Un viaggio fra le campagne dell’Est Europa e le vie di Belgadro alla scoperta dei gusti più autentici di questa nazione
In tempo di ferie le grandi metropoli europee vengono prese d’assalto da orde di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Sotto il caldo sole della bella stagione, Londra, Parigi, Berlino, Madrid, Bruxelles e ovviamente la “nostra” Roma si trasformano in un fantastico crogiolo di nazionalità pronte a farsi sopraffare dall’antico splendore del Vecchio Continente.
Un paese forse meno presente nei patinati cataloghi delle agenzie di viaggio è la Serbia, luogo straordinariamente affascinante, capace di far coesistere scenari di natura selvaggia insieme a città calde, accoglienti e, soprattutto, a misura d’uomo; tra queste la più importante è Belgrado, la capitale.
Si presenta come una città sempre in movimento, ricca di storia, vivace e votata a un turismo giovanile grazie all’enorme quantità di locali notturni presenti in centro città e sulle pittoresche rive del Danubio. È capace di regalare scorci da favola, come “l’abbraccio” fra la Sava e il Danubio ben visibile dal verde parco di Kalemegdan, quartieri bohémienne unici, quale, per esempio, il quartiere di Skadarlija e tante altre peculiarità che fanno di Belgrado una città del futuro, pronta a essere investita da un massiccio boom turistico anche in relazione ai prezzi decisamente economici per vitto e alloggio.
Passeggiando per Knez Mihailova, la principale via pedonale di Belgrado, e per alcune traverse, ci accorgiamo di quanto sia importante la gastronomia nella cultura serba e balcanica: una presenza continua di banchetti, food shops e ristoranti che propongono le specialità della cucina locale.
Per introdurre i piatti principali della Serbia non possiamo non partire dai Cevapcici, polpettine di forma cilindrica, simili a salsicce, preparati con carne macinata di manzo e agnello, alla quale vanno aggiunte spezie e cipolla. I Cevapcici possono essere consumati sia a passeggio, inseriti in un panino (a Belgrado i Cevapcici sono venduti a tutte le ore della giornata, non è raro imbattersi in persone intente a consumarli per colazione) che nei ristoranti, in questo caso verranno serviti accompagnati da cipolla cruda, Kajmak, un delicato e cremoso formaggio, e all’Ajvar, tipica salsa balcanica dal sapore avvolgente con a base peperoni rossi e olio di semi.
Altra specialità street food della Serbia è sicuramente il Meso Burek, ricetta di origine turca, arrivata in Serbia con l’Impero Ottomano; si tratta di un “serpentello” di pasta fillo, ripiegato su se stesso e farcito con carne di manzo e cipolla. Se preparato correttamente, risulta molto croccante all’esterno e con un cuore morbido e decisamente saporito. Oltre che con carne, il Burek può essere farcito con formaggio e con erbe.
Nei tipici “restoran” serbi non può mancare il Goulash, piatto di chiaro stampo austro-ungarico dal quale differisce, però, per la quasi totale presenza di carne a discapito delle verdure. Il Goulash nei ristoranti serbi viene quasi sempre accompagnato da delicato purè di patate.
Uno dei piatti nazionali della Serbia è sicuramente la Karadjordjeva snicla, bistecca di maiale o vitello, farcita con Kajmak, arrotolata, impanata e fritta; insomma una delizia non propriamente dietetica.
Per quanto riguarda il pesce, ampio è il consumo di lucioperca, carpa ma soprattutto di trota, servita con funghi e panna acida oppure nella variante con patate ed erbe.
Fondamentali per la cucina serba sono anche i contorni; sulle tavole non mancano mai fagioli, preparati al forno con paprika, melanzane, cipolla, cruda o grigliata, cavolo cappuccio, (Kupus) servito fermentato sotto forma di insalata e soprattutto peperoni.
La Serbia è grande produttrice di peperoni (consigliato un giro nelle campagne serbe in estate, rimarrete estasiati dinnanzi a distese chilometriche di peperoni rossi) serviti in purezza, al forno ripieni di riso e spezie, oppure utilizzati per preparazioni che stanno alla base della cucina serba come la già citata Ajvar e la celebre Paprika. La Paprika serba è caratterizzata da un sapore molto intenso e deciso, ideale per i robusti piatti della tradizione; in commercio la si può trovare slatka (dolce) oppure ljuta (piccante).
Sul tema dessert si fanno ancora più visibili le influenze ottomane ed austro-ungariche nella cultura serba: molto diffusi sono i dolci di natura turca con alla base sciroppo di zucchero e frutta secca (Baklava) ma non mancano anche dessert comprendenti quei sapori più morbidi e delicati, propri dell’Austria; un esempio è la Krempita, torta con alla base panna e una deliziosa crema al semolino, capace di far capitolare anche il palato più difficile.
Come accompagnamento alla sostanziosa cucina serba non possono certo mancare dei grandi vini come i celebri Chardonnay, Merlot, Cabernet Sauvignon, oppure prodotti enologici più locali quali Kadarka, Smederevka, bianco che deve il suo nome alla città serba di Smederevo, Prokupac, un uva serba molto zuccherina adatta per dei rossi ad alta gradazione alcolica.
Celebre è anche il Bermet, un vino da dessert aromatizzato dall’infusione di erbe e frutta secca, prodotto solamente nella provincia della Vojvodina, specificatamente nella zona di Fruska Gora, zona montuosa di vini e monasteri attraversata dal Danubio, nella Serbia settentrionale. La ricetta del Bermet rimane ancora segreta ai più e la produzione risulta alquanto limitata.
Per quanto riguarda ristoranti degni di nota nel centro di Belgrado, vi segnaliamo Vuk e Zavicaj, due locali caratteristici, dove troverete una cucina vera, sincera e saporita. Se invece volete godervi un’ottima cena in una location assolutamente da favola, allora sono due i ristoranti che fanno per voi: Sindelic e Frans, quest’ultimo vero e proprio gioiello della ristorazione di Belgrado.