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Tre vini da Italia, Francia e…

Mettiamo subito le mani avanti, ché il tema è spinoso. In sole tre bottiglie non è possibile racchiudere tutti i vini più buoni del mondo, o i più premiati, o quelli che per un motivo o per l’altro meriterebbero di essere assaggiati. Abbiamo quindi voluto proporre tre vini, ovviamente eccellenti e sicuramente assai premiati, provenienti da tre territori diversi e completamente differenti tra loro. Vini che fuoriescono totalmente dall’ordinario e spiccano nel panorama enologico per il loro carattere unico. Vini che, almeno una volta nella vita, sarebbe bello scoprire nel proprio calice.

Italia
“U” 2007 Vino biotico rosso – Giorgio Mercandelli
Zona: Oltrepò Pavese, Lombardia;
Uvaggio: Uve autoctone;
Colore: Rosso granato;
Gradazione Alcolica: 16.5%;
Al naso: Composta di frutti di bosco, prugna, cioccolato;
Al palato: Un sorso di velluto che avvolge il palato e dura in eterno;
Lo consigliamo: Per la storia che c’è dietro a questo grandissimo vino, frutto di una vigna del 1860 e di un approccio unico al mondo. Storia magistralmente trasfusa nel calice, senza alcun tipo di filtro, da quel genius loci che è Giorgio Mercandelli.

Francia
“Clos du Mesnil” 2006 – Krug
Zona: Champagne, Francia;
Uvaggio: 100% Chardonnay;
Colore: Giallo dorato;
Gradazione Alcolica: 12.5%;
Al naso: Pompelmo, mandorle, pietra focaia;
Al palato: Freschezza e sapidità, grandissimo equilibrio e finezza;
Lo consigliamo: Perché è un raro Champagne prodotto solo nelle annate migliori, figlio di uno dei vigneti più famosi e vocati al mondo.

Mondo
Tokaji Aszù Essencia 2008 – Royal Tokaji
Zona: Tokaj, Ungheria;
Uvaggio: Furmint, Hárslevelű, Moscato Giallo;
Colore: Giallo ambrato con riflessi aranciati;
Gradazione Alcolica: 4%;
Al naso: Scorza d’arancia caramellata, miele, albicocca, zafferano, zenzero;
Al palato: Dolcissimo, di consistenza quasi solida, ma riequilibrato da una grande acidità che lo rende un nettare beverino da gustare a piccole dosi;
Lo consigliamo: Perché i 468,8 g/l di zucchero sono compensati da 13,5 g/l di acidità in un equilibrio ai limiti dell’impossibile. È un ‘non-vino’ prezioso, goduria pura.

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