Editoriale di maggio
Editoriale. Pandemia, siccità, guerre: se qualcuno, solo a fine 2019, ci avesse descritto un simile scenario, non gli avremmo creduto. Invece è accaduto tutto e di più. A questo vanno aggiunte, nella ristorazione e nell’hotellerie, la mancanza di personale qualificato, “migrato” verso altre attività, la crescente disaffezione al lavoro, ritenuto spesso privo di prospettive, la generale rassegnazione che si insinua fra le giovani generazioni. E ancora: riscaldamento climatico, energia, gas, tariffe ecc. ecc.
Si salvi chi può, viene da dire. In realtà, lo scenario non è così apocalittico.
Le risorse dell’Italia e della sua variegata offerta sono molteplici e possono essere il volano della ripresa.
Il Made in Italy, il “gusto italiano”, è il punto di forza da cui ripartire. La ristorazione saprà risollevarsi e tornare alle performance pre-covid. Ad alcune condizioni, fra le quali:
1) Insistere seriamente sulla formazione del personale.
2) Liberare talento e intuizioni, senza la presunzione di avere ragione.
3) Sottoporre a verifica ogni decisione, per non correre rischi inutili.
4) Saper intercettare bisogni, gusti e tendenze, differenziando l’offerta e lavorando sempre al massimo della qualità.
5) Non improvvisare mai, riflettere prima di agire. Su questo punto vi rimando alla recente serie televisiva dell’Uomo delle Stelle, in cui -attraverso dieci puntate in onda su Sky Uno- ha preso in esame con raffinata sagacia, vizi, tic e difetti dell’offerta di ristorazione. Una visione introspettiva di grande aiuto per il settore.
6) Creare connessioni, anche con altri segmenti (moda, lifestyle, turismo ecc.).
7) Non fidarsi troppo della finanza o dei fondi. Spesso gli investimenti sono fluttuanti e discontinui.
8) Non mitizzare il concetto di start up. Il successo dipende soprattutto da voi.
9) Diventare scopritori di realtà, anche sconosciute, in cui il valore (della materia prima e delle persone) è al primo posto.
10) Imparare a raccontare quello che fate, cercando di affascinare l’interlocutore. Regole, queste, che richiedono volontà, passione, conoscenza. In una parola, CULTURA. Chi la teme, o pensa sia qualcosa di astratto e complicato, è forse meglio che cambi prospettive…