Il primo documento digitale sarà dedicato a chi mangia fuori casa e racconterà lo stile di vita delle persone
Un resoconto dello stile di vita alimentare per chi mangia spesso fuori casa. In Italia, è in arrivo la prima carta d’identità alimentare: il primo documento digitale che racchiude lo stile di ogni persona a tavola. Vegani, crudisti, intolleranti, celiaci ma anche semplici attenzioni alle preferenze. Il progetto nasce per facilitare la vita a tutti coloro che vogliono restare fedeli al proprio stile alimentare senza per questo rinunciare a mangiare fuori casa in compagnia. Una compilazione semplice e intuitiva: il documento si può scaricare e condividere con il ristoratore di fiducia, o con l’hotel scelto per le vacanze estive, come “promemoria” codificato con le informazioni su ciò che si preferisce o che si vorrebbe evitare di mangiare una volta arrivati sul posto.
E’ tutto molto semplice: basta compilare la propria Carta d’Identità Alimentare sul sito http://www.cartaidentitalimentare.com/iscrizione-utente/ e si formerà un documento digitale personale da ricevere tramite email in formato PDF (anche stampabile) e condividere ad esempio con il ristoratore di fiducia, esibire quando si decide di mangiare fuori e, perché no, inviare alla struttura ricettiva scelta per le proprie vacanze come “promemoria” di ciò che vorremmo mangiare una volta arrivati sul posto.
Si tratta di “una vera rivoluzione digitale gratuita”, spiega l’imprenditore vicentino Pietro Ruffoni ideatore del progetto e CEO di HealthyFood, giovane azienda tutta italiana specializzata nel campo alimentare e della ristorazione. “Se è vero che sono sempre di più gli Italiani che mangiano fuori casa, oltre 7 milioni, e che cresce l’attenzione dei consumatori verso l’healthy food – aggiunge Ruffoni – è altrettanto vero che è sempre più difficile conciliare le esigenze alimentari di tutti, quando si esce a cena fuori”. E continua: “Trasparenza e condivisione sono le parole chiave del nostro progetto che si propone di far sì che tutti coloro che abbiano particolari esigenze, dovute ad intolleranze o allergie ma anche a scelte individuali, si sentano meno soli e più supportati nel manifestare la loro necessità di essere fedeli al proprio stile alimentare anche quando si mangia fuori casa. Vogliamo rispondere ad un bisogno crescente con un servizio che è solo il primo passo verso la creazione di un grande network digitale di persone che vogliono essere rispettate quando mangiano fuori casa nelle loro esigenze alimentari”.
Dietro al progetto c’è un pool di nutrizionisti che raggruppano e codificano tutti i dati in una piattaforma digitale protetta. “Questa nuova esigenza è nata da uno studio secondo cui sempre più italiani mangiano fuori casa, oltre 7 milioni. Il 2018 è stato l’anno record di crescita delle aziende del settore ristorativo (circa 150mila contro le 30mila nel 2011) con un turn over di 85 miliardi di euro, secondo i dati Fipe” racconta Ruffoni. “Da questi dati sviluppati dal nostro team di nutrizionisti si evince che in Italia la difficoltà a digerire il lattosio interessa circa il 40-50% della popolazione. Se si sommano vegetariani e vegani si arriva a 4 milioni di persone senza contare che in 10 anni i celiaci sono aumentati del 220%”. La nuova Carta d’Identità Alimentare vuole essere la prima azione di sensibilizzazione nei confronti del mondo della ristorazione affinché sia sempre più attento e trasparente verso i consumatori.