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Nell’Hotel 5 stelle De La Ville, una Master Class con Gabriele Rizzi per presentare il nuovo menu “Profumi delle vie” con cocktail su misura

Il Cocktail Bar è sempre più protagonista negli hotel per il valore aggiunto che da ai clienti e per l’attrazione che ha sugli utenti esterni. Nel periodo d’oro della mixology in Italia, anche le strutture alberghiere lusso non si fanno trovare impreparate e organizzano vere e proprie esperienze sensoriale con la loro drink list. L’ultima arrivato in ordine di tempo è Julep herbal & vermouth Bar presso L’Hotel de la Ville del Gruppo Rocco Forte Hotel a Roma.

Qui i cocktail sono ricercati e si ispirano alla Via delle Spezie del XIII secolo. Partendo da Venezia si attraversava il continente fino ad arrivare alle Indie. All’interno del Julep, una selezione attenta di liquori alle erbe con un servizio taylor made che consente di ideare il cocktail su misura. Per capire meglio il concept, Gabriele Rizzi, Bars Manager di Hotel De La Ville, ha tenuto una Master Class incentrata sulle tre filosofie che caratterizzano la carta del bar. Rizzi, classe 1981 è nato a Monza e nel 2011 si trasferisce a Londra dove entra in contatto con il mondo dell’hotellerie di lusso iniziando a lavorare presso il Bar Max del Covent Garden Hotel di Londra, diventandone l’Head Barman. Sempre in Inghilterra, nel 2014 guida il Bar del Refuel Bar & Restaurant presso The Soho Hotel e l’anno successivo rientra in Italia per la direzione e il lancio dei due Bar di Casina Valadier a Roma, del Caffè del Pincio e del Chill Bar. Attualmente è Bars Manager dell’Hotel nella famiglia del Gruppo Rocco Forte.

Il menu dello Julep Bar prevede Profumi delle vie, Rituals e Classics.
La prima parte si ispira a Oriente ed esalta le spezie, oggi molto preziose per un bartender un tempo usate come merce di scambio. Segue la via della Seta che parte dall’estremo oriente, dalla vecchia Mongolia, viaggiando via terra fino a Venezia passando per la Persia e la Turchia, arrivando in Europa via mare. Il Cocktail Silk Route, include capelli d’angelo, un peperoncino cinese molto lungo che viene fatto essiccare e tagliato poi molto fine, della cassia, una corteccia che si usa anche per il gin molto simile alla cannella ma più delicata. Il pepe di Sichuan, con un profumo molto particolare, ha un aspetto simile al peperoncino ma non appartiene a questa famiglia. Il cocktail segue la linea del Martini, con base vodka, rabarbaro, poi miscelato e presentato nella coppetta. 

Dei Rituals fanno parte vermouth e amari in una ricca selezione proprio nel loro momento di gloria. “Il vermouth e l’amaro danno la nota iniziale e finale al nostro pasto, al momento conviviale italiano. Per questo è stato importante valorizzarli creando dei drink che usino come unico ingrediente alcolico lo stesso vermouth o lo stesso amaro miscelati a un elemento analcolico che valorizzi le caratteristiche del Mulassano, shakerato con un chicco di caffè e aromatizzato con una stella di anice”, dice Gabriele Rizzi.

La terza parte del menu riguarda i Classici, immancabili. Sono la base sulla quale costruire qualcosa di nuovo.Tecnicamente perfetti, permettono di imparare come personalizzare nuovi cocktail. Sono per tutti codificati e hanno regole ferree, a partire dal gusto intramontabile del Negroni.

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