EPOS è il nome del bistrot che occupa piano terra e superiori della struttura che si affaccia sui vitigni e su tutta Roma. Localizzato precisamente a Monte Porzio Catone, si trova a quindici minuti dal GRA uscita Romanina (zona sud-est di Roma).
Epos dal greco antico significa racconto, ed è proprio questo l’intento dei proprietari Felice Mergè e Rossella Macchia. Raccontare il territorio, il territorio dei Castelli Romani. A partire dalla terra, elemento fondamentale sia per i cibi che per i vini. Un terreno vulcanico, argilloso, minerale e dunque ricco, unico.
Tutti questi elementi permeano lo stile dell’arredamento e del design. Semplicità e ricchezza. La massima cura ed esaltazione di queste peculiarità si trovano al piano inferiore dove sono posizionate le barrique dove viene affinato il vino di Poggio le Volpi, all’interno della cui sala ha preso vita un altro progetto, Barrique, il ristorante gourmet. Essenziale, fatto di materiali che richiamano i colori della terra, del legno dei vitigni, della tradizione con dei gessi di tessuti ricamati a mano che fanno da ornamento, il tutto fregiato con delle lamine sottili d’oro per esaltarne il pregio.
Da qualche mese, ad unirsi alla cucina di Epos è la brigata dello chef Dino De Bellis. Propongono un menu con prodotti stagionali e territoriali con un tocco innovativo. Si parte sempre dalla tradizione per poi arrivare ad un risultato finale bello da vedere e ottimo da mangiare. La filosofia con cui approcciano alla cucina è perfettamente in linea con la visione della proprietà con la quale hanno fatto un sodalizio perfetto.
Piatti che ricordano casa, come la pizzaiola: una tartare di marchigiana con salsa al pomodoro bruciato e aglio sbianchito. Un antipasto inaspettato perchè ha l’aspetto di una qualsiasi tartare ben impiattata ma se si chiudono gli occhi si assapora la carne al sugo che si preparava un tempo. Ritornano nel menu la coratella, la trippa, le animelle e tutti quegli elementi della tradizione romana spesso accantonati dai grandi chef.
La cucina non è solo legata al territorio e alla tradizione ma alla sostenibilità. Si cerca di ottimizzare tutto ciò che può risultare uno scarto in cucina. Pensiamo al bollito per preparare un risotto. Ed ecco un altro fantastico antipasto: le polpette di bollito con mayo home made.
Ogni piatto è ben studiato e calibrato fra colori, consistenze e gusto. Ogni vino prodotto sapientemente proposto.
Si respira un’armonia generale tra la location ben arredata situata in un paesaggio pazzesco in un vigneto, la cucina di qualità e il vino autoctono. Un’esperienza da provare, specialmente ora con la bella stagione.
La frase simbolo della proprietà, incisa anche su una parete di Barrique è ” Se puoi sognarlo puoi farlo“.. beh che dire, sono riusciti a realizzarlo.