Le 100 eccellenze italiane 2020
Descrizione
Chef che si definiscono cuochi con orgoglio; menù che esprimono il meglio della tradizione unita a un’innovazione intelligente; accoglienza e servizio di sala ineccepibili. Sono alcuni dei motivi per cui i ristoranti selezionati sono sul podio.
I Ristoranti della guida
- All'Oro
- Capri Palace
- Da Vittorio
- Dal Pescatore
- Duomo
- Enoteca Pinchiorri
- Glam
- Il Convivio Troiani
- Lido 84
- Pescaria
- Torre del Saracino
- Bros’
- Ceresio 7
- Casadonna Reale
- Dry Milano
- Don Alfonso 1890
- Enrico Bartolini
- Identità Milano
- IT Milano
- La Calandre
- Peppe Zullo
- Ristorante 1978
- Uliassi
Aperto nel 2007 all’interno dell’hotel romano “The H’All Tailor Suite”, è stella Michelin dal 2010. Il nome unisce il profumo della pianta aromatica e il legame con un elemento prezioso – che ha caratterizzato il lavoro artigianale del padre – dello chef Riccardo di Giacinto. La sua cucina sintetizza la tradizione italiana in chiave contemporanea e creativa: l’obiettivo dei ristoratori è riuscire a fare tornare bambini a tavola, in un mimetismo di forme sorprendenti. La sintonia tra cucina e servizio è assoluta, fatta di sincronismi, competenze e scelte originali che rendono unica l’esperienza. Grazie anche a Ramona Anello, moglie e socia dello chef, e ad Achille Grande, che coordina il team di sala.
SITO WEB https://www.ristorantealloro.it/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Nato nella provincia romana e fortemente legato alle origini abruzzesi, a 14 anni è già in cucina. Dopo quasi un decennio tra Inghilterra e Spagna, nelle cucine di Ferran Adrià e Marco Pierre White, apre il suo All’Oro nel 2007. Dopo l’entrata nella Michelin nel 2010, l’anno successivo è nei Jeunes Restaurateur d’Europe. Forte del sostegno, anche professionale, della moglie Ramona, Riccardo di Giacinto ha dato vita a vari format di successo, tra cui Madre, MadeIterraneo e Up Sunset Bar.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Per la proposta all day long a partire dalla mattina con l’esclusivo breakfast gourmet che fa già tendenza.
Incorniciato da una splendida vista sul mare e sul golfo di Napoli, il ristorante si trova all’interno del Capri Palace, 5 stelle lusso nel luogo più amato dagli stranieri. Unico ristorante due stelle Michelin sull’isola, a due passi dalla piazzetta di Anacapri, vede in cucina l’executive chef Andrea Migliaccio, affiancato da una squadra giovane e brillante, capitanata dal resident chef Salvatore Elefante. Una cucina di collaudata tecnica, ben radicata nella cultura italiana, con portate raffinate ed eleganti in cui la materia prima è la assoluta protagonista, a iniziare dal pesce freschissimo. Il Mediterraneo è infatti al centro dell’opera dello chef, come testimonia il mosaico di mare, un caleidoscopio di bocconi gentili e sofisticati.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Classe 1981 Salvatore Elefante, dall’aprile 2016 ricopre il ruolo di resident chef del ristorante 2 stelle Michelin All’Olivo, dopo una plurien- nale esperienza come chef de Il Ricci. Una cucina in- centrata sulla valorizzazione della tradizione con piatti concreti per un viaggio che ha come unica destinazione il gusto.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
L’ingrediente è al cen- tro dell’esperienza, protagonista il sapore. Un perfetto connubio tra la certezza della tradizione e l’ele- ganza di una cucina ricercata.
Basta il nome, anzi, di più, basta avere assaggiato una volta le delizie del ristorante dei fratelli Cerea, per riconoscerne a occhi chiusi l’eccellenza. Un concentrato di tradizione lombarda e genio creativo, filo conduttore dei menù che vengono aggiornati e rivoluzionati con il divenire del mercato e delle stagioni. Nell’elegante ristorante a Brusaporto (Bergamo) dove operano in cucina Enrico detto Chicco e Roberto detto Bobo, possono trovare godimento e novità i gourmet più esigenti, in un tripudio di piatti sempre stupefacenti, tra carni e pesci, selvaggina e fruits de mer, tartufi e funghi… tutti declinati con uno stile originale e sensibile alle nuove frontiere del benessere. La qualità degli ingredienti e la grande cantina nel 2010 l’hanno coronato della (meritatissima) terza stella Michelin.
SITO WEB: https://www.davittorio.com/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Dopo la scomparsa del fondatore Vittorio, i componenti della famiglia, la signora Bruna e i cinque figli, sono tutti impegnati con passione nelle diverse attività della “ditta Cerea”: Enrico primogenito e chef , Francesco responsabile ristorazione esterna e cantina, Barbara al caffe cavour 1880, Roberto chef, Rossella responsabile accoglienza. Il ristorante Da Vittorio e l’adiacente residenza La cantalupa, poche stanze per chi si vuole fermare dopo cena, fanno parte di Relais&Chateaux e Les Grandes Tables du Monde. Nella foto “Chicco e Bobo”.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Senza dubbio il migliore catering su piazza e tra i migliori ristoranti d’Italia, con un’evoluzione e un’operosità intelligente che non cede mai di un millimetro.
Tutto, ma proprio tutto qui gira sempre al meglio: ambiente e accoglienza, servizio e cucina, consigli sulla carta dei vini. In un perfetto ensemble di fattori che rende l’esperienza indimenticabile, la sensazione di piacevolezza lunga come una medicina a lento rilascio. Casa Santini è uno dei grandi simboli dell’alta ristorazione italiana a conduzione familiare. La sala, guidata da Antonio, Alberto e Valentina, la cucina capitanata da Nadia e Giovanni (e ancora l’inossidabile aiuto di nonna Bruna) sono esempi di incontro tra generazioni. In cui il meglio del passato, filtrato attraverso le competenze contemporanee, si proietta nel futuro, diventando nel modo più desiderabile sintesi sublime tra i valori della tradizione e le istanze gourmet.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Quando nel 1926 i nonni di Antonio Santini inaugurarono Dal Pescatore, si trattava di un piccolo ristorante familiare. Oggi è uno dei più famosi nel mondo, su cui splendono tre stelle Michelin. Nella riserva naturale del parco, a Canneto sull’Oglio, i membri della famiglia Santini si dividono i ruoli, con l’obiettivo di dedicarsi con tutta la passione e la professionalità possibile ai clienti che prenotano da ogni angolo del pianeta.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Per la cucina generosa e di ricerca, di bontà senza tempo, tra cui spiccano i tortelli di zucca al burro e Parmigiano Reggiano, ricetta tramandata da tre generazioni.
Da sempre definisce la Sicilia un continente. E mangiare nel suo celebrato ristorante dimostra che lo chef ha ragione. Nelle eleganti sale del palazzo barocco di Ragusa, curate da Gabriella Cicero, nei piatti arrivano, in forma contemporanea, le riminiscenze dei popoli che sono passati sull’isola: normanni, arabi, spagnoli, il cui spirito e sapienza si uniscono a quelli del Mediterraneo, con l’eclettismo di uno chef dalla forte personalità, dalla grande sensibilità e dall’innato talento. Tutto il meglio della Trinacria in dispensa: i prodotti ittici, le carni, dai polli ruspanti al maiale dei Nebrodi, i vegetali tipici, dai mandarini di Ciaculli alle carrube passando per i tenerumi. Anche i dolci sono piccoli capolavori di incontri tra culture gastronomiche, come il cous cous di pistacchio con crema di latte, sorbetto alla lavanda e acqua di fiori.
SITO WEB http://www.cicciosultano.it/ristorante-duomo/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
“Io, cuoco, siciliano”. Ciccio Sultano riassume progetti e obiettivi in queste tre parole cariche di senso di responsabilità. Che significano essere impegnato a mettersi, da ogni punto di vista, al servizio dei clienti, della cucina, della comunità di cui fa parte, con un contributo di idee personali, competenze professionali, cultura siciliana. Da quando a 15 anni iniziò come apprendista di una classica bottega a Vittoria, ne ha fatta di strada e il suo Duomo, da 18 anni, è emblema della nuova cucina siciliana.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Una cucina moderna che guarda al terr torio, ne esprime la storia e l’identità, consapevole che dietro un prodotto di qualità c’è sempre un sapere antico.
La magia dell’enoteca di via della Ghibellina è questa: all’ingresso si prova l’emozione del luogo storico, dell’accoglienza proverbiale, si varca la soglia del settecentesco palazzo Jacometti-Ciofi immaginando la ricercatezza dei vini e della cucina. La chiave del successo è il perfetto equilibrio tra passato, presente e futuro, in sala come in cucina. All’impeccabile servizio coordinato da Alessandro Tomberli, che ha per mantra la cura del cliente, corrisponde una cucina, condotta da Riccardo Monco e Alessandro della Tommasina, che eccelle nella ricerca e nel rispetto della materia prima, nella creatività, nel controllo delle tecniche di cottura. Su tutto aleggia la grazia di madame Féeolde e il prestigio della cantina fiorentina, la più famosa d’Italia. Che parte dal meglio di Bordeaux e Borgogna e viaggia per il mondo.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Signora di charme, Annie Féolde ha ereditato portamento e bon ton dalla nonna, che apparteneva a una famiglia di importanti albergatori di Nizza e l’ha cresciuta tra argenti e posaterie regali, con una rigida disciplina a tavola. Cosa che di certo le è servita nella scalata alle tre stelle Michelin, ottenute nel 1993. L’ospitalità totale dell’Enoteca è ispirata da lei, che tra mobili pregiati, rifiniture in pietra serena, vetrate, specchi e quadri d’autore, esige però che la protagonista assoluta sia la cucina.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Varcato l’ingresso, si entra in un mondo parallelo, dove ogni cosa è perfetta come quando a teatro si esibisce la compagnia di danza dell’Opèra de Paris.
Un’esperienza culinaria in un luogo sospeso tra mare e cielo, in una delle città più belle del mondo, all’interno di Palazzo Venart Luxury Hotel è edificio cinquecentesco che affaccia sul Canal Grande, con giardino degno delle fiabe incantate. Qui, l’unione tra la bravura dello chef pluristellato Enrico Bartolini e l’eccellente precisione del resident chef Donato Ascan si celebrano in un continuo dialogo tra i grandi classici veneziani e le tecniche contemporanee. Una cucina che sa evolversi nel tempo senza rinunciare alla memoria in piatti come la seppia affumicata al mirto o la pluma di maiale iberico, cavolo nero e ostriche, con grande attenzione alla meterie prime.
SITO WEB https://www.palazzovenart.com/it/ristorante-e-bar/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Classe 1987, nato e cresciuto ad Alatri un paesino vicino Fiuggi, Donato Ascani (nella foto) decide di partire alla volta di Piazza Duomo di Alba con lo chef Enrico Crippa, per poi passare ai Tre Cristi di Milano con Paolo Lopriore. Nel suo percorso incontra Bartolini, insieme raggiungono le prestigiose 2 stelle Michelin al Ristorante Glam.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Un ristorante dove il filo conduttore dell’omaggio al territorio, con il connubio dei contrasti, porta a un’esaltazione del gusto di eccelsa godibilità.
Nelle strette vie del centro romano, è una continua sorpresa che rende la visita rassicurante e capace di stupire. Una stella dal 1993 a soli tre anni dall’apertura, il ristorante nasce su idea dei fratelli Troiani: Massimo il sommelier, Angelo lo chef e Giuseppe il maître. In una cucina che intreccia tradizione e modernità, la mano del cuoco è solida e rassicurante, e mette d’accordo clientela e critica. Con più di 3mila etichette, negli anni è stato segnalato anche dalla Bibbia del vino, la rivista Wine Spectator, che ha descritto la sua cantina come una delle migliori al mondo. In un menu che gioca sulla Cucina degli Ingredienti e sugli Ingredienti in Cucina, sempre in carta il signature dish di Angelo: Amatriciana con aggiunta di cipolla, a dispetto dei puristi.
SITO WEB https://www.ilconviviotroiani.it/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Da 20 anni Angelo Troiani è un punto di riferimento nel panorama della ristorazione capitolina. Dopo avere conseguito la prima stella nel 1993 a soli 26 anni, nel 2000 è stato insignito del premio Star Diamod Award per l’eccellenza del servizio e dell’ospitalità nel mondo. Food hunter di giovani talenti, è stato sempre con lui che nel 2009, il ristorante Acquolina ottenne la prima stella. Dal 2010 è socio fondatore dell’Associazione Giovani Ristoratori d’Europa e continua a occuparsi di consulenza nello sviluppo di imprese di ristorazione.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
È un affare di famiglia che da oltre 30 anni valorizza il concetto stesso di convivialità.
Seduti ai tavoli interni del salotto vista lago – dove si può arrivare anche in barca – impreziosito dalle opere di Stefano Bombardieri (con il bel tempo anche sulla terrazza esterna ai tavolini colorati firmati Gio Ponti), sarà un susseguirsi di sorprese e gentilezze. Quelle di una sala dove regna una calda ospitalità, coordinata da Giancarlo Camanini, fratello e socio di affari e sogni dello chef Riccardo, il cuoco timido di Gardone Riviera che sta rendendo la città-giardino una irrinunciabile tappa gourmet alla scoperta dei prodotti della Lombardia montana che incontra il lago. Uno stile di linee essenziali nel piatto e pochi ingredienti selezionati, per un risultato di assoluta semplicità alla vista, che sottende una grande complessità di percorso.
SITO WEB https://www.ristorantelido84.com/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Chef di formazione marchesiana, colto e introspettivo, dal 2014, anno di apertura del Lido 84, Riccardo Camanini ha saputo colpire pubblico e critica con piatti diventati icona, a partire da quell’unicum che sono i gli spaghettoni al burro e lievito (essiccato in forno fino a essere consistente come una meringa, quindi sbriciolato), unione tra formazione classica e idee futuristiche. Piatto amato da Alain Ducasse, che lo ha messo in carta nel suo ristorante al Plaza Athenée, ed esposto in una mostra al Moma di San Francisco.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Una cucina dai sapori netti come dardi, di tecnica padroneggiata ai massimi livelli, di piatti futuribili pur se ereditati dal passato.
Pescatori in cucina è il fast food di mare nato a Polignano e sbarcato a Milano con due ristoranti, poi a Trani e Torino. Ogni proposta ha una storia, nasce dalla volontà di conservare la tradizione culinaria pugliese con un richiamo all’innovazione, in un progetto dedicato alle tante prelibatezze dal profumo di mare. L’executive chef Lucio Mele propone un’offerta di ristorazione veloce a base di pesce ispirata al cibo di strada, tipico delle cittadine di mare pugliesi per valorizzare il pescato locale e proporre un modo diverso di consumarlo, creativo e di qualità. Ogni giorno, s’inventa un panino diverso con ingredienti freschi: polpo fritto, rape, aglio e olio, mosto cotto di fichi, ricotta e pepe, olio alle alici.
SITO WEB https://www.pescaria.it/pescaria/it/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Classe 1980, pugliese di Manfredonia ma adottato per alcuni anni dal capoluogo emiliano, dopo esperienze importanti a fianco di Claudio Sadler e Alfonso Iaccarino, Lucio Mele ha deciso di abbandonare l’alta ristorazione per sposare con convinzione il progetto Pescaria con i soci Domingo Iudice e Bartolo l’Abbate (nella foto).
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Ha saputo reinventare un modo di gustare il pesce e i prodotti della sua terra, sublimati in una cucina povera, con ingredienti di altissima qualità.
Un tempo torre di avvistamento degli invasori, oggi è parte del fascino del ristorante, a cui si accede proprio attraverso questo pezzo di storia. Il bianco delle pareti crea un’atmosfera rilassante e sofisticata, mentre l’azzurro del mare che si respira ovunque dà ritmo e movimento alla bellezza della cucina di un grande chef. Il Vesuvio resta sullo sfondo a ricordare la verve dello chef Gennarino Esposito e la sua cucina: piatti di una volta riveduti con una lettura moderna. Un menu di carattere, ricco di proposte, che non perde mai finezza ed eleganza. La sua guida resta la tradizione, il suo estro delicato lo porta alla più spensierata innovazione. Ad accogliere il cliente il calore del personale, in un’atmosfera di grande convivialità che si concretizza nei piatti.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Nato nel 1970 a Vico Equense, dopo il diploma all’Istituto alberghiero e una lunga gavetta Gennarino Esposito diventa allievo di Gianfranco Vissani. A Parigi e alla corte di Alain Ducasse impara il rigore e la disciplina, riportandola nel suo Sud. Nel 1999 apre il ristorante La Torre del Saracino, premiato nel 2001 con la prima stella Michelin; in attesa della seconda nel 2008, riceve numerosi premi per la sua arte culinaria.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Faro della gastronomia del Sud Italia, è tra i fautori di un nuovo corso della cucina tra riscoperta delle tradizioni e coraggio nella contaminazione.
In una via della barocca Lecce, s’incontra uno dei ristoranti simbolo della cucina italiana. Un’offerta essenziale ma non superflua, il Bros’ di Floriano Pellegrino e Isabella Potì è un piccolo mondo, a sostegno dell’avanguardia culinaria salentina. Testimoni di che cosa significhi oggi essere uno chef del sud Italia, con la volontà di esprimersi al mondo. Una stella Michelin e una brigata di giovani talentuosi proveniente da tutto il mondo, qui si valorizza la tradizione per conservare la profondità dei sapori, in un viaggio attraverso la cucina di tutti i giorni. Fil rouge, la ricerca degli ingredienti del territorio con un accento su sensazioni precise e ben bilanciate in ogni portata, senza rinunciare a un’anima innovatrice.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Decisi, innovatori e talentuosi, Floriano Pellegrino e Isabella Potì tra i 30 più interessanti d’Europa da Forbes 30 Under 30, si sono imposti nel panorama gastronomico nazionale. Classe 1990 lui e 1995 lei, fanno coppia sia nella vita che nel lavoro riscrivendo la cucina mediterranea, mixando territorio e tecnica.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Il loro motto “l’essenziale è visibile al gusto” definisce i piatti delle origini, con lo sguardo lontano verso nuove mete.
Due Basquiat appesi specularmente ai lati dell’open space dicono tutto: siamo nel tempio del bello e della contemporaneità, anche se poi l’arredamento ostenta la sua ispirazione anni ’40, periodo di nascita del palazzo che ospita il locale. Se il design, delicatamente retrò, è dettato dal gusto dei gemelli canadesi Dean e Dan Caten (gli stilisti di Dsquared2 nella foto), la cucina gli fa eco con l’elegante linearità dei piatti dello chef Elio Sironi, votati alla semplicità mai banale, e una filosofia che vuole esaltare gli ingredienti, in tutti i modi che l’estro suggerisca, che siano tecniche di cottura innovative o classiche, prodotti locali o lontani, abbinamenti rassicuranti o inediti. Ortaggi di stagione, carni e pesci mai sovrastati, pasta fresca, dolci che abbracciano la leggerezza della frutta o il fascino del cioccolato: tutto è pensato per la soddisfazione del cliente, come l’importante carta dei vini e dei cocktail.
SITO WEB https://www.ceresio7.com/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Nato e cresciuto in Brianza, Elio Sironi, forte di esperienze internazionali dal Regno Unito alla Svizzera, dagli States al Giappone alla Sardegna, si muove agilmente in una cornice di primissimo livello e di marcata componente estetica. Dove sfoggia, come in una sfilata d’alta moda, una cucina classica, solida, con uno slancio verso sapori e colori scoperti worldwide e rivissuti in Italia.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
A Milano è diventato punto di riferimento per l’aperitivo esclusivo. Grazie anche a una terrazza che gira intorno con vista strepitosa sulla città. E a due piscine panoramiche.
L’avventura di Cristina e Niko Romito comincia nel 2000, quando i due fratelli rilevano il ristorante che il padre aveva aperto a Rivisondoli. Senza alcuna esperienza, propongono una nuova idea di cucina, condivisa da molti clienti e critici di settore, tanto che nel 2007 arriva la prima stella Michelin e nel 2009 la seconda. Poi, il trasferimento a Casadonna, dove nel 2013 vengono premiati con la terza stella. Casadonna Reale, ex convento del 500’, incorpora il ristorante e l’hotel di charme con nove camere. Soprattutto, è il centro pulsante delle numerose attività del gruppo, dalla ricerca alla scuola di cucina alle consulenze in giro per il mondo.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Cuoco autodidatta profondamente legato all’Abruzzo, in soli sette anni Niko Romito ha conquistato tre stelle della prestigiosa “Rossa”. Attraverso una ricerca incessante e con spiccato approccio imprendito- riale, Romito percorre la strada dell’essenzialità, dell’equilibrio e del gusto. In poco tempo ha saputo creare un linguaggio gastronomico incisivo e personale, e un sistema dove coesistono alta cucina, format di ristorazione diffusa, formazione superiore e prodotti per il consumo domestico.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
datta, lo chef incarna la speranza di tanti ragazzi che vogliono diventare chef, fonte di ispirazione e guida per chi ama la cucina e il suo mondo.
Affermato locale della nightlife milanese, rappresenta un prototipo di qualità e innovazione cittadina. Nato in Via Solferino da un’idea di Andrea Berton, proponendo una nuova formula pizza & cocktail, ha trovato da subito riscontro nel pubblico divenendo luogo cult e immancabile checkpoint del weekend. Il secondo locale, aperto in Viale Vittorio Veneto ha segnato un ulteriore traguardo e l’affermazione completa del concept a Milano proponendo eventi mondani come il nuovo “Ipse Mixit”. Lorenzo Sirabella (nella foto), abile pizzaiolo della scuola di Enzo Coccia, e Federico Volpe, barman e cervello dei cocktail serviti, firmano le proposte che è possibile degustare, e godere, in Dry mentre Giovanni Biaggini – direttore – fa si che l’esperienza degli ospiti sia sempre completa ed eccellente.
SITO WEB https://drymilano.it/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Nato e cresciuto in Friuli Venezia Giulia, Andrea Berton proviene dalla scuola Gualtiero Marchesi e ha lavorato nelle brigate più importanti della cucina italiana. Una stella Michelin al suo ristorante a Milano e una anche a Berton al lago, per una cucina essenziale ed elegante, legata alla tradizione e al territorio, con la voglia di sperimentare.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Propone una cucina italiana moderna da condividere insieme, non si è fermato nella ricerca di qualitò dopo i primi successi.
È il faro che illumina i due golfi, quello di Napoli e quello di Sorrento. Un antico palazzo storico ospita il ristorante che brilla di colore ed eleganza, un sofisticato stile mediterraneo. Di recente ristrutturazione, gli ambienti offrono spazio alla luce, che ovunque sembra suggerire la via maestra per interpretare la creatività del pluripremiato chef Ernesto Iaccarino: la saggezza di una grande tradizione e la forza della sua riscrittura. Punto di partenza è l’ingrediente, il suo studio e approfondimento per poi approdare all’estro e al genio, seguendo il fascino della contemporaneità. Ecco che sinuosità ed eleganza dominano i suoi piatti, ricerca e attenzione caratterizzano la cucina e la cantina. Tutto sempre votato all’estrema attenzione per le tecniche di cottura all’avanguardia.
SITO WEB https://www.donalfonso.com/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Classe 1970, Ernesto Iaccarino nasce a Piano di Sorrento e subito respira l’aria del Mediterraneo e di cucina. Ma è dopo la laurea in Economia e Commercio, nel 1999, che torna a Sant’Agata per vivere la vera passione. L’Europa, l’America e il resto del mondo sono stati la sua formazione, senza staccarsi dalla tradizione culinaria a cui è legato. Con la fondazione della Don Alfonso Consulting and Distribution, dal ’99 fornisce consulenza nel settore della ristorazione.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Solo materia prima del territorio, un connubio tra vegetali e pesce che mette in risalto l’indiscutibile primato mediterraneo della pasta.
Nel cuore di Milano c’è un luogo che può essere definito il nirvana dell’alta gastronomia, con ben tre stelle Michelin. È il ristorante Enrico Bartolini, dell’omonimo chef, al terzo piano del museo Mudec, luogo perfetto dove assaporare una cucina innovativa ricca di gusto, qualità, sperimentazione. A capo della brigata, uno dei cuochi più riconosciuti e quotati a livello internazionale, che propone una cucina creativa sempre attenta alla stagionalità degli ingredienti, senza dimenticare i piatti cult della sua lunga esperienza. Sedersi e gustare la sua cucina qui diventa una vera e propria esperienza a 360°, dove ogni minimo particolare viene curato nei minimi dettagli, a partire dalla sala. Colori caldi, divani e sedute comode accolgono i clienti, che hanno la possibilità di godersi un pranzo o una cena d’élite.
SITO WEB https://www.enricobartolini.net/ristorante-mudec-milano?l=it
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Varcato l’ingresso, si entra in un mondo parallelo, dove ogni cosa è perfetta come quando a teatro si esibisce la compagnia di danza dell’Opèra de Paris.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Un passo alla volta, Bartolini non si è mai montato la testa. Neppure davanti agli ambiti riconoscimenti della terza stella.
Durante Expo 2015, il team di Identità Golose animò uno spazio unico, in cui si alternavano incontri culturali con pranzi e cene di grandi chef internazionali. Un viaggio nella cucina stellata. Quel successo fece nascere un progetto ambizioso: riproporre quel modello in pianta stabile. In via Romagnosi è nato quindi un anno fa un locale che è insieme permanente ma anche temporary restaurant, perché ogni settimana c’è uno chef diverso. Così, a Milano si può continuare a provare la cucina dei migliori cuochi del mondo, grazie al coordinamento di Andrea Ribaldone. In una sala di grande eleganza, con dehors arricchito da un meraviglioso glicine centenario, si pranza da lunedì a venerdì con i grandi classici della tradizione lombarda e italiana. Dal mercoledì al sabato, a cena, le incursioni dei guest chef più celebrati.
SITO WEB http://www.identitagolosemilano.it/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Paolo Marchi, milanese, classe 1955, è giornalista e talent scout della cucina. Al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose, il più importante convegno gastronomico internazionale, che si svolge in Italia e diventa itinerante con le edizioni di New York e Chicago. Sua l’idea del ristorante, insieme con il socio di idee e di imprese Claudio Ceroni.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Un hub di eccellenza enogastronomica, che consente un tour delle cucine dei migliori del mondo senza prendere il passaporto.
Dai tramonti di Marina Botafoch, Ibiza, al cuore pulsante di Brera, in via Fiori Chiari, il ristorante già cult tra i milanesi ha conquistato la sua prima stella Michelin, a pochi mesi dall’apertura. Merito della sapiente supervisione dello chef Gennaro Esposito, che porta a casa il terzo riconoscimento dopo i due, confermatissimi, nei 27 anni alla guida del suo rinomato locale partenopeo, Torre del Saracino a Vico Equense. Giudice nei programmi Sky, Junior MasterChef Italia e Cuochi d’Italia, si aggiudica anche l’ambito titolo di “Mentor Chef”, guida e riferimento per i giovani aspiranti cuochi che vogliono seguire le sue orme. Ristorante con formula bistrot e una lounge per eventi privati o momenti informali, protagonista è l’alta cucina mediterranea. Sottofondo di musica internazionale e design ricercato e chic per gli arredi. Il menu celebra la tradizione casalinga italiana reimmaginata con un twist contemporaneo che privilegia l’uso di ingredienti freschi e di alta qualità. Con ricette di grandi classici: dal Pesce bandiera e zuppetta d’olive, alla Minestra di Pasta Mista e gli Spaghetti al Pomodoro; dallo Scorfano con fagioli di Controne e Scampi alla Cotoletta di Vitello alla Milanese.
SITO WEB https://www.itrestaurants.com
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Dietro i fornelli della cucina a vista del ristorante meneghino, nella suggestiva cornice dell’ex Palazzo Gondrand, all’interno di un edificio icona dello stile liberty, l’executive chef Aldo Ritrovato segue il protocollo ed esegue il menù pensato dal superchef Esposito. Una consulenza, la sua, fortemente voluta da Alessio Matrone, eclettico imprenditore e fondatore del brand IT, format ormai consolidato dopo quattro anni dall’opening d’Ibiza, e dall’imprenditore Ferruccio De Lorenzo. un locale appena inaugurato a Londra, nel quartiere di Mayfair in un edificio storico della città.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Piace la formula collaudata che ha fatto di IT un nuovo modello di entertainment del settore cibo.
Si mangia su un levigatissimo tronco di legno della Normandia vecchio di 700 anni, perché il tatto, il contatto diretto con la materia è importante. Alle Calandre, nel padovano, si celebra il cibo, da assaporare in ogni forma e con tutti i sensi. Anche l’olfatto qui trova un tempio dove è sacro come il gusto, così aromi, spezie e oli essenziali sono messi insieme e usati da grimaldello per scardinare la cassaforte dei ricordi. E lo chef Alajmo sta anche sperimentando il coinvolgimento dell’udito nel mangiare. Ma è il gusto a prevalere, in piatti assoluti di ricerca e cultura. Il coinvolgimento dell’ospite è totale, con una sala che gira alla perfezione. La squadra, dopo che big Raffaele Alajmo ha scelto di dedicarsi a tempo pieno al Quadri di Venezia, è coordinata da Andrea Coppetta Calzavara e mostra una rara capacità di essere inappuntabile e al tempo stesso informale.
SITO WEB https://www.alajmo.it/it/sezione/le-calandre/le-calandre
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Dal 2002 Massimiliano Alajmo ha cucite sul petto le tre stelle Michelin: quando le ottenne era il più giovane chef ad avere raggiunto il risultato. Ogni suo piatto del menu, e il menu nel suo insieme, è studiato come un racconto ricco di gusto, ma anche di pensiero. Foriero di riflessioni per chi abbia voglia di approfondirne il significato e di passare a un livello più profondo di lettura. Nella foto la staff de Le Calandre.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
I grandi classici, a partire dal cappuccino di seppia e dal risotto zafferano e liquirizia, fanno da contralto a nuovissimi piatti di ricerca e sperimentazione.
A Orsara di Puglia, il mondo di Peppe Zullo si compone di tre location da sogno: la Cantina del Paradiso, Nuova Sala Paradiso e Villa Jamele. Nuova Sala Paradiso è la storica tenuta di Peppe Zullo e prende il nome dalla collina su cui è adagiata, Piano Paradiso, posta a specchio di fronte a Orsara di Puglia. Il porticato affaccia su un meraviglioso giardino e in pochi passi si raggiunge la Cantina del Paradiso. Sopra la tenuta ci sono un vigneto e le suite pronte ad accogliere gli ospiti in una calda atmosfera di quiete. Nuova Sala Paradiso è un luogo pensato per ospitare eventi privati e aziendali. All’esterno i giardini, i sentieri, ulivi e alberi da frutto conducono alla grande sala, alla casa di vetro e alla piscina. Incorniciano la tenuta il vasto e colorato orto-giardino, i vigneti e il bosco da cui provengono tutti i prodotti della cucina.
SITO WEB https://www.peppezullo.it/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Secondo Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, Peppe Zullo è un “cuoco-contadino che ha saputo restituire alla sua terra l’orgoglio che merita”. Questa sua capacità, l’ha portato a diventare il testimonial di tantissime iniziative a carattere nazionale, come per l’Orto Universitario di Luiss Guido Carli e l’Expo di Milano, nonché ospite fisso di programmi televisivi come Geo, in onda su Rai 3 e Unomattina su Rai 1.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Semplicità e innovazione costituiscono il trionfo della cucina di Peppe Zullo, il tutto arricchito dalla splendida cornice di Orsara di Puglia.
Un’insolita porta rossa all’ingresso. Un locale moderno, nello storico quartiere di Porta Pia, curato e molto intimo, con un grande lavoro di ricerca per design e arredi. Lo studio dei dettagli si nota dal gioco di colori che passa dalle sedie fino ai piatti. Nulla è lasciato al caso. A iniziare dalla cucina a vista separata dalla sala da una vetrata. La brigata giovane, guidata da Valerio Braschi, chef e socio, gioca seriamente con una cucina basata sulla qualità delle materie prime e piatti che sono il risultato dell’influenza dei suoi viaggi e delle scoperte culinarie all’estero. La sua firma si coglie nella grande attenzione dedicata alle carni e alle verdure, senza tralasciare per questo il pescato del giorno.
SITO WEB http://www.ristorante1978.it/
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Valerio Braschi, 22 anni, studente, è riuscito a fare della sua passione il lavoro. Dopo avere vinto la sesta edizione di Masterchef Italia ha iniziato a girare il mondo tra collaborazioni e consulenze. Oggi la sua cucina racconta l’emozione di ogni viaggio con tanta voglia di raccontare se stesso nei piatti.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Un vero e proprio viaggio alla scoperta di nuovi sapori e nuove cucine, fatto di ricerca, sentimento e tanto studio.
Sempre di buon umore, un sorriso per tutti e sguardo attento e concentrato, Mauro guida con la sorella Catia il suo ristorante, versione lusso di una capanna di legno bianco sulla spiaggia. Lo sguardo può volare al di là delle vetrate e scrutare le onde o godersi il design della sala, con i quadri dipinti da Catia. Come una faro gastronomico sull’Adriatico, il menu brilla di passione per una cucina di mare forte e decisa, che venera i prodotti ittici e non vuole addomesticarli, anzi ne potenzia la forza. Basti citare Il mare dentro, interiora di rana pescatrice, ombrina, seppia e baccalà, frattaglie di pesci e molluschi. Ma non rifugge di onorare la carne, specie la cacciagione (sublime l’oca laccata al tè di ciliegia) e le erbe selvatiche, come in Fosso, con rane e lumache.
PERSONAGGI ED INTERPRETI:
Cresciuto a Senigallia, Mauro Uliassi giocava con gli amici su quella banchina di Levante dove poi ha realizzato il sogno di un ristorante a sua immagine. Aperto nel 1990 come locale molto semplice, che gestiva in solitaria è diventato un 3 stelle Michelin che da lavoro a un team di 30 persone. Ad affiancarlo in cucina Mauro Paolini, in sala e in cantina la sorella.
L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ:
Una cucina che affonda le radici nelle tradizioni locali. L’amuse bouche, il wafer al foie gras e tartufo, la fake ascolana e il pane-burro-acciuga, sono ormai un cult.