Fondato su due antiche cisterne romane, resistendo alla storia e ai suoi avvenimenti, Casale Marchese ancora oggi è la forza della tradizione vinicola del territorio laziale. Del territorio nazionale.
C’era una volta una storia antica che ebbe inizio nella magia di una terra dal sapore ameno. C’era una volta, e c’è ancora, un fiabesco casale in cui il profumo delle uve riempie i vitigni del Frascati DOCG. Signore e signori, ecco a voi Casale Marchese. La bellezza del Casale è già la sua storia che vanta riconoscimenti in epoca antica, medievale, moderna, fino ad arrivare ai giorni nostri. Fonte di ispirazione per letterati e artisti, il Casale Marchese continua ad incantare ancora oggi, nella struttura e, ovviamente, nel prodotto di alta qualità. Alla guida dell’azienda, da circa due secoli è la famiglia Carletti. Oggi si è alla settima generazione e il sig. Alessandro Carletti amministra sapientemente l’intera azienda. So Wine So Food ha avuto il piacere di incontrarlo e conoscere questa meravigliosa realtà. Partiamo dall’eccellenza. Partiamo da uno dei prestigiosi vini prodotti da Casale Marchese: il Clemens 2009. Prodotto da uve Malvasia del Lazio, Chardonnay, si presenta intenso e persistente con sentori floreali e fruttati, in particolare frutta esotica, ananas e melone. Molto interessante la concentrazione aromatica, la finezza e la pulizia dei profumi. Il sapore la dice lunga: una persistente nuance agrumata apre ai profumi di frutta gialla e tropicale, nell’armonia di un assaggio in cui gusto e sapidità regalano sensazioni calde in un corpo ben saldo. Il Clemens è stato dedicato a Clemente Micara, antenato della famiglia e Cardinale vicario della diocesi di Roma dal 1951 fino alla morte. Bene, questo vino cardinale è stato vincitore dell’ambizioso premio 3 calici di Gambero Rosso. Un’esperienza positiva che ha contribuito a diffondere i vini e il già prestigioso nome dell’azienda.
“Tempo e attesa aiutano soprattutto quando il risultato è un ottimo vino”
– Alessandro Carletti –
I terreni vulcanici a medio impasto che circondano l’azienda conferiscono valore e sapore alla tradizione vinicola del casale, e più in generale, all’intero territorio laziale. Tra le varietà che il territorio propone, Casale Marchese coltiva, ovviamente, quelle del Frascati, quindi malvasia del Lazio, trebbiano toscano e alcuni vitigni autoctoni quali Bonvino e Bellone, tipici della zona. Tutto in perfetto equilibrio tra tradizione e avanguardia tecnologica. La famiglia produce vino da sempre e questo è per l’azienda soprattutto valore affettivo. La sfida più grande è quella di continuare a tramandare l’arte del buon vino e del buon bere. Una cosa il signor Carletti farebbe, se avesse la bacchetta magica: snellire le pratiche burocratiche. E come dargli torto! Ma in fondo la pazienza e l’eleganza già lo contraddistingue e così, quando gli chiediamo come fa ad aspettare un anno intero per il suo vino, lui ci sorride, poi ci guarda e ci rasserena: “a volte il tempo e l’attesa aiutano, soprattutto quando il risultato sarà un buon, ottimo vino”.
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