Cocktail? Ecco quattro indirizzi da non perdere se cerchi una drink list unica
Hai sempre voglia di sperimentare e vuoi provare dei cocktail diversi rispetto al solito negroni o gin tonic? Ti aiutiamo noi con qualche suggerimento. Una lista pensata non come una classifica ma come una guida geografica, dal locale a Roma nord fino a quello a Roma sud.
Amaro Cocktail Bar
Situato all’interno del meraviglioso hotel a cinque stelle Villa Agrippina Gran Meliá a via del Gianicolo 3, il “cocina y cocteleria”, ossia, cucina e cocktail bar Amaro si presenta lussuoso, elegante e accogliente. Una grande sala che mette al centro il nostro protagonista, il bar. Velluti blu di Prussia per i divani e librerie di ciliegio rendono l’ambiente il perfetto compromesso tra classe e contemporaneità. Il tutto accompagnato da suoni jazz e swing con performance live dirette da Andrea Tardioli, musicista, autore e compositore dell’Accademia Internazionale di Musica di Roma.
Il nuovo format di tapas spagnole ha permesso l’insediamento della nuova drink list del bar manager Daniele Valeri. Una selezione di signature cocktails creati per offrire un’esperienza che parta dalle coste del mediterraneo fino a raggiungere sapori internazionali. Non mancano abbinamenti col menu iberico come l’ottima “Fake Sangria“. Sicuramente uno tra i migliori salotti dove organizzare un aperitivo di lavoro o galante.
Metropolita
Al di là del Ponte della Musica a due passi dallo Stadio Olimpico, sorge su Piazza Gentile da Fabriano 2 il cocktail bar Metropolita disposto su due piani. Luci soffuse e musica rendono l’atmosfera intima e informale.
Nuova drink list ideata dal bar manager Giovanni Badolato intitolata “Volume V“. Un viaggio nel tempo delle tradizioni. Per ogni tradizione, un nuovo cocktail signature. Così è stato per l’otai, bevanda tipica delle Hawaii a base di frutta tropicale e cocco rivisitata nel Tiki Taka (Takamaka rum, mhoba pot high ester rum, ‘otai mango & ananas, bitter alla menta) o per l’agresto, un antico aceto ricavato dall’uva e usato sin dal Medioevo in Italia e ora ingrediente portante del drink Rinascimento (Bulldog gin, tè verde, miele di castagno, agresto). A richiamare invece uno dei dolci americani più consumati è l’American Pie, un pancake servito in forma liquida (Wild Turkey rye whiskey, burro di arachidi, sciroppo d’acero).
Eleganza, qualità e questo percorso tra terre e tradizioni sono sicuramente le carte vincenti dei proprietari Carlo e Roberto Annesi e Roberto Rabaglino.
The Court
Stesso ingresso dello stellato Aroma nell’hotel Palazzo Manfredi su via Labicana. Un locale unico vista Colosseo reso ancora più unico dalla presenza del noto ed estroso bar manager Matteo Zed con la sua nuova drink list.
Ispirata al numero 7, è divisa in tre capitoli da 7 drink ciascuno. Il primo capitolo dedicato alle pietre miliari del locale; il secondo ai cocktail più all’avanguardia e l’ultimo ai cocktail analcolici (dealcolizzati, una novità tutta da scoprire!). Carta inoltre disegnata da Jean-Philippe Vaquier, in arte Folzer, artista futurista vincitore globale di Art of Italicus 2020.
Perchè il numero 7? Beh un chiaro richiamo e al contempo ringraziamento a Roma. Un numero mitico che ha percorso tutta la sua storia. Sette come i colli, come i re, come le sette cose fatali dalle quali dipendevano le sorti di Roma e come i Colossi. Non solo nel pagamanesimo ma anche nella cristianità rimase questo numero magico con i sacramenti, le Sette Chiese e la chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori.
E non a caso quest’anno il The Court risulta come 77° nella lista dei World’s 50 Best Bars.
Elegance Cafè Jazz Club
Tra i palazzi dietro la stazione Ostiense batte un cuore jazz. Dopo aver percorso il corridoio d’ingresso si svela una sala studiata nei minimi dettagli da fonici e artisti del suono. Ogni quadro e parete sono propedeutici all’ascolto nitido dello spettacolo ma al contempo alla possibilità di conversare.
Una location ricercata per un aperitivo o un dopo cena di livello. La formula per accedere può essere “drink e concerto” o “cena e concerto”. Per la prima è prevista una consumazione obbligatoria ad un prezzo che comprende il live e le successive al prezzo del menu. Ci si può accomodare al tavolo o al bancone dell’angolo bar (come nella foto copertina dell’articolo).
Una drink list eclettica, dal Mr. Negroni al Pink Provence, dal goloso Haiti con cachaça, sciroppo alla cannella, ananas e passion fruit alla fresca intensità del Tiki Guana con rum chiaro e scuro, falernum alla nocciola, orange bowl, pompelmo rosa e maracuja. Presenti inoltre 300 etichette per sorseggiare le diverse proposte di gin, whiskey e rum, ma anche tequila, vodka e mezcal, oltre agli amari, ai liquori, ai vermouth e perfino ai sakè.
Il tutto accompagnato da “cicchetti” sfiziosi come i nachos con brandade di baccalà e paprika o l’hummus di ceci al latte di cocco, curry madras e pane guttiao o ancora il non il classico hot dog, con una salsiccia realizzata dallo chef come in foto.
Artefici dell’originale idea sono i proprietari Daria Venuto, direttrice artistica che cura la programmazione minuziosa degli spettacoli jazz e Remo Proietto, ristoratore da generazioni.