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Claudio Sadler, chef e presidente di Le Soste: “ecco il piatto forte della mia guida”

By Dicembre 26, 2016No Comments

Il presidente dell’associazione milanese ci svela i punti chiave della sua guida, una delle più innovative del settore

L’associazione “Le Soste” nasce nel 1982 con la volontà di dare valore alla cucina italiana, esportandone il nome nel mondo. Questa guida, ad oggi una delle più innovative per i cultori del mangiar bene. A ben guardare, non attua una critica, consigliando dove sia meglio o peggio passare una serata, ma rappresenta un biglietto da visita dei ristoranti stessi che ne fanno parte. L’idea di creare questo gruppo di chef che si scambino consigli e idee, viene da Gualtiero Marchesi, il quale, all’interno del suo ristorante a Milano trentacinque anni fa, decise di riunire i migliori ristoratori dell’epoca e dare vita ad un gruppo di “amici” che si aiutassero reciprocamente, al fine di far conoscere a livello mondiale l’eccellenza della tradizione gastronomica italiana. Il modello di riferimento era la “Michelin”, ma differentemente, “Le Soste” non si pone a giudizio dei ristoranti al suo interno, non ci sono voti, punteggi o classifiche. L’aspetto su cui insiste maggiormente l’associazione, ci rivela chef Claudio Sadler, attuale Presidente, è l’essere garanzia di qualità nel tempo, avere cioè un valore storico riconoscibile. Per questo, la continuità è l’elemento che accomuna tutti i ristoranti presenti. Non solo Italia però: quest’anno i ristoranti presenti sono 81, divisi in sette paesi, tra i quali Svizzera, Stati Uniti e Russia. La guida è redatta dagli stessi chef che ne fanno parte, ed è rivolta alla clientela media dei loro ristoranti. Chi riesce a entrarvi, si assicura un posto nell’Olimpo dei ristoranti di eccellenza, da cui però è molto facile cadere: la qualità infatti, ci spiega chef Sadler, va saputa mantenere, e deve essere sempre al passo con l’innovazione, pur rispettando la tradizione. L’aspetto esclusivo di Le Soste è il suo elemento caratterizzante: pertanto non basta avere la stella Michelin, ma è necessario, per entrare a farne parte, essere presentato da uno o più membri. Insomma una stretta cerchia della ristorazione di alta gamma che fa dell’informazione, della qualità e della storicità, il suo piatto forte.

“L’importante è avere un valore storico”

– Claudio Sadler-

 

Jacopo Nicoletti

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