Felicia soddisfa le richieste di chi è alla ricerca di un nuovo modo di mettere in tavola la pasta: buona per tutti, soprattutto per chi segue uno stile di vita sano ed equilibrato, variando comunque la propria alimentazione, Perfetta per gli sportivi e anche per coloro che hanno particolari esigenze alimentari.
Le 100 eccellenze italiane 2021
Descrizione
Olio, conserve e dolci, ma anche salumi, pasta e prodotti della terra. Una selezione di quanto di meglio offrano oggi piccoli e grandi produttori.
Food:
- Zafferano Montefeltro
- Tipico
- Salumificio Santoro
- Rigoni di Asiago
- Quercia
- Pistì
- Pasticceria Tabiano
- Pasta Felicia
- Pasta Corona
- Pascol
- Olio Intini
- Olio Centonze
- La Nicchia
- Mulinum
- Monini
- Loison
- Leone
- Laudemio Frescobaldi
- Gusto 17
- Galateo & Friends
- Furnirussi
- Funghitalia
- Divino
- Caviar Giavieri
- Azienda Agricola Giorgio Poeta
- Azienda Agricola Due Vittorie
- Antica Macelleria Falorni
- Antica Macelleria Cecchini
- Acetaia Sereni
Già nel 1300 lo zafferano della Marca (marchigiano) era annoverato fra i migliori disponibili presso le compagnie di mercanti di spezie. Si narra che Federico da Montefeltro avesse portato i primi crochi di zafferano a Palazzo Ducale, al rientro dalle varie missioni al soldo dei principi dell’epoca. Nel Medioevo, i contadini montefeltrini coltivavano la spezia principalmente per venderla o come merce di baratto, non certo per proprio consumo. Da qui è nata l’idea: riportare in auge la coltivazione dello Zafferano del Montefeltro, a marchio esclusivo. L’azienda, che produce esclusivamente zafferano, si snoda su 12 ettari di terreno, di cui una parte ‘addomesticata’ per creare le condizioni adatte alla coltivazione. Un’agricoltura non dogmatica, praticata con metodi completamente organici e in parte biodinamici, dove tutto ciò che serve a proteggere e nutrire i terreni è di origine naturale o autoprodotto. Qui a dettare le regole è la terra stessa, che garantisce una produzione di zafferano tra gli 1,8 e i 2,5 kg l’anno, a seconda del clima e del raccolto.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Milanese di nascita, marchigiana d’adozione, Silvia Zanirato lascia la sua città per i colli del Montefeltro, storica regione della provincia di Pesaro e Urbino, dove ristruttura una vecchia fattoria e dà vita, nel 2008, all’azienda. Nel 2016 viene insignita del premio ‘Valore donna international’.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Caratterizzato da un bouquet aromatico ricco e persistente, ma non prevaricante, ha un profumo che evolve nei mesi da floreale a speziato. Zafferano Montefeltro è frutto di un’accurata riselezione degli antichi crochi degli Appennini per produrre una spezia unica, ottenuta con fiori di pezzatura media, più profumati e saporiti rispetto a quelli di grandi dimensioni.
“Essere semplici è straordinario”, recita il claim dell’ultima campagna pubblicitaria firmata Tipico, affermata realtà artigianale nel comparto dei prodotti dolciari da forno, che negli ultimi anni ha compiuto una forte evoluzione ed è oggi presente sul mercato nazionale e all’estero, in particolare America, Asia e Medioriente. Una promessa che arriva da lontano, dagli anni ‘50, quando la prima delle tre generazioni della famiglia Masini avviò la produzione della variante tipica isolana del celebre biscotto Savoiardo, chiamato in Sardegna ‘Pistocu de cafei’ o ‘Biscotto di Fonni’. Prodotti semplici e genuini tipici del made in Italy, preparati seguendo le ricette tramandate da generazioni, solo uova, zucchero e farina, materie prime controllate provenienti da filiere brevi. Il gruppo ‘I Masini’, con sede a Fonni, è cresciuto fino ad assumere una dimensione industriale, con un costante incremento delle vendite. Una strategia vincente, quella di continuare a sfornare prodotti sani e genuini ma anche buoni e distintivi, come il Savoiardone di Sardegna, studiato appositamente per il classico tiramisù, e per il Tiramisardo, un nuovo concetto di dessert monoporzione. Con la crescita dell’azienda, il paniere a marchio Tipico si è ampliato ulteriormente con numerose specialità della tradizione sarda, tra cui pane carasau, pane guttiau, galletteddas e mostaccioli, gli immancabili formati di pasta come la fregula tostata e i malloreddus e le nuovissime specialità, i culurgiones, le panadas, le seadas e i ravioli.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Dagli anni ’50 si sono avvicendate alla guida del gruppo tre generazioni e, dal forno domestico delle origini, si è passati allo stabilimento attuale di 3mila mq, energeticamente autosufficiente, grazie a un impianto fotovoltaico da 80 kilowatt e zero immissioni di Co2 in atmosfera. Pietro Masini è il responsabile commerciale di Tipico, che oggi esporta circa il 25% del suo fatturato totale.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
La ricetta tradizionale del Savoiardone di Sardegna è immutata da secoli, improntata a un’estrema semplicità, senza conservanti o additivi chimici. Tre gli ingredienti impiegati: uova da allevamento all’aperto, zucchero e farina, per un biscotto che si distingue per uno straordinario grado di sofficità.
Il Capocollo di Martina Franca è re indiscusso dei salumi artigianali pugliesi. Quello del Salumificio Santoro è prodotto esclusivamente con suini locali, selezionati tra i migliori della Murgia e cresciuti allo stato semi-brado, liberi di pascolare tra i campi e i boschi di Cisternino, Locorotondo e Martina Franca, senza alcuna forzatura nel processo di crescita e nessuna manipolazione del loro nutrimento naturale. La lenta marinatura e la particolare tecnica dell’affumicatura con la corteccia di fragno, quercia tipica della Valle d’Itria, rendono il capocollo Santoro unico, dal sapore intenso. L’azienda è situata in Puglia, a Cisternino, e fa parte dei produttori che hanno dato vita all’Associazione del Capocollo di Martina Franca, che tutela la produzione di questo salume caratteristico della cultura gastronomica del territorio. La particolarità, tuttavia, non sta solo nell’eccellenza dei prodotti ma nella visione aziendale, che ha condotto il salumificio verso una realtà estremamente innovativa, che ha saputo trattenere la produzione tradizionale affiancandola a un’essenza versatile, giovanile e digital, grazie ad Angela e Micaela Santoro.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Oltre alla qualità eccellente della materia prima, i salumi Santoro hanno caratteristiche che li contraddistinguono e li rendono unici, perché legate al territorio: l’aromatizzazione con “vino cotto” proveniente da uve del vitigno Verdeca, e l’affumicatura con corteccia di “Fragno”, quercia presente nella Valle d’Itria.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Oltre alla qualità eccellente della materia prima, i salumi Santoro hanno caratteristiche che li contraddistinguono e li rendono unici, perché legate al territorio: l’aromatizzazione con “vino cotto” proveniente da uve del vitigno Verdeca, e l’affumicatura con corteccia di “Fragno”, quercia presente nella Valle d’Itria.
Una storia centenaria, nata dall’amore per la natura, dall’attaccamento al territorio di origine e continuata negli anni con un’impronta familiare che, nel tempo, ha trasformato una piccola impresa in un’azienda di successo a livello internazionale. Nel 1992 la svolta, che ne ha rafforzato la filosofia produttiva attraverso la scelta del biologico, scelta che l’ha portata a diventare rapidamente leader di mercato nel settore delle marmellate e delle creme spalmabili. All’iniziale produzione di miele, oggi Mielbio in tante varietà, dalle classiche alle più particolari, si sono aggiunti Fiordifrutta, in oltre 25 gusti, Nocciolata, Dolcedì e Tantifrutti, nettare bio di frutta spremuta a freddo. Tutta la materia prima utilizzata proviene al 100% da filiera integrata. L’azienda, che ha sede ad Asiago, ha il centro di produzione a Forza, dove vengono lavorate ben 5mila tonnellate l’anno di frutta selezionatissima. Il centro logistico è a Albaredo, in cui viene stoccato il prodotto finito.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Presidente del brand è Andrea Rigoni, fortemente impegnato nel campo della sostenibilità ambientale. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Civiltà Veneta premio Masi quale “Imprenditore di successo e pioniere tra gli industriali nella scelta del biologico, che ha saputo indirizzare l’azienda verso un cammino globale di sviluppo sostenibile e attento alla salubrità del prodotto e dell’ambiente”.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Grandi i numeri di questo impegno per l’ambiente: 91% di pack riciclabile prodotto in Italia, un parco veicoli al 100% euro 6 e attenzione al risparmio energetico. Oltre 20 milioni di metri cubi di scarico idrici sono depurati e reimmessi nel ciclo produttivo, il 56% dei rifiuti riciclato. Ogni anno, a garanzia dell’alta qualità, vengono effettuati 13.900 controlli sulle materie prime.
La famiglia Quercia ha salde radici nella terra di Puglia, un’importante regione olivicola italiana, con la più alta concentrazione al mondo di uliveti secolari. Nel 1890, tra antiche masserie, muretti a secco e uliveti ricchi di storia, acquista un antico fienile a Bisceglie, nel nord Barese, per farne un frantoio. È Pietro Quercia nel 1940 ad acquisire la storica tenuta San Giovanni. Oggi l’olio extravergine di oliva Quercia riassume nel pay-off ‘hight-quality for nutritional care’ la sua mission, evidenziando l’importanza dell’evo come un ‘preventive food’, alimento funzionale, nutraceutico naturale dalle molteplici proprietà benefiche e protettive l’organismo. Non solo un condimento d’eccellenza, quindi, indispensabile su ogni tavola, ma un vero e proprio elisir per la salute. Un’eccellenza che vanta i più elevati standard qualitativi, frutto dei nuovi parametri studiati con una passione ferrea e orientati al futuro e da un approccio moderno a questo straordinario prodotto italiano.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Direttrice scientifica dell’azienda di famiglia, Anna Quercia (nella foto con Vito Dettole, responsabile marketing e sviluppo) è l’ultima erede di una dinastia imprenditoriale. Grazie agli studi in campo medico, ha rafforzato l’unicità dell’oro di famiglia, disegnando un nuovo modello di business, in cui la tradizione si sposa con l’innovazione.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Un set di quattro linee dal packaging esclusivo (Home, Elegant, Luxury e D’autore) che contengono una selezione di bottiglie di vetro e ceramica da collezione, pensate per un target cosmopolita e internazionale. Vere e proprie opere d’arte accompagnate da una identity card che svela i benefici dell’olio sulla salute.
Dal cuore della Sicilia, una colata di oro verde dal profumo avvolgente: è la Crema di Pistacchio di Bronte Dop, pronta per essere assaporata direttamente al cucchiaio. Pistì, azienda fondata da Nino Marino e Vincenzo Longhitano, si conferma ancora una volta eccellenza nella lavorazione di prodotti caratterizzati dall’uso esclusivo di ingredienti di prima qualità. La crema di pistacchio, contenuta in un vasetto dal look elegante e moderno, si presenta come un must che vuole essere protagonista dei momenti dolci della giornata. Un vasetto che mette in risalto l’inconfondibile colore verde smeraldo della crema; 200 g di puro oro verde che racchiudono la storia di un territorio che vanta la produzione di un pistacchio unico al mondo. Per la crema viene utilizzato il 45% del migliore pistacchio, un frutto che ha lontane origini persiane e che ora nasce a Bronte, alle pendici del maestoso Etna. Il pistacchio viene infatti coltivato e lavorato nella fertile terra siciliana, all’interno di quello che è il più grande laboratorio artigianale scavato nella lava.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Nasce quasi per gioco, da due ventenni che scommettono su un progetto in grado di coniugare la vocazione dolciaria siciliana a un moderno modello di business. Nel 2000, Nino Marino e Vincenzo Longhitano danno vita a un laboratorio artigianale per la produzione di dolci tipici siciliani: torroni, croccanti, specialità alle mandorle, panettoni e colombe.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Pistì e Bronte sono connubio indissolubile. Lo stretto legame con il territorio fa di Pistì un brand che dedica costante attenzione all’uso di materie prime di pregio e alla lavorazione. E che mette al primo posto il rispetto per l’ambiente prediligendo l’artigianalità, una ricerca costante e tanta creatività.
Nella splendida cittadina termale rinomata in tutto il mondo, Claudio Gatti realizza da sempre lievitati e dolci che sposano il mondo della salute e del naturale. Per questo durante i periodi festivi per le sue colombe e panettoni realizza focacce dal basso contenuto glicemico e di grassi, senza utilizzo di conservanti. E proprio la focaccia, prodotto di punta della pasticceria, si rinnova di anno in anno con ingredienti peculiari come il farro candito al posto dei normali canditi, con l’olio evo al posto del burro per accontentare anche i vegani. Si tratta di un dolce a pasta lievitata con lievito madre per un processo di 36 ore, simile al panettone, ma con una percentuale inferiore di grassi pari al 16%, disponibile tutto l’anno. Una costante e crescente attenzione è stata posta nella selezione e ricerca delle materie prime, prediligendo quelle biologiche o a km zero. La passione per i cammini e la professione di pasticciere lo hanno portato a lavorare su antichi ricettari, studiando le abitudini dei pellegrini e i cibi che trovarono lungo il percorso. Dalla combinazione equilibrata di antichi ingredienti, leggeri e nutritivi, che danno il giusto apporto di energia al viandante, sono nati i Dolci della Via Francigena. Allo stesso modo, nelle ’Terre Verdiane’ non poteva mancare una linea di dolci dedicata al maestro di Busseto. Deliziose torte in confezioni che riprendono le sue opere, perfette per un regalo dal gusto antico.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Quest’anno il pasticcere Claudio Gatti è diventato il Presidente dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano, l’unica che tutela e promuove l’utilizzo del lievito madre nei grandi lievitati.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Una pasticceria storica, aperta dal 1988, promuove il territorio sia con l’utilizzo di materie prime locali, sia dedicando diversi dolci ai grandi personaggi del territorio.
Andriani Società Benefit è l’azienda di Gravina in Puglia che, grazie alla produzione di pasta a base di legumi e cereali, ha innovato il settore alimentare del nostro Paese. Alla guida i fratelli Andriani, imprenditori illuminati, che hanno cercato innovazione e sostenibilità, spinti dalla volontà di farsi portatori di benessere per i consumatori, per l’ambiente e per la collettività. In 11 anni, l’azienda è cresciuta in modo esponenziale, tanto da essere considerata oggi punto di riferimento nell’Innovation food ed esempio italiano di impresa virtuosa e di successo. Nella nuova era dell’alimentazione caratterizzata da una crescente richiesta di prodotti ‘healthy’, Felicia intercetta i well-being seeker alla ricerca di un benessere orientato all’ottimismo, dove il sapore diventa gusto e il gusto emozione, per nutrire corpo e spirito con prodotti innovativi, estremamente versatili. Grazie a un know-how tecnologico unico, Felicia per prima ha innovato lo scaffale pasta, selezionando accuratamente le materie prime, legumi e cereali, tra cui lenticchie rosse e gialle, ceci, piselli, fagioli verdi Mung, riso integrale, grano saraceno, avena, in un tripudio di gusti e colori che sprigionano energia e importanti nutrienti. Collezionando già ben dieci certificazioni di prodotto.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Alla guida dell’azienda, i fratelli Michele e Francesco Andriani, rispettivamente presidente e ad (nonché “Imprenditore dell’anno nel settore Food” 2019) e vice presidente e ad. Dal 2009 hanno dato vita a un modo nuovo di fare impresa.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Sapienza, cura, esperienza, qualità. In una parola: oro. Il materiale con cui Pasta Corona realizza la sua pasta all’uovo, particolare proprio perché trafilata con il metallo più prezioso al mondo. Grazie alla sua tradizione artigianale, l’azienda marchigiana confeziona un prodotto realizzato su misura, fattore che avvicina Pasta Corona a una vera e propria sartoria. Prodotta unicamente con la semola Senatore Cappelli, un cultivar di grano duro autunnale che dona alla pasta una consistenza, garantisce una tenuta e un gusto inimitabile e riconoscibile. La ‘Linea Oro’ è un prodotto esclusivo, pasta all’uovo con trafilatura in oro, attraverso componenti realizzate in esclusiva per Pasta Corona da maestri orafi. L’oro dona alla sfoglia maggiore porosità, consentendo al prodotto di accogliere al meglio ogni condimento. L’utilizzo di uova freschissime prodotte da galline allevate all’aperto con mangimi vegetali conferiscono al prodotto ancora più qualità, grazie alla ricerca di materie prime eccellenti. La rottura delle uova viene effettuata a mano, una a una, in un apposito reparto, in questo modo è possibile avere un maggiore controllo durante la delicata fase che precede l’impasto, per realizzare la consistenza perfetta.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Pasta Corona nasce da un’idea di cose semplici ma preziose, nel borgo marchigiano di Campofilone, famoso per l’unica pasta all’uovo Igp. Qui prende forma il sogno di Tiziana Corona. E proprio dalla ricerca di un connubio perfetto tra lusso e tradizione nasce una pasta all’uovo a 24 carati, un vero gioiello per il palato.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
L’uso di materie prime garantite, scelte con sapienza e lavorate con cura all’insegna della tradizione artigianale, ne fanno un prodotto ‘su misura’, che testimonia l’unicità e la ricercatezza di Pasta Corona. Una pasta all’uovo trafilata in oro, pensata per il mercato del lusso. Per gourmet e veri intenditori.
Un e-commerce di carne fresca di bovino proveniente da allevatori italiani che aderiscono a un rigido disciplinare, con consegna refrigerata a domicilio in tutta Italia. Startup food-tech nata nel 2019, Pascol nasce da un’idea di Federico Romeri (25 anni) e Nicolò Lenoci (26 anni), ventenni ambiziosi con in tasca una laurea di Management per l’impresa e l’obiettivo di offrire prodotti di alta qualità, ben differenti dalle produzioni intensive-industriali, senza ricorso ad additivi chimici per la conservazione o coloranti. Non solo eccellenti tagli di carne, anche bresaole e slinzeghe artigianali dall’Officina Gastronomia Ma! di Madesimo dello chef stellato Stefano Masanti, oltre che ragù pronto in vasetto. Tutti gli allevatori Pascol aderiscono a rigidi disciplinari, a garanzia della massima genuinità delle carni prodotte: gli allevamenti sono estensivi o semi-estensivi con ricorso a pascoli o all’alpeggio, scelta a impatto positivo anche per l’ambiente.Il benessere animale dev’essere garantito anche in stalla.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Un team di otto persone, tra cui cinque laureati, e un’età media di 25 anni. La startup ha effettuato due round di aumento di capitale nel primo anno di vita, raccogliendo 310mila euro da investitori privati, tra cui un professore dell’Università Cattolica di Milano con cui Federico Romeri ha svolto la tesi di laurea magistrale.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Pascol remunera adeguatamente tutti gli attori della filiera, a partire dai piccoli allevatori, per il fondamentale lavoro svolto. Per ogni acquisto di carne è inoltre possibile conoscere la provenienza e ottenere informazioni dettagliate in termini di tracciabilità. Tutte le informazioni saranno certificate con tecnologia blockchain entro il 2021.
Olio Intini, azienda dell’anno Flos Olei 2020 scelta tra i 500 migliori produttori di olio al mondo, è un vero e proprio monumento all’olio extravergine di oliva del Sud, considerata uno dei fiori all’occhiello nel panorama produttivo in Puglia per essersi distinta nella tutela della biodiversità anche grazie a lungimiranti investimenti in nuove tecniche produttive. Si tratta di uno dei frantoi più all’avanguardia in Italia, che vanta la coesistenza di vari sistemi di frangitura e gramolazione, scelti in base alle annate, alle cultivar e al loro grado di maturazione. Olio Intini effettua il filtraggio immediato dell’olio e la conservazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox, seguendo con cura e precisione il sofisticato processo di imbottigliamento tramite l’immissione in ciascuna bottiglia di una piccola quantità di gas inerte che garantisce la perfetta conservabilità del prodotto. Oggi l’azienda è guidata dalla quarta generazione della famiglia Intini: Pietro Intini ha infatti trasformato il tradizionale frantoio di famiglia in un laboratorio di ricerca utilizzando la più recente tecnologia olearia.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Gli oli di Olio Intini sono tra i più premiati al mondo: la Cima di Mola è una delle cultivar tutelate dalla produzione Intini. La lavorazione di questa tipologia di oliva da olio quasi in via di estinzione è oggi fiore all’occhiello dell’azienda, che ha sfidato tutte le difficoltà insite in ogni fase del suo processo produttivo, per ottenere un prodotto eccellente, apprezzato e riconosciuto a livello mondiale, prezioso tanto per la sua storia quanto per le sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Olio Intini si avvale di moderne linee di estrazione in continuo che permettono di produrre olio in assenza di ossigeno grazie all’inertizzazione di tutto il processo produttivo. In una delle zone più prospere della Puglia, tra Alberobello e la Valle d’Itria, l’azienda Intini possiede circa 20 ettari di uliveti che regalano oli dalla straordinaria carica fenolica. La varietà di cultivar Cima di Mola è valsa all’azienda il prestigioso Presìdio Slow Food.
Nel cuore della Valle del Belice, in Sicilia a due passi da Selinunte, la famiglia Centonze produce olio evo dal 1953 e custodisce con fermezza le millenarie Latomie, cave di pietra di epoca greca scavate nell’800 a.C. L’Azienda può vantare un paesaggio archeo-olivicolo che racconta l’antico viaggio compiuto dall’ulivo per arrivare nel Mediterraneo. Qui si possono ammirare alcuni ulivi saraceni, tra i quali uno con 1200 anni di storia. Gli oli prodotti sono Presidio Slow Food, vengono ottenuti nel moderno frantoio aziendale, subito filtrati e conservati sotto battente di azoto. L’azienda ricicla gli scarti della lavorazione trasformandoli in fertilizzante bio e combustibile. Il packaging è ricercato e ha reso il brand un’icona del settore. L’export tocca oltre 50 paesi e il 60% del turnover. Tutto è incorniciato nello splendido Agriturismo Case di Latomie ricavato da antiche masserie sapientemente trasformate in camere e suite. Qui gli ospiti godono un soggiorno che unisce storia, tradizione, cultura, relax e gastronomia siciliana, naturalmente accompagnata da Olio Centonze.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Responsabilità, passione e dedizione ereditate da nonno Nino; coraggio, tenacia e serietà trasmessi dal padre Giacomo, tutt’oggi impegnato in azienda e senza le capacità del quale nulla si sarebbe realizzato. Questi i valori di riferimento per Nino Centonze, titolare dell’Azienda Agricola Centonze e dell’Agriturismo Case di Latomie.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
L’elemento di maggior successo dell’Olio Centonze è la perfetta armonia sensoriale. Infatti gli ulivi che crescono sul tufo delle Latomie a loro volta se ne nutrono trasferendo così alle drupe un particolarissimo sapore basico che rende gli oli prodotti e le olive da tavola Nocellara del Belice degli unicum assoluti.
Dal 1949 lo Storico Capperificio Agricolo di Pantelleria fondato da Antonio Bonomo e Girolamo Giglio custodisce una cultura legata alla terra. Nel 2010 l’azienda ha conosciuto un nuovo corso grazie all’intraprendenza e alla determinazione di Gabriele Lasagni, nipote di Antonio. A lui il merito di avere trasformato questa realtà, un tempo dedita all’acquisto di capperi da contadini panteschi per rivenderli confezionati, in un’azienda dalla forte vocazione agricola oggi anche biologica, che conta circa otto ettari di cappereti per una produzione che si aggira sugli 80 quintali all’anno. Il laboratorio artigianale completa e chiude il ciclo produttivo, trasformando la materia prima raccolta nei terreni in prodotti venduti sotto il marchio ‘La Nicchia’, un nome che evoca la cura e la dedizione con cui il cappero viene lavorato nel rispetto della sua unicità, seppur reinventato oltre i consueti usi della tradizione. Ecco, allora, i capperi croccanti, i capperi spaziali, liofilizzati e friabili, la foglia sott’olio e la polvere del cappero, la granella di cucunci. Tutta la produzione vede l’uso di energia pulita da fonti rinnovabili.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Sono passati più di 70 anni dall’inizio dell’avventura della Bonomo & Giglio. I figli di Antonio e Girolamo hanno messo il prezioso lavoro nelle mani di Gabriele Lasagni, che oggi dirige con passione La Nicchia, unica realtà pantesca a essere sia azienda agricola sia capperificio e laboratorio artigianale.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Sperimentare lavorazioni inusuali e semplicissime, restando legati al territorio e alle materie prime dell’Isola: è la vera sfida dell’azienda che ha scelto di dare nuova vita al cappero, inventando consistenze e utilizzi al di là delle richieste del mercato.
Recuperare i grani antichi locali, difendendo il territorio: è la mission di Mulinum, la prima azienda agricola italiana nata da una straordinaria operazione di crowdfunding, realizzata grazie all’intraprendenza di un giovane calabrese, Stefano Caccavari, che ha costituito una comunità di oltre 300 soci investitori. Adagiato nel piccolo borgo di San Floro, alle porte di Catanzaro, il primo Mulinum è nato nel 2017, motore del progetto di filiera che rilancia la coltura bio dei grani antichi locali, tra cui spicca il Senatore Cappelli, la produzione di farine integrali macinate a pietra in antichi mulini recuperati e di prodotti da forno secondo le ricette tradizionali, distribuiti in tutta Italia attraverso rivenditori ed e-commerce. Con un’idea imprenditoriale basata sulla rete, senza aiuti pubblici, Mulinum è un modello d’impresa replicabile sull’intero territorio nazionale e non solo. Al momento, con la stessa formula, sta prendendo forma Mulinum Buonconvento in Toscana e presto ne saranno avviati altri in Puglia e Sicilia. Chiunque volesse riscoprire le proprie origini, salvare la tradizione del territorio, può aderire al progetto, in continua espansione.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Stefano Caccavari sogna gli States ma decide di restare in Calabria per recuperare la coltivazione del grano antico italiano. Porta a macinare il grano di famiglia presso un mulino a pietra e quando il mugnaio mette in vendita il mulino, dà vita a Mulinum, costruendo un casolare in bioedilizia con all’interno antichi mulini e forni a legna.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Obiettivo finale, è creare una grande filiera nazionale agricola biologica, lontana da importazioni e produzioni industriali, con Mulinum in ogni provincia d’Italia, in zone agricole vicine ai centri urbani, con agricoltori e proprietari di casolari come soci capofila.
100 anni di storia, il segreto del successo della ‘famiglia dell’olio’ è racchiuso nell’amore e nella capacità di prendersi cura del prodotto con gesti autentici, che si tramandano da tre generazioni. Il celebre slogan ‘Monini: una spremuta di olive’, coniato nel 1973, ancora oggi rappresenta lo spirito più profondo di un’avventura imprenditoriale che ha saputo mantenersi familiare e radicata sul territorio, ma allo stesso tempo capace di investire in innovazione e di portare il buono dell’Italia nel mondo. Un’azienda basata sulla tradizione artigianale del ‘saper fare’ e della qualità, ma anche una società per azioni specializzata nella produzione e commercializzazione dei prodotti in oltre 60 nazioni. Tradizione e modernità, solide radici locali e vocazione internazionale sono le due anime dell’impresa che ha fatto apprezzare l’extravergine agli italiani. Nell’anno del centenario, l’azienda ha deciso di ‘regalarsi’ il Piano di Sostenibilità 2020-2030, un progetto che parte dalla terra per arrivare alla cultura. Tra i principali impegni, creare un nuovo polmone verde in Italia con 1 milioni di ulivi piantati.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Era il 1920 quando Zefferino Monini avviava a Spoleto una piccola impresa di oli e salumi. Il boom economico vede l’ingresso dei figli Nello, Giuseppe e Paolo. Nel 1991 la gestione passa a Zefferino e alla sorella Maria Flora Monini (nella foto), figli di Giuseppe. Oggi Monini ha 144 milioni di euro di fatturato e produce 30 milioni di litri all’anno.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
La mission nel prossimo decennio: coltivare i terreni con tecniche di agricoltura biologica o integrata, certificare i prodotti made in Italy secondo criteri di Alta Qualità Ceq, tracciare ogni bottiglia con la tecnologia blockchain, sostenere la ricerca ed educare un milione di giovani a una corretta cultura alimentare.
Dal 1992, anno in cui Dario Loison è entrato in azienda, il qualificato laboratorio dolciario artigianale ha sempre cercato di essere innovativo, lavorando con trasparenza e onestà. Fin dalla fine degli Anni Novanta, il riconoscimento dell’alta qualità dei prodotti Loison non viene solo dal successo di mercato italiano ed estero, ma anche dall’assegnazione di numerosi premi in campo engastronomico e alimentare. Nel difficile anno appena trascorso, la digitalizzazione ha toccato diverse sfere in Loison, da quella commerciale, per implementare e rendere più snella e smart la vendita di colombe, veneziane, panettoni attraverso lo shop on line, a quella produttiva, con una efficace implementazione della digitalizzazione in azienda, ottimizzando le fasi produttive interne, di condivisione e controllo nei processi per migliorare gli standard. Un esempio? Fare 20 impasti in un giorno di dieci dolci diversi comporta il rischio di sbagliare qualcosa, di fare confusione: la digitalizzazione dei processi permette di aumentare in sicurezza lo standard di qualità ad alti livelli, normalmente non propri della piccola impresa. Molte funzioni di monitoraggio, ad esempio, non sono più su carta ma interamente digitalizzate. Questo processo tecnologico in Loison, iniziato tre anni fa, oggi si sta completando, ed è questa la vera innovazione del 2020/21. Pasticceri da tre generazioni, l’azienda esporta i suoi prodotti in 55 paesi. Università di tutto il mondo studiano il modello-Loison, connubio tra tradizione e innovazione.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Dario Loison e Sonia Pilla rappresentano la terza generazione della Loison. Hanno affrontato insieme il cammino professionale, ognuno orientato verso il proprio percorso: Dario è il genio imprenditoriale, per lui tradizione ed innovazione non sono binari paralleli, ma ambiti strettamente connessi; Sonia è l’anima romantica e nostalgica, colei che ha creato lo stile Loison, espressione del perfetto design.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Consapevoli dei limiti fisici di produttività, hanno aumentato la qualità del prodotto, selezionando una tipologia di clientela che sappia apprezzare il ‘Luxury Food’, dove Panettone Loison è simbolo dei Panettoni Italiani Gourmet nel mondo. Una reputazione di eccellenza costruita nel tempo in tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino.
Quella di Pastiglie Leone non è solo la storia di un’azienda centenaria, ma di un prodotto divenuto un’icona dell’italianità nel mondo. Tutto ebbe inizio 164 anni fa, nel 1857, quando Luigi Leone aprì una confetteria ad Alba e cominciò a produrre pastiglie di zucchero, intense e fragranti, per deliziare a fine pasto i clienti. I primissimi gusti furono infatti la menta e i gusti digestivi come cannella, fernet, rabarbaro e genziana. Negli anni, le pastiglie Leone registrarono un tale successo da rendere necessario il trasferimento del laboratorio a Torino, storica capitale della dolcezza, per potere servire la Real Casa. Nel 1934 l’azienda venne rilevata dalla famiglia Monero che, con passione e dedizione, diede vita alla Pastiglie Leone che ancora oggi si contraddistingue per la qualità dei suoi prodotti e lo stile inconfondibile. Uno stile che si esprime nel rispetto per l’artigianalità e in una creatività unica. Nel 2018 il testimone è passato nelle mani dell’imprenditore italiano Luca Barilla. Pastiglie Leone non produce solo pastiglie, ma anche caramelle, gelatine e cioccolato, impiegando materie prime eccellenti e continuando a seguire ricette antiche della tradizione italiana, della quale l’azienda intende farsi ambasciatrice nel mondo. Un patrimonio di segreti artigiani e di metodi di lavorazione che sono ancora quelli originali di inizio secolo.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Dal 2018 Luca Barilla è azionista di Pastiglie Leone. Con il suo arrivo, l’obiettivo di sviluppare e valorizzare il marchio nel rispetto della tradizione è divenuto sempre più concreto e, in questa ottica, nei prossimi anni sono previsti importanti investimenti.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
L’azienda piemontese ha ripercorso in tempi recenti la propria storia tornando a produrre cioccolato “come si faceva una volta”. Nel 2006 è stata infatti ricreata una vera e propria fabbrica di cioccolato all’interno dello stabilimento di Collegno, dove raffinatrici e conche in pietra convivono con macchinari più moderni.
La famiglia Frescobaldi, viticoltori da 700 anni, incarna l’essenza della Toscana, la straordinaria vocazione per l’agricoltura e la varietà dei territori. La filosofia aziendale ‘Cultivating Toscana Diversity’ sancisce il legame della famiglia con la varietà del territorio, una storia di successo tramandata di generazione in generazione. Laudemio Frescobaldi è l’espressione di questo successo, l’olio extravergine di oliva prodotto dal 1989 al Castello di Nipozzano, da 300 ettari di ulivete tra i 200 e i 500 metri di altitudine. Colore brillante verde smeraldo, il prezioso olio nasce da una purissima spremitura a freddo, entro 24 ore dalla raccolta, e si caratterizza per il profilo aromatico estremamente ricco, con una grande ampiezza olfattiva e sentori tipicamente legati al territorio della Toscana. Eleganza, freschezza e raffinatezza, armonizzate da note piccanti e decise, sono le emozioni sensoriali di quest’olio evo nobile di nascita e di animo, che ha conquistato il palato degli intenditori di tutto il mondo per profumi e sapori unici.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Matteo Frescobaldi, brand manager, è il più giovane della trentesima generazione della famiglia. Dopo gli studi a Londra, Torino e Berlino e varie esperienze nel campo della finanza straordinaria, nel 2018 inizia a lavorare nell’azienda di famiglia e afferma il questo extra vergine di oliva come riferimento di eccellenza nel settore fine food.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
La bottiglia di Laudemio Frescobaldi è iconica, a sezione ottagonale e dal design retrò che ricorda i profumi francesi, ideata proprio per esaltare il colore e i luminosi riflessi dell’olio. Il kit speciale con sei piattini brandizzati è perfetto per un assaggio gourmet e per impreziosire la tavola.
Reinventare l’essenza di un prodotto con la possibilità di personalizzarlo: è la vision che ha consentito a Gusto 17, eccellenza nel mondo del gelato artigianale, di crescere e diventare player di riferimento giovane e omnicanale. Attraverso una strategia che integra gli store – per ora localizzati a Milano e tutti ‘easy-to-go’ con bancone direttamente su strada – con la presenza di shop all’interno di location di prestigio come Vòce Aimo e Nadia, Eataly e La Rinascente. Personalizzazione e diversificazione al primo posto, mettendo sempre al centro il cliente e il prodotto: un’attenzione massima è infatti riservata al metodo di lavorazione e alla scelta degli ingredienti, materie prime ‘stellate’ come le uova di Paolo Parisi o il miele Giorgio Poeta e prodotti di nicchia come il fico Bianco del Cilento Dop e le amarene Brusche di Modena Igp. Banditi i preparati artificiali, aromi e qualsiasi escamotage. Non ci sono compromessi da Gusto 17. Formula innovativa, con solo 16 gusti, il diciassettesimo è quello creato dalle persone – il gusto dei desideri – che viene proposto e condiviso dai clienti sui social o direttamente in store. Ogni settimana ne selezionano uno che prende il nome di chi lo ha creato. Artigianalità e personalizzazione trovano così una perfetta simbiosi.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Gusto 17 è un progetto nato dall’intuizione di Rossella De Vita, Vincenzo Fiorillo e Stefania Urso, background diversi, dal marketing alla finanza. Con l’intento di continuare con l’espansione fisica degli store e rafforzare la penetrazione sul digitale.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
La personalizzazione è un driver fondamentale. In quattro anni sono oltre 220 i gusti dei desideri realizzati su richiesta, ispirati all’arte, al design, al calcio. Come quelli dedicati a una partita di campionato diversa ogni settimana, scelti dai follower e realizzati ad hoc per le squadre sfidanti.
“Il buono racchiuso nel bello”: una formula che coniuga il meglio dell’eccellenza alimentare e dell’arte del buon vivere italiano, in un packaging accattivante e innovativo. Creato da Marco Bonaldo, l’originale progetto nasce nel 2002 ad Arma di Taggia, in Liguria, luogo storico per la produzione di olio extravergine di oliva taggiasco. Cifra stilistica del marchio, l’idea di mixare elementi diversi tra loro, come il cibo e il design, si trasforma presto in un trend vincente e conquista le tavole dei migliori ristoranti stellati del mondo, da Ducasse a Bottura, da Eleven Madison Park di Daniel Humm alla Pergola di Beck, passando per i raffinati room service dei Palazzo Versace, Armani hotels e Bulgari Hotels. G&F non è solo sinonimo di spiccata vocazione olearia, seleziona e distribuisce anche aceti balsamici, aceti di vino, sali, pepi, paste e raffinati condimenti, oltre a una collezione di oggetti da tavola con taglio contemporaneo.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Eccellere, spingersi oltre la qualità è la mission di Marco Bonaldo, anima del marchio. Dopo avere fondato nel 1995 la Casa Olearia Taggiasca, nel 2002 l’idea di dare vita a una luxury food company incentrata sull’extravergine di oliva taggiasco. Tra food concept e lifestyle, conta oggi 50 prodotti esportati in 40 Paesi: Francia, Usa, Giappone e Medio Oriente i primi mercati.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Tanti i friends customizzare l’olio: designer, stilisti, chef, architetti… L’iconica bottiglia è diventata così una tela bianca su cui personaggi del calibro di Carla Sozzani, Paola Navone, Tricia Guild, Jacqueline Morabito, Sam Baron e Antonio Marras (ultima capsule) si sono divertiti a dipingere i loro codici estetici.
Il ficheto biologico più grande d’Europa, una piantagione che si estende per oltre 12 ettari: 4.500 alberi, 7 blocchi di differenti varietà, tutte originarie della Puglia e dell’Italia Meridionale. A Serrano, nel cuore del Salento, l’Azienda Agricola Furnirussi è un family business guidato dal manager Luigi De Santis, masseria contemporanea che oltre alla coltivazione di piante autoctone comprende anche un albergo. La tenuta, polo dell’ospitalità di lusso all’interno del ficheto, attira ospiti da tutto il mondo. Qui il concetto di agricoltura biologica è il pilastro fondamentale: oltre alla produzione di fichi, sono piantati 400 alberi di olivo, 2.500 di pomodoro datterino e un orto bio per la realizzazione di piatti a km 0. “Ho pensato che il fico potesse essere un prodotto di grande impatto ma che necessitava di una trasformazione e quindi di un brand che lo supportasse. Nasce così Fichissimi!”, spiega De Santis. Una linea di prodotti e una piattaforma e-commerce per il rilancio di questo prezioso frutto energetico naturale, ricco di proprietà nutritive, snack ideale a qualunque ora del giorno.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
A portare avanti il progetto voluto dai genitori è Luigi De Santis, una laurea in International Hospitality Management in Svizzera e una lunga esperienza nell’ospitalità. Forte il suo impegno nel valorizzare risorse locali, umane e materiali, tutela dell’ambiente e standard qualitativi elevati.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
A portare avanti il progetto voluto dIl primo prodotto di successo è un pacchettino di fichi biologici disidratati ricoperti da finissimo cioccolato fondente Maglio. Fichissimi! continua a crescere sulla piattaforma e-commerce, con nuovi prodotti come il tris di confetture di fichi biologici, aromatizzate al peperoncino o al finocchio.i genitori è Luigi De Santis, una laurea in International Hospitality Management in Svizzera e una lunga esperienza nell’ospitalità. Forte il suo impegno nel valorizzare risorse locali, umane e materiali, tutela dell’ambiente e standard qualitativi elevati.
Funghitalia nasce dalla lunga esperienza dell’Azienda Agricola Micologica De Biasi, che da oltre trent’anni produce substrati altamente produttivi del fungo Pleurotus Eryngii (Cardoncello). A questa, Donato De Biasi ha voluto affiancare le più recenti conoscenze scientifiche nel campo della fungicoltura e le tecnologie di ultimissima generazione per estendere la coltivazione e la produzione di substrati altamente selettivi e produttivi a tutti i funghi delle specie Pleurotus ed Agrocybee. La nascita di Funghitalia ha così permesso di ampliare il paniere di funghi coltivati dal gruppo a specie come il Pleurotus Ostreatus, il Pleurotus Cornucopiae e il Pioppino. Con sede a Castellaneta, in provincia di Taranto, ai piedi della murgia appulo-lucana, Funghitalia si estende su un’area di 140.000 mq e gli oltre 6000 mq di serre di coltivazione destinati a fungaia permettono di sperimentare costantemente nuove varietà fungine e nuovi substrati di crescita così da offrire ceppi e substrati altamente produttivi. Tutte le fasi di produzione vengono monitorate dal laboratorio aziendale che controlla accuratamente i parametri necessari alla riuscita e seleziona varietà fungine sempre più adatte alle condizioni mutevoli di coltivazione e commercializzazione.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Funghitalia nasce nel 2012 quando il Donato De Biasi, conclusi gli studi in Biotecnologia industriali, fa ritorno in Puglia per occuparsi delle aziende di famiglia. La prima impresa del gruppo De Biasi risale ai primi anni ‘80 quando il padre di Donato, l’agrotecnico Arcangelo Biasi, decise di scommettere su una forma di business alternativo all’azienda zootecnica di famiglia e concentrare la sua attenzione sui funghi e in particolare sul Cardoncello. Nei primi anni ‘80 la coltivazione dei funghi era limitata al Prataiolo Champignon in Veneto e nel Lazio. La sfida era quindi trasformare un mercato che si reggeva sulla raccolta amatoriale in una vera fonte di guadagno.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Unica azienda in Italia ad avere la filiera completa dalla paglia a tutti i funghi coltivabili maggiormente commercializzati. I funghi Pleurotus sono molto apprezzati per le loro proprietà nutraceutriche, tra cui il basso contenuto di grassi e gli effetti benefici sul sistema immunitario.
Nella pianura pontina, ad Aprilia, nasce Divino, azienda cioccolatiera di rara perfezione che omaggia, nel nome e nei prodotti, l’amatissimo cibo degli dei. Un laboratorio di cioccolateria frequentato dai gourmet e da chi cerca una qualità superiore e certificata. Una produzione ‘bean to bar’ che trasforma artigianalmente le fave di cacao provenienti dall’America in una squisita cioccolata aromatica, seguendo rigorosi procedimenti. L’attività nasce nel dicembre 2019 quando Valerio Esposito, maestro gelatiere con già importanti riconoscimenti, decide di creare un luogo in cui raccontare la ‘sua’ storia del cioccolato. Valerio non è nuovo al mondo del cacao, applicato però all’arte gelatiera, come fondatore e colonna portante di Tonka, rinomata gelateria di Aprilia. Una strada percorsa e intrapresa fin da giovanissimo con il papà Umberto e la mamma Anna, entrambi pasticceri, che lo ha portato ai vertici del gelato di alta qualità. Alla base del progetto Divino ci sono innanzitutto i criteri di eticità e qualità della materia prima. Le fave di cacao che vengono qui lavorate arrivano da ogni parte del mondo e solo in sacchi di juta.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Valerio Esposito con la compagna Jennifer Boero, che ha condiviso la nuova avventura dolciaria del progetto Divino. Valerio riesce a controllare l’intera filiera nel rispetto dell’ambiente e del contadino, trattando solo coltivazioni non intensive.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Nel suo laboratorio si trovano diverse monorigine provenienti da differenti nazioni. Dalla Colombia provemgono due tipologie dai sentori delicati, floreali e fruttati, in cui si percepiscono pesca e lampone; dal Venezuela un cacao pregiatissimo, il criollo, con fave tra le più aromatiche.
L’azienda ha i suoi possedimenti ittici a San Bartolomeo di Breda, pochi chilometri da Venezia. Qui le moderne tecnologie di acquacoltura permettono la sostenibilità degli impianti e la salvaguardia dello storione. A 40 anni dalla geniale intuizione di Rodolfo Giaveri, il fondatore, e per merito di tutta la sua famiglia si può degustare e ordinare oggi il cibo preferito degli zar. Un prodotto di grande eccellenza, che non teme confronti. Un allevamento, attualmente il più vario del mondo, di dieci diverse specie, che permette di scegliere tra una ricca varietà di caviale eco-sostenibile. Ogni storione è accudito e seguito in ogni fase della crescita e ogni aspetto è curato minuziosamente per garantire il massimo rispetto nell’equilibrio dell’ecosistema. Passione e pazienza quotidiana caratterizzano Caviar Giaveri: servono, infatti, molti anni per la maturazione del pesce, con un ciclo estremamente lungo, dai 7 ai 15 anni e oltre per arrivare al prodotto finito, a seconda della specie allevata. Le grandi dimensioni delle vasche all’aperto, che riproducono perfettamente l’habitat naturale, l’utilizzo bilanciato di nutrienti adeguati, l’estrazione delle uova in ambiente protetto e la loro rapidissima conservazione a temperatura controllata, sono tutti aspetti che permettono all’azienda di porsi al top della produzione nazionale ed estera.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Oggi la Caviar Giaveri è condotta da Giada, Joys e Jenny Giaveri (da sinistra nella foto), giovani imprenditrici che, con grande passione, continuano la tradizione di famiglia a fianco del padre. L’azienda distribuisce il caviale nelle migliori enoteche, le più raffinate gastronomie, i grandi ristoranti, i negozi gourmet in Italia e nel mondo.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Oggi la Caviar Giaveri è condotta da Giada, JNel Trevigiano, uno dei più importanti produttori di caviale italiano, tra i più attenti all’ambiente e alla maturazione degli esemplari allevati. Tante le qualità, apprezzate e richieste dai più attenti intenditori di eccellenze gastronomiche, da provare tramite l’e-commerce e nella bouotique aziendale.
Da una parte l’Appennino, dall’altra il mare Adriatico. Nel cuore dell’Italia, nelle Marche, nasce l’Azienda Agricola fondata a Fabriano nel 2004, da subito incentrata sul benessere delle api e sulla creazione di un business etico e al servizio del cliente. Con l’intento di sviluppare prodotti innovativi come il Carato, l’unico miele al mondo invecchiato nove mesi in barrique di rovere francese da 225 litri, fino alla riscoperta del fermentato più antico del mondo, l’idromiele, una miscela di mieli in purezza (Acacia, Girasole, Stachys) e pura acqua di sorgente, molto apprezzato dagli chef stellati. Passando per la creazione di una linea di preparati per il mercato farmaceutico: tutti i prodotti dell’alveare, direttamente o indirettamente, sono infatti eccellenti antibiotici naturali. Quindi non solo miele, ottimo battericida, anche propoli, polline e pappa reale, che agiscono in modo benefico sul sistema immunitario.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Classe ’84, Giorgio Poeta è il più giovane apicoltore italiano con un percorso tanto audace. Una famiglia legata all’agricoltura alle spalle e una laurea in agraria, decide di seguire il suo istinto, grazie al padre, che gli regala due cassette di api. Dopo 15 anni, è la stessa passione degli esordi a guidare le sue scelte, tra cui spostare gli apiari in montagna, lontano dall’inquinamento.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Innovare rispettando il passato, prendersi cura dell’ape e dimostrare che il business etico non è utopia. Partire dal benessere dell’ape, per poi costruire il mondo ‘Giorgio Poeta’: dalle cucine di Uliassi ai tavoli da Palmieri. Passando per le farmacie, con il progetto #beestrong, fino ai mieli nei department gourmet.
L’Aceto balsamico di Modena Igp Due Vittorie nasce a Soliera, Modena, dove la tradizione del balsamico affonda le radici nel Medioevo, alla corte Estense. Ma è soltanto nel 1747, nei registri di cantina dei duchi d’Este, che per la prima volta appare l’aggettivo balsamico. Qui la Cantina di famiglia Maletti sorge su una tenuta di 12 ettari coltivati a Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Salamino e Trebbiano, dai quali si ricava il mosto cotto impiegato nella produzione dell’aceto balsamico di Modena Igp e, poco distante, nelle terre del Lambrusco di Sorbara, sorgono i 6.500 mq dell’Acetaia. Liquido ma denso, dall’aspetto bruno e lucente, il balsamico è ottenuto mediante un processo esclusivo unico al mondo, e deve la qualità all’utilizzo di mosto di uva cotto (non concentrato) da uve selezionate e aceto di vino 100% italiano. Due Vittorie utilizza solo materie prime italiane di alta qualità, secondo i severi parametri imposti dal Regolamento Igp. La gamma comprende sei tipologie, contraddistinte da un packaging elegante ed esclusivo. Tra queste spicca il Due Vittorie ‘Oro’ considerato il numero uno in Italia e utilizzato dai migliori chef del mondo, come Massimo Bottura, Alex Atala, Moreno Cedroni e Gennaro Esposito, con i quali il laboratorio di ricerca e sviluppo condivide la grande passione per la cucina di qualità e con cui si confronta costantemente.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
L’Azienda Agricola dedicata a Maria Vittoria Maletti e Maria Vittoria Regnani, figlie dei fondatori Davide e Giorgio, oggi è guidata da Davide (nella foto) e dal figlio Michele Maletti. Vanta sul mercato nazionale un’importante leadership e ha iniziato un percorso di espansione all’estero.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
L’azienda si caratterizza per la realizzazione di prodotti con elevati standard di qualità e sicurezza certificati dai migliori enti, come il Brc Certificate e l’Ifs. Ogni anno Due Vittorie dona parte del ricavato alla Fondazione Veronesi, alla Fondazione Francesca Rava, a Emergency e al Fai.
La Famiglia Bencistà Falorni, originaria del meraviglioso territorio del Chianti, ha saputo tramandare sapientemente per nove generazioni la passione per il lavoro artigianale e per la salvaguardia del prodotto tradizionale. Oggi l’azienda fa parte di un gruppo imprenditoriale di fiorenti attività legate al settore dell’enogastronomia di qualità – correlate a quella più storica dell’Antica Macelleria Falorni a Greve in Chianti – gestito da Lorenzo e Stefano Bencistà Falorni. Fondata nel lontano 1806, l’insegna è ancora quella originaria dell’epoca, quando Lorenzo di Angelo Falorni convertì l’Osteria di famiglia a Strada in Chianti in una fiorente macelleria. Tempio del gusto e punto di riferimento per qualità e genuinità, l’azienda produce salumi tipici toscani dal gusto deciso che riflettono l’anima del territorio. Il segreto? Suini esclusivamente italiani, materie prime selezionate, stagionatura lenta, un pizzico di spezie ed erbe aromatiche e un sapiente dosaggio di Chianti.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Stefano Bencistà Falorni, assieme al fratello Lorenzo, ha saputo evolvere la Macelleria da piccola bottega di paese a vera e propria azienda, un brand apprezzato in tutto il mondo e premiata nel 2006 dall’Unione Camere di Commercio come una delle 100 aziende storiche d’Italia presenti da più di 150 anni.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
I Fratelli Bencistà Falorni hanno acquisito nel 1999 l’Enoteca Falorni, un passato di nobili e illustri proprietari, dai Mirafiori ai Gancia, trasfarmata in un omaggio alla storia del Chianti Classico. Mille le etichette, tra cui Brunello di Montalcino e prestigiosi Supertuscan, fino ai vini di piccoli produttori.
Dario Cecchini vive e lavora a Panzano in Chianti, paese di poco più di mille anime, da dove passa tutto il mondo. Il suo mestiere di macellaio inizia certo dalla macelleria, cuore pulsante, dove tutto nasce e si sviluppa, per poi snodarsi in più direzioni. Il ‘Dario Doc’, proposto a pranzo nei giorni feriali con due menu veloci di hamburger e assaggi, senza prenotazione, per gustare dell’ottima carne e preparazioni uniche a un prezzo accessibile. Il ‘Solociccia’, dove vengono serviti tutti quei tagli considerati ‘poveri’ ma che, cucinati con le dovute accortezze e il dovuto rispetto, si trasformano nelle più magnifiche e ricche prelibatezze. ‘L’Officina della Bistecca’, ovvero il percorso della griglia: attraverso la tartara, il carpaccio e una triade di succose bistecche. Tre menu di carne, diversi nell’offerta, ma si torna sempre là, alle origini. Dice Dario: “I miei genitori mi hanno insegnato che quando hai ospiti devi prenderti soprattutto cura della loro felicità. Devi farli stare bene in tutto”.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Dario Cecchini è l’ottava generazione di una famiglia di macellai chiantigiani. È un artigiano che ricerca e promuove la qualità, l’etica e il rispetto per gli animali, sa trasformare il mestiere in arte e il pensiero in filosofia con lo stesso spirito che nel Rinascimento ha reso grande la Toscana.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Nei locali di Cecchini aleggia uno spirito di condivisione, di allegria, di felicità e di complicità che si crea tra i vari commensali, sorso dopo sorso, morso dopo morso.
In cima alle colline di Villabianca, tra gli scorci di Marano sul Panaro, l’Acetaia è leader nella produzione di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, Aceto Balsamico di Modena Igp e una vasta gamma di condimenti agrodolci. Lontano da ogni tipo di inquinamento industriale e grazie alla particolari condizioni atmosferiche, qui da un quarto di secolo si produce un ottimo aceto balsamico. Un’azienda ricca di storia, passione e cultura, con filiera cortissima dalle piante al prodotto finito, e la possibilità di visitare l’acetaia con le sue botti antiche. Le eccellenze del territorio modenese si possono degustare anche nell’agriturismo di famiglia, sul promontorio collinare, una cucina curata e raffinata con piatti tipici della tradizione abbinati rigorosamente ad Aceto Balsamico e olio d’oliva, vini tipici del territorio e prodotti dell’orto. L’agriturismo, immerso tra i vigneti e gli uliveti, dispone anche di sei camere. L’acetaia firma una vasta gamma di prodotti, tra cui l’eccellenza dell’Aceto Balsamico di Modena dop con invecchiamenti oltre i 25 anni e l’Aceto Balsamico di Modena Igp per tutti i giorni, con spiccata acidità e invecchiamenti più brevi, generalmente fino ai tre anni, per finire con una linea di condimenti di alta qualità e aromaticità, invecchiati nelle botticelle di legni pregiati.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Produttori di Aceto Balsamico di Modena da quattro generazioni, i Sereni abbinano lo scrupoloso rispetto della tradizione con l’innovazione e la tecnologia. Pier Luigi guida l’azienda con il sostegno della moglie Elisabetta, dei figli Umberto, responsabile dell’agriturismo, Francesco, responsabile commerciale e Federica.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Il loro ciclo agricolo è un anello, dall’uva al prodotto finito. Alta qualità direttamente dai vigneti di Villabianca per un elisir agrodolce e intenso, bruno scuro e cremoso, un condimento che dona vivacità e corposità ai piatti più diversi.