ricerca, un progetto di evoluzione. Il nostro obiettivo è quello di migliorare il nostro approccio. Siamo ospiti di questo territorio, quindi vogliamo proprio esserne parte integrante.
Negli ultimi anni quali sono le iniziative nelle quali vi siete impegnati?
Nell’ambito della sostenibilità ambientale abbiamo innanzitutto creato il primo mini micro idroelettrico. La nostra è una struttura ecosostenibile con un fabbisogno energetico in Classe A. Abbiamo oltre 100 kilowatt di fotovoltaico ed abbiamo iniziato a realizzare tutto un sistema di raffreddamento/riscaldamento utilizzando un’acqua di recupero. Avremo a breve l’utilizzo di Bio Terme, un ente che ci fornirà dell’acqua calda di recupero. Le novità però sono tante, tra le quali la costituzione della nostra azienda agricola.
In cosa consiste?
Abbiamo un’azienda agricola che lavora per noi producendo prodotti a metri zero non a chilometri zero. Per quanto riguarda l’attività ambientale, noi abbiamo il nostro “Patto per la Terra” dove svolgiamo un’attività di pulizia e riqualificazione delle aree contigue, anche se non sono di nostra proprietà.
Vicino al fiume, organizziamo giornate dedicate per la riqualificazione, la pulizia e il mantenimento.
Per quanto concerne invece l’area di sostenibilità sociale quali sono le attività attuali?
Abbiamo costituito un nostro mulino che è un’area di formazione per i bambini. Abbiamo tantissime scolaresche, cooperative, istituti e scuole alle quali eroghiamo circa 40 minuti di formazione dedicata a questo mondo, al risparmio, all’ecosostenibilità.
Nell’ impegnarvi verso il sostenibile, avete incontrato difficoltà, ostacoli o magari anche delle agevolazioni?
La cosa più difficile è il primo ambito, quello della sostenibilità economica. Noi siamo a Baggero di Merone, una destinazione poco turistica. Abbiamo dei margini limitati ma andiamo avanti.
In che modo la sostenibilità è sempre più necessaria alla valorizzazione del territorio?
Oggi non esiste nulla che non sia sostenibile. La nuova forma di turismo contemporaneo lo definirei oltre che sostenibile, rigenerativo.
Servono forme di turismo rigenerativo che possano rigenerare le persone, ma possono altresì rigenerare quei territori in cui il turismo non è solo un’economia.
In cosa consiste questo processo?
È un processo che ho decriptato con studiosi come medici, psicologi e antropologi. Un processo di turismo che ha una funzione molto importante, quella di essere bilaterale. Oggi le persone hanno bisogno non più di una forma di turismo della crociera o all inclusive, ma di un turismo di scoperta. Bisogna andare in vacanza per tornare a casa ristorati. Occorre scegliere la vacanza pensando anche a come si torna.
Voi avvicinate gli ospiti all’ambiente? E in che modo lo fate?
Noi non avviciniamo gli ospiti, noi siamo questo. Qui si respira un’aria diversa. Il nostro, non è un hotel. È un progetto con una filosofia dietro.
Io non vendo le camere. I miei colleghi sono ossessionati dal booking dal price. Sì, legittimo. Ma io non faccio quel lavoro lì. Noi stiamo rigenerando un’area bellissima che negli anni ha avuto altre funzioni.
Qual è la cosa che apprezzano di più i vostri ospiti?
Se devo rispondere in maniera secca direi il bello del paesaggio. E soprattutto il fatto che non pensavano che fosse così incantevole.Quindi anche l’effetto wow, inaspettato.
La definizione corretta quindi non è quella di un eco hotel?
Questa secondo me è una definizione banale.Secondo me non bisogna utilizzare il greenwashing come modello. Il nostro è composto da azioni forti che rientrano nel processo di sostenibilità con l’obiettivo di rigenerare un’area e di rigenerare le persone.
Avete dei progetti in cantiere?
Abbiamo diversi programmi in via di sviluppo. Io ho tre fasi di azioni e ho completato sia la prima che la seconda. Queste vedono la riqualificazione del ristorante, prima molto connotato anche per i grossi gruppi. Ho cambiato la cucina tutta Eco friendly a risparmio energetico.
Ho voluto così variare la conformazione del ristorante per dare un forte segnale.
Rinnovandolo e migliorandolo con delle macchine innovative che eseguono il lavaggio delle macchine con una pompa di calore, rendendo anche la vivibilità del luogo migliore.
Ma la cosa più importante è che sto costituendo un’altra area benessere che sarà caratterizzata da una bioterme. Ossia una vasca esterna riscaldata grazie all’acqua calda del depuratore che abbiamo contiguo. Si tratta di un depuratore evoluto dove si utilizza tanta acqua calda. Quindi una nuova forma di turismo.
Come definiresti la vostra struttura?
La nostra struttura è basata su un modello di fare turismo contemporaneo. Non si tratta solo di un albergo, ma di un vero e proprio progetto di vita.
E’ un esercizio di comunità, perché vivo con questa comunità. La mia è quella di Baggero, dove i miei genitori sono nati e questo è il mio progetto imprenditoriale ma anche di di vita. Quindi trasformare un luogo potenzialmente bello in realmente bello.
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