Piazza della Signoria, Firenze. La Patria del Rinascimento italiano. Non avrei mai pensato di mangiare in una delle piazze più storiche e belle del nostro Paese. Mi trovo nel cuore di Firenze, nella sede storica della Maison Gucci, dove Massimo Bottura ha creato la sua Gucci Osteria, un intimo ristorante di 30 coperti, frutto di un progetto creato insieme al CEO di Gucci Marco Bizzarri, legati da una profonda amicizia. Gucci Osteria è nata per celebrare le passioni che hanno in comune: il cibo e la moda. Crescendo a Modena, sia Massimo che Marco si sono sempre stimolati a vicenda, diventando innovatori nei rispettivi settori, e creando un luogo originale, ma con radici fondate nella tradizione.
A meno di due anni dall’apertura La Guida Michelin 2020 ha deciso di conferire alla “Gucci Osteria da Massimo Bottura” la prima Stella Michelin a Novembre 2019.
La Gucci Osteria si trova all’interno del Gucci Garden, situato nello storico ed elegante Palazzo della Mercanzia a Firenze, la città da cui trae le sue origini. Ideato dal direttore creativo di Gucci Alessandro Michele, lo spazio ospita, oltre all’Osteria, un’area espositiva in costante evoluzione, una boutique con articoli unici e un cinema.
La Galleria del Gucci Garden è l’area espositiva che con un tour di circa un’oretta ho visitato. Ogni stanza è legata da un fil rouge comune, con una perfetta connessione tra quello che viene spiegato e quello che poi ho visto, impreziosito dai capi più importanti della Maison Gucci ma anche da artisti contemporanei che hanno dipinto alcune pareti di questo museo. Un’esperienza dinamica e interattiva che celebra lo storico archivio di una delle più importanti case di moda nostrane.
Esperienza, è la parola chiave che ritorna anche nel viaggio tra i sapori che ho fatto nella cucina di Gucci Osteria dove mente, palato e cuore si sono riuniti nei piatti di Karime López, la chef di origini messicane che si è formata in alcuni dei migliori ristoranti stellati internazionali. Karime ha iniziato la sua carriera al Sant Celoni di Santi Santamaria, due stelle Michelin, per poi proseguire nei templi della gastronomia di Noma a Copenaghen, tre stelle Michelin, Ryugin a Tokyo, Pujol nella sua amata Città del Messico, Mugaritz in Spagna e Central Restaurante a Lima.
Prima di diventare chef de cuisine della Gucci Osteria, la Lòpez ha lavorato con Massimo Bottura alla leggendaria Osteria Francescana. L’Italia è diventata la sua casa dopo aver conosciuto ed essersi innamorata del sous chef di Osteria Francescana. Karime è una donna dai toni molto caldi, dagli occhi dolci, una persona gentile e accogliente.
Il menu creato dalla chef prende ispirazione dai suoi viaggi e dalle sue esperienze gastronomiche internazionali, dalla multiculturalità della sua brigata e dalla sua passione per l’arte e la musica.
“ Il dolce tempo ancor tutti c’invita
lasciare i pensier’ tristi e’ van’ dolori:
mentre che dura questa brieve vita,
ciascun s’allegri, ciascun s’innamori.
Contentisi chi può: ricchezze e onori
per chi non si contenta, invan si chiede”
Appena apro il menu queste 6 strofe citate in “Opere, Canti carnascialeschi” di Lorenzo De Medici, mi riportano tra i palazzi signorili e le corti sontuose dell’età del Rinascimento. Come il menu di Gucci Osteria: curato, elegante ed originale. L’impronta “internazionale” della chef messicana si sente, sapori perfettamente bilanciati ed abbinamenti di vini eccezionali presentati da personale estremamente preparato, gentile e attento al dettaglio.
Il nome del menu “Capitolo Rinascimento” celebra l’impegno dell’autoespressione e della collaborazione tra diversi universi creativi, un tema strettamente legato alla storia di Firenze come centro storico di scambio culturale.
L’entrée di benvenuto prevede un piatto che si chiama Panzanella Garden, una rivisitazione della tipica panzanella toscana. Un piatto di origine antichissime, segno che Karime conosce e celebra la tradizione culinaria italiana reinterpretandola ma con gusto.

Il suo signature dish la Tostada di Mais Viola, è una palamita marinata d’ispirazione messicana, “profumato e citrico” come recita il menu. Il mio piatto preferito in assoluto, le mie papille gustative sono in estasi e con la mente sono tornato al mio viaggio in Messico di qualche anno fa.

“E Che cappero!” è uno tra i piatti che mi ha maggiormente colpito. Si tratta di linguine con capperi e vongole, un perfetto equilibrio tra il gusto deciso e penetrante dei capperi e il sapore del mare dato dalle vongole. Proseguiamo poi con con la razza, taccole e radice arrostita. Le taccole, sono una varietà di piselli che si legano perfettamente con il sapore di un pesce povero ma ricco di gusto. Le carni bianche e delicate della razza rendono questo piatto uno dei più riusciti. Continuiamo con la carne “Al bacio di chianina”: lingua di Chianina e fagiolini, una delle razze bovine più pregiate italiane e mito gastronomico fiorentino.
Chiudiamo con i dessert: la Collina dei Ciliegi e Pesca & Rosmarino. Tra i due ho preferito il primo, tutto a base di ciliegia, ben presentato e con un gusto eccezionale. Invece l’abbinamento della pesca e il rosmarino da’ come risultato sapori delicati e piacevoli.
I piatti della padrona di casa sono tutti equilibrati, puliti sia nella presentazione che nell’armonia in bocca, si riescono a distinguere perfettamente tutti i gusti.
Gucci è un marchio che significa attenzione ai dettagli, originalità e trasmette tutto questo nella cucina. Un matrimonio tra i piatti curati dalla Lopez (sotto la direzione artistica di Massimo Bottura) e la griffe Gucci, uno dei più grandi marchi di moda al mondo. Un’esperienza immersiva e coinvolgente con alle spalle un messaggio positivo: una chef donna in un panorama gastronomico dominato principalmente da uomini. Un esempio di forza e determinazione, che merita di essere conosciuto e che incoraggia le donne a credere nelle proprie aspirazioni.