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Ciao Gianfranco! Non ti dimenticheremo…

By Febbraio 18, 2019No Comments

Soldera aveva 82 anni ed era uno degli uomini più discussi del mondo del vino. Ci ha lasciato colpito da un malore mentre era in macchina tra le sue vigne

Gianfranco Soldera uno degli uomini del vino più discussi ci ha lasciato all’età di 82 anni proprio nel giorni di Benvenuto Brunello rendendola la manifestazione più triste della storia. Lui, uomo tutto d’un pezzo, Trevigiano di nascita ma toscano di adozione, negli anni ’70 si trasferisce a Case Basse in Montalcino iniziando la produzione del suo sangiovese in purezza. La prima vendemmia del Brunello di Montalcino uscì nel 1977 e nel 1982 arrivò alla ribalta fino al 2006 da quando poi la produzione della cantina è continuata con IGT Toscana.

Sempre immerso nelle sue vigne, se ne è andato proprio in quei luoghi: vittima di un malore che ha causato anche un incidente stradale. Pioniere del vino naturale, da lui si era sempre accolti con un bicchiere in mano, purché non si facessero né foto né registrazioni. Considerato il “Michelangelo” del vino, produceva come voleva, con la sua idea, per questo uscì dal consorzio per produrre il suo IGT tra i più ricercati al mondo. Vantava un DNA Montalcinese forte e che non si piegava a nessuno. Burbero e fiero. Vittima nel 2012 del giallo delle botti svuotate.

Sparirono cinque annate del suo Brunello a causa del sabotaggio, si è sempre sostenuto, di un ex dipendente che durante la notte aveva aperto i rubinetti delle botti. Poi lo scontro ferrato con il Consorzio del Brunello che voleva “aggiustare” la faccenda donando vino offerto da altri produttori. Ma lui non accettò. E lì il divorzio mai risolto. Era un uomo tutto d’un pezzo e lo ha dimostrato fino alla fine. “Gianfranco era considerato una persona persino scomoda per la troppa sincerità.

Ha voluto bene a Montalcino e al Brunello forse molto più di altri. Ha sempre mantenuto alto il livello della denominazione non squalificandolo mai con una politica dei prezzi bassi. Un Signore, una grande persona, verace e vera. Ricordo ancora la festa dell’ottantesimo compleanno. Un uomo che resterà nella storia” così lo ricorda Gigliola Giannetti della Tenuta le Potazzine.

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